Martini (Confcommercio): “Stop a tutti i pagamenti fino alla completa ripresa”

Il presidente della Commissione città di Lucca: “Servono misure straordinarie e senza precedenti”
“Stop a tutti i pagamenti fino alla completa ripresa”. Questa la richiesta che arriva da Giovanni Martini, presidente della Commissione città di Lucca di Confcommercio. “Sull’emergenza che colpisce oggi il commercio sotto ogni punto di vista – aggiunge Martini – bene ha fatto il nostro direttore Rodolfo Pasquini a rimarcare come le attuali misure a sostegno delle imprese varate dal Governo siano gravemente insufficienti, a partire dalla indennità da 600 euro che, anche qualora venisse innalzata a 800 euro come si legge da più parti, somiglierebbe comunque ad una elemosina anziché ad una vera misura di sostegno”.
“Peraltro – aggiunge Martini – leggiamo degli enormi problemi di accesso al sito dell’Inps registrati stamani (1 aprile): si parla di 100 domande di accesso al secondo. Questo da una parte dimostra l’incapacità di aver predisposto canali adeguati per la presentazione delle domande; dall’altra è l’ennesima dimostrazione di quanto vasto sia il cosiddetto popolo delle partite Iva, una maxi azienda senza eguali in Italia per numero di aderenti, capacità produttiva e occupazionale. Va capito che se questo popolo non verrà aiutato a rialzarsi con misure straordinarie e senza precedenti, oltre a esser messo in ginocchio il cuore pulsante dell’economia del Paese, andranno chiuse centinaia di migliaia di saracinesche e perduti milioni di posti di lavoro”.
“In attesa di capire il contenuto del decreto annunciato dal Governo per aprile – insiste il presidente della Commissione -, c’è solo una cosa da fare immediatamente: bloccare ogni tipo di pagamento, a livello nazionale ma anche locale. Stiamo parlando di scadenze fiscali, tributi, mutui bancari, affitti e utenze di luce, acqua e gas. L’equazione è semplice: zero incassi per cause di forza maggiore, uguale zero pagamenti. Fino a che la macchina produttiva non sarà tornata a regime, la linea deve essere quella e non ci sono alternative. Non si può pensare certo che con 600 o 800 euro si possano pagare tutte le scadenze, visto che di euro ne servono 10 mila al mese. Quindi o lo Stato stanzia quella cifra per ogni imprenditore, altrimenti vanno stoppati i pagamenti”.
“Ovvio – dice Martini – che questo ragionamento chiami in causa anche il Comune: bene ha fatto il sindaco Alessandro Tambellini a raccogliere il nostro appello, chiedendo ai locatori dei fondi di ridurre i costi degli affitti ma è chiaro che queste parole da sole non bastano e servono altre misure forti e massicce a sostegno delle imprese, da valutare periodicamente dalla riapertura delle attività in poi, in base alle necessità del momento. Intanto però gli affitti vanno bloccati subito e più avanti rimodulati alla luce di un quadro economico che alla fine dell’emergenza sarà purtroppo completamente diversi da quello precedente l’emergenza stessa. E poi le bollette: alle società che gestiscono i servizi di luce, acqua e gas chiediamo di bloccare ogni fattura sino a che le imprese non si saranno rimesse in piedi, tenendo conto anche del fatto che per noi commercianti le utenze sono doppie perché ci sono anche quelle di casa. E per rimettere in piedi non intendo riaprire, visto che poi servirà comunque tanto tempo perché la gente riprenda a uscire e i consumi vengano davvero rilanciati. Si legge che anche le riaperture avverranno per gradi, ovvero sia non tutte le tipologie di negozi lo faranno in contemporanea: anche questo naturalmente è un aspetto di cui occorrerà tener conto per la ripresa dei pagamenti”.
“Il mondo del commercio lucchese – afferma ancora Martini – ha tenuto in queste settimane così difficili un comportamento esemplare: inizialmente chiudendo le attività in modo coordinato e massiccio, prima ancora che arrivassero le imposizioni del Governo, con ammirevole senso civico e volontà d tutelare la salute di dipendenti e clienti. Poi rispettando in pieno le restrizioni del Governo tanto che ad oggi non si ha notizia di sanzioni elevate ad esercizi commerciali. Ad ognuno dei nostri imprenditori io faccio i miei complimenti più sinceri, perché hanno dimostrato e dimostrano ogni giorno grande spessore umano prima ancora che professionale”.
“La chiusura dei negozi a Lucca prima ancora che arrivassero le ordinanze – termina Martini – e le successive richieste e proposte che stiamo portando avanti sono il frutto di un intenso e continuo confronto attraverso canali social fra la base dei commercianti e i rappresentanti dei vari sindacati di Confcommercio. Una voce unica, compatta e forte, che sinora ha volutamente e giustamente fatto prevalere il principio di tutela della salute, ma che se non verrà ascoltata una volta terminata l’emergenza è pronta a valutare ogni possibile e forte forma di protesta”.