Sostegno alle imprese, dal Comune un piano da 12 milioni di euro: azzerate Cosap e imposta di soggiorno

21 aprile 2020 | 15:42
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Sostegno alle imprese, dal Comune un piano da 12 milioni di euro: azzerate Cosap e imposta di soggiorno

Un fondo per gli affitti del commercio e dell’artigianato. Per il 2020 niente ticket bus e parcheggio gratis a Carducci e Palatucci

Un intervento importante, da oltre 12 milioni di euro, da parte del Comune di Lucca per il rilancio dell’economia locale. Questa la manovra straordinaria messa a punto dalla Giunta Tambellini per venire incontro alle richieste pervenute nelle ultime settimane dai diversi settori. L’obiettivo è quello di dare un contributo significativo alla ripresa dell’economia locale e, per questo, Palazzo Orsetti ha cercato di sgravare le attività di molte delle imposte che avrebbero dovuto pagare nei prossimi mesi.

“L’obiettivo che ci siamo posti con questa manovra – ha detto il sindaco, Alessandro Tambellini – è quello di dare un sostegno concreto per ripartire a quei settori che hanno subito maggiormente il blocco dell’attività. Penso al commercio, all’artigiano, all’edilizia ed ai lavoratori del terzo settore con particolare riferimento al turismo. Si tratta di un lavoro molto complesso e che impegna una parte significativa del nostro bilancio, circa il 15%”.

I principali provvedimenti riguardano l’azzeramento della Cosap per un totale di 1,5 milioni ed il rimborso della parte variabile della tariffa dei rifiuti con pagamento delle rate della Tari prorogato al 30 novembre (600mila euro). Azzerate anche imposta di soggiorno (1 milione di euro) e il ticket bus turistici (700mila euro). Non si pagherà per tutto l’anno il ticket per i parcheggi Carducci e Palatucci (2 milioni di euro di mancato incasso) mentre i varchi ztl resteranno aperti fino al 31 agosto dalle 8 alle 20 con possibilità di arrivare al 31 dicembre.

I provvedimenti sono a sostegno di settori che hanno maggiormente sofferto il lockdown causato dal coronavirus. Il Comune ha previsto anche un sostegno per gli affitti dei fondi commerciali (600mila euro) e un contributo per i proprietari di immobili che decideranno di passare da affitto turistico ad affitto residenziale in centro storico. Investimenti significativi anche per quanto riguarda i lavori pubblici ed il sociale. Da sottolineare inoltre che non sono stati apportati tagli alla cultura: i fondi che erano stati stanziati a favore degli eventi saranno infatti lasciati a disposizione delle varie associazioni per la promozione del territorio.

sostegno alle imprese

Il primo cittadino sottolinea che tutto questo è stato possibile perché i conti di Palazzo Orsetti sono in ordine: “Se ci fossimo trovati nella situazione del 2012 – sottolinea Tambellini – Tutti questi interventi non sarebbero stati possibili. Non si può nascondere che molti comuni italiani, anche tra i più grandi, sono a rischio dissesto. Il nostro ha invece una notevole capacità di spesa grazie ad un lavoro importante di questa amministrazione che ha provveduto a rimettere in sesto il bilancio“.

Il primo cittadino inoltre rilancia un punto che aveva già espresso in più di un’occasione, quello di utilizzare i lavori pubblici come volano per la ripresa economica: “Questa manovra è stata adottata senza far venir meno gli interventi già programmati (29 milioni per il 2020 e oltre 21 per il 2021, ndr). Se poi la legge ci consentirà di guardare all’ambito più vicino a noi, sono convinto che questo sarà un grande volano per rimettere in moto l’economica, soprattutto l’edilizia che storicamente è un settore trainante”.

Questi provvedimenti si affiancano a quelli presi in materia sociale: in questo ambito, il progetto Ventaglio (una misura diretta ai disocuppati per svolgere lavori di pubblica utilità) è stato rifinanziato con altri 100mila euro. Altri 100mila euro sono stati immessi da Palazzo Orsetti per la costituzione del Fondo di mutuo soccorso, un fondo che ha già ricevuto anche altri 50mila euro di donazioni da parte di istituzioni (tra questi il Banco Bpm) e privati. Misure che vanno ad aggiungersi alle risorse già stanziate nel bilancio dell’ente per il sociale, in attesa di sapere quanto il Comune riceverà in questo senso da Regione e Governo.

“Con queste misure vogliamo contribuire ad aiutare chi è stato maggiormente colpito dalla crisi e allo stesso tempo cercare di far ripartire l’economia – conclude Tambellini -. È una manovra significativa date le risorse che abbiamo a disposizione anche se sappiamo che ancora non basta, ci sono delle categorie che ancora sono rimaste fuori: penso ai collaboratori sportivi e ai lavoratori dello spettacolo. La speranza è che grazie al fondo di mutuo soccorso e alle risorse che ci arriveranno dallo Stato si possa sostenere anche loro”.

Ma il Comune dove troverà le risorse per coprire una manovra così consistente? A rispondere a questa domanda è l’assessore al bilancio, Giovanni Lemucchi: “Il 2019 si è concluso con un avanzo di amministrazione di circa 5,5 milioni di euro – spiega -. Abbiamo poi la possibilità di sfruttare la moratoria relativa alla restituzione dei mutui bancari che ci permetterà di avere a disposizione altri 2 milioni di euro. A queste si aggiungono delle disponibilità che erano già presenti nel bilancio di quest’anno”.

“Abbiamo cercato intervenire su quelle leve economiche che potevamo controllare direttamente come la Tosap e La Tari – aggiunge Lemucchi – anche sulla base delle indicazioni che erano emerse nei vari incontri con le associazioni di categoria. Se è rimasto fuori qualcosa? Direi di no anche chiaramente dal punto di vista quantitativo se avessimo avuto maggiori risorse avremmo potuto fare di più”.

Infine un appello alla tutela dei lavoratori è arrivato da Roberto Guidotti, consigliere comunale con delega al lavoro: “Oggi tutti parlano di fase-2 e di ripartenza ma dobbiamo essere consapevoli che il mondo del lavoro non sarà più quello di prima – ha detto -. Noi abbiamo cercato fare la nostra parte: è nostra intenzione far partire subito il protocollo che era stato sottoscritto da tutte le principali associazioni di categoria e dai sindacati, nonché da realtà del mondo del volontariato tra cui la Cartias diocesana. Abbiamo cercato di dialogare con tutti, senza però farci tirare per la giacchetta. Abbiamo fatto quello che ritenevamo giusto fare senza promesse, senza proclami ma cercando di aiutare le categorie più colpite dalla crisi. Occorre un nuovo patto sociale tra tutte le categorie per cercare di venire fuori da questa situazione nel modo più indolore possibile”.