Maffei: “Questo virus insegna che da soli non ce la facciamo”

Il comitato Dossetti di Lucca: “Disinteresse e indifferenza da parte degli altri è figlia di cattivi maestri”
“Quanto sta accadendo in questi giorni, dentro e fuori le istituzioni, può apparire una novità, mentre, facendo memoria del nostro passato, altro non è che un ripetersi, un drammatico ripetersi, sia pure in forme diverse, di situazioni già vissute ed esperite. Nella gestione delle società odierne, se il successo della democrazia ha creato le condizioni per l’estensione delle libertà individuali, è certo che dobbiamo constatare la nostra crisi di identità rispetto ai valori che ci siamo dati con la Costituzione”. E’ quanto scrive in un suo intervento sull’attuale emergenza coronavirus, Daniele Maffei, componente del Comitato Dossetti Lucca:.
“Un dato è essenziale – prosegue -: siamo o ci sentiamo tutti più liberi, ma anche in situazioni particolari come quella odierna, ci percepiamo più soli, forse poco propensi, non educati a esercitare una responsabilità civile, che spesso, consapevoli o meno, demandiamo ad altri. Forse è la crisi di chi, vivendo in una società aperta, rispetto a un passato di totalitarismi, non riesce a far buon uso di questa libertà. Forse ci pare troppo grande la responsabilità da esercitare”.
“Non basta insegnare la conquista dei diritti umani se non si insegna anche a riflettere come tali diritti si devono e si possono esercitare – scrive ancora -; la coscienza individuale, oggi più di ieri, ha bisogno di essere sempre allenata ad interrogarsi e in grado di rispondere adeguatamente, da un lato, ai valori guida, dall’altro, alle situazioni di vita reale che ci mettono tutti i giorni alla prova. Mi viene da pensare che la superficialità, il disinteresse e l’indifferenza verso gli altri, che spesso vediamo nella situazione attuale da parte di troppi, sia figlia di cattivi maestri“.
“Chi è pervaso da sentimenti e pensieri da ‘ultras’ – scrive -, vedi alcune curve, oppure chi denigra sempre le istituzioni e chi, nel bene e nel male, le rappresenta, vive in un continuo stato di emotività e agitazione, che prelude spesso a delusioni frustranti e a uno scarso appagamento della propria quotidianità: come quando pensiamo di essere tutti dei veri commissari tecnici del calcio senza esserlo e, pur consapevoli che non sempre si può vincere, attribuiamo colpe e responsabilità a destra e a manca solo per superare la troppo cocente delusione di una sconfitta. Di fronte agli attuali gravi problemi del nostro paese, nei propri contesti di vita non possiamo sentirci estranei e non coinvolti: la nostra storia ha dimostrato e testimoniato che, solo amando profondamente la vita e i valori fondamentali che la rendono degna di essere vissuta, si può condividere la solidarietà”.
“La nostra vita democratica è stata ed è capace di favorire, oltre le buone qualità di una politica equilibrata e realistica, anche le qualità etiche e spirituali, presenti nel tessuto sociale, che da sempre, senza forzature, contribuiscono alla convivenza e alla convivialità – dichiara Maffei -. E’ per questo che bisogna superare quelle tentazioni, che a volte lo scenario politico ci sollecita, di sentirsi ‘assediati’ da paure, che, svuotando e impoverendo la dignità della persona umana, limitano e distorcono il senso e il valore della nostra vita sociale e personale. La situazione di disagio che stiamo adesso vivendo ci indica che da soli non bastiamo e che è giunto il tempo di profonde e intime riflessioni, di cui non si può più fare a meno”.
“Come e quando finirà, questa notte ci dirà, spero, se il nostro comportamento è stato coerente con i valori e le idealità migliori, oppure ha vinto, ancora una volta, il nostro egoismo“, conclude.