Comitati sanità: “Campo di Marte, al padiglione C i convalescenti”

18 aprile 2020 | 20:10
Share0
Comitati sanità: “Campo di Marte, al padiglione C i convalescenti”

I rappresentanti: “Al sindaco, se proprio vuole riattivare i lavori pubblici, suggeriamo di partire dal vecchio ospedale”

Emergenza covid19, a Lucca si può fare di più e meglio. Ne sono convinti i comitati sanità che lanciano alcuni spunti su come gestire l’emergenza e criticano alcuni aspetti dell’attuale gestione.

Si comincia dal problema tamponi e test: “Ormai – si legge in una nota – gli annunci si sprecano, ma la realtà è che si è programmato male, non si sono ordinati per tempo i reagenti e finché non li avremo sarà necessaria una contingentazione degli esami. Si dica alla gente qual’è la realtà . E quando finalmente avremo la disponibilità ampia di test e tamponi si potrà pensare a riaprire le attività. Per adesso si stabiliscano delle precise linee guida sulle modalità di esecuzione di tamponi e test, privilegiando gli operatori sanitari, le necessità di diagnosi di sintomatici e la ricerca degli asintomatici”.

“Per l’arrivo di un ipotetico vaccino ci sarà da aspettare – proseguono i comitati sanità -. Nel frattempo si diano i mezzi di protezione ai medici di famiglia e si renda possibile e sicura una ripresa della medicina sul territorio.  Non si può continuare a curare per telefono lasciando  il malato solo per giorni e settimane”.

“Campo di Marte – proseguono i comitati -: al padiglione C ci sono ancora 80 posti letto liberi. Vi si potrebbero ospitare i Covid19 che terminano il percorso al San Luca, in convalescenza e con necessità di riabilitazione e mobilizzazione dopo la terapia intensiva. Invece ci giungono notizie di possibili trasferimenti alla riabilitazione di Volterra, mentre Barga rimane con i letti mezzo vuoti. E perché non vengono utilizzati i posti letto disponibili del Campo di Marte e vi si organizza anche la riabilitazione, magari spostando il personale sottoutilizzato adesso a Barga?”.

“E attenzione – avvertono i sindacati – alla separazione  di percorsi e personale. Abbiamo visto cosa è successo in certe Rsa,  dove questa elementare norma non è stata sufficientemente rispettata.  Quindi anche nelle strutture del servizio sanitario nazionale si attui una rigorosa separazione, controllando l’operato delle cooperative cui spesso vengono appaltati servizi che sarebbe bene tornassero pubblici. Si faccia chiarezza sui casi positivi.  Da tempo si sa che esistono cartine con la localizzazione dei pazienti positivi sul territorio, che però  non vengono rese pubbliche con la scusa della privacy. Riteniamo invece che sapere in quali zone o frazioni si sono verificati addensamenti di casi aiuterebbe a rendersi meglio conto della situazione. Basta che la dimensione del segnale sia abbastanza grande da non permettere l’identificazione precisa della casa, ma solo della zona, per rispettare giustamente la privacy”.

Poi di nuovo centrale la questione del Campo di Marte: “Il sindaco ha detto che per ripartire bisogna attivare lavori pubblici – sostengono i comitati -. Forse ha ragione,  ma bisogna vedere  quali lavori pubblici. Il primo che gli suggeriamo è la rimessa a norma di tutti i padiglioni del Campo di Marte, compreso il padiglione chirurgico che,  strano caso,   da sua dichiarazione in consiglio comunale, sarebbe da  abbattere e ricostruire. Poi magari qualcuno  ci dirà anche perché e per colpa di chi”.

“Comunque, e lo sottolineiamo con forza – concludono -,  è essenziale che un eventuale ripresentarsi di questa o altre epidemie non ci trovi impreparati e che   il personale venga assunto e regolarizzato. Basta con la sanità svenduta ai privati, che ovviamente devono trarne profitto. La sanità deve tornare ad essere pubblica, esclusivamente pubblica”.