Prima Settimana Santa per Giulietti: “La distanza ci porterà una vita nuova”

Lettera aperta dell’arcivescovo di Lucca alla diocesi
La prossima sarà la Settimana Santa. Quella che precede la Pasqua, festa che più di ogni altra trattiene in sé la potenza del messaggio di salvezza che i cristiani condividono. Per Paolo Giulietti questa è la prima Settimana Santa vissuta alla guida della comunità dei fedeli di Lucca – e l’emergenza Covid-19 rende questa ricorrenza particolarmente difficile.
Anche per questo il vescovo Paolo ha scritto una lettera aperta a tutta la diocesi: “Carissimi fratelli e sorelle, la mia prima Settimana Santa insieme a voi sarà molto diversa dal solito, a motivo delle restrizioni imposte alle celebrazioni per limitare i contagi. Siamo tutti dispiaciuti, io per primo, di non poter condividere i riti solenni e le manifestazioni della pietà popolare che sono il ‘cuore’ dell’anno liturgico. Ci è tolto qualcosa di molto importante, in un momento in cui tanto altro – persone, libertà, sicurezze, contatti, prospettive – sta venendo meno. L’impossibilità di incontrarsi per ravvivare fede, speranza e amore con la forza del mistero pasquale aggiunge senz’altro mestizia a questi giorni tristi”.
“Molti mi scrivono e mi telefonano – continua il vescovo Paolo – per manifestare sentimenti del genere. Sono anche consapevole del fatto che il grande impegno profuso a diversi livelli per garantire la trasmissione delle liturgie quaresimali, le iniziative comunitarie e le relazioni, che sarà ancora maggiore nella prossima Settimana Santa, è incapace di sostituire la partecipazione e l’incontro in prima persona. Ringrazio in ogni caso i preti, i laici e gli operatori dei media che si sono spesi e si spenderanno in tal senso”.
Ma la Pasqua è il tempo della gioia, delle pietre rotolate via dai sepolcri – anche i sepolcri dell’anima. E così il vescovo continua: “Voglio prima di tutto incoraggiare tutti e ciascuno a non sentirsi soli e a non avere paura; la forza della comunione ecclesiale ci unisce, infatti, in un solo corpo e in un solo spirito, anche se non ci possiamo incontrare, e il Signore è con noi sempre”.
“Alla luce della fede, inoltre, questi giorni sono certamente portatori di un bene che chiede di essere riconosciuto e valorizzato, affinché il momento dell’afflizione porti frutti di vita nuova, come sempre accade nella dinamica pasquale. Pertanto, mentre ci rivolgiamo al Signore per sperimentare la sua vicinanza e per invocare la fine della pandemia, chiediamogli anche di illuminare la nostra mente e il nostro cuore, affinché non ci sfugga la grazia del suo ‘passaggio’ nella vita delle persone, delle famiglie, delle comunità e del Paese, proprio attraverso le esperienze di limite, di solitudine, di sofferenza e di morte che ci coinvolgono con forza”.
“Vivendo la Santa Settimana nel silenzio delle case, nelle famiglie riunite, riconosciamo nell’itinerario pasquale di Gesù anche il nostro percorso: dal dolore della passione, al silenzio del sepolcro, alla pienezza di vita della risurrezione. Sì, cari fratelli e sorelle, questa vicenda, come altre volte è successo dopo forti crisi, prepara senz’altro qualcosa di nuovo; la Parola di Dio e la preghiera ci aiutino a scorgerlo, perché questo periodo così diverso e faticoso non trascorra invano. Quando ci incontreremo di nuovo – conclude l’arcivescovo di Lucca – non potremo che ripartire da ciò che il Signore ci avrà concesso di comprendere della misteriosa opera di salvezza che si è compiuta tra di noi e per noi. Saluto con affetto tutti e ciascuno – con un pensiero speciale ai piccoli, ai malati e agli anziani – mentre di cuore vi benedico”.