Piazza coperta, comitato chiede di annullare il progetto in autotutela

23 aprile 2020 | 15:27
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Piazza coperta, comitato chiede di annullare il progetto in autotutela

L’associazione Amici del Porto della Formica rileva 12 irregolarità: “Ci aspettiamo risposte precise”

L’associazione Amici del Porto della Formica ha presentato richiesta di annullare in autotutela il progetto edilizio nell’area ex Gesam.

“Sono state dette tante inesattezze sul progetto della piazza coperta nell’area Gesam – si legge in una nota del comitato – Ad esempio, che era meno impattante dello Steccone, quando è vero il contrario: mentre lo Steccone occupava in elevazione una superficie di 680 metri quadri, suddivisa in due edifici distinti e staccati, e raggiungeva una altezza massima di 13,50 metri, la tettoia della opiazza coperta occuperà una superficie di 1494 metri quadri e si eleverà per una altezza di 16,25 metri”.

“Il Comune ha ritenuto – prosegue l’associazione – che non ci fosse obbligo di trasmettere il progetto alla Soprintendenza, salvo poi scoprire oggi, ad appalto già aggiudicato, che andava trasmesso. Le possenti strutture murarie e le fornaci portate alle luce nel 2009 saranno irreversibilmente sepolte sotto la strada di servizio alla piazza coperta, alla quale si accederà da via della Formica con una rampa carrabile che si innesterà nei pressi dell’incrocio con via Consani, proprio dove è recentemente stata fatta la pista ciclabile”.

“Ci sono ancora molte altre, a nostro parere, gravi irregolarità – prosegue la nota – quali la violazione dei parametri urbanistici dell’altezza, della quota minima di verde permeabile, della fascia di rispetto dal canale Formica, eccetera. Tutte problematiche che avremmo voluto fare presente ad un tavolo di confronto, che però il Comune non ha mai voluto convocare. Nei prossimi giorni chiederemo ai consiglieri comunali di presentare interrogazioni su 12 di queste presunte irregolarità, sulle quali ci aspettiamo delle risposte scritte. Intanto lo scorso 7 aprile i comitati di San Concordio hanno protocollato la richiesta di annullamento in autotutela del progetto edilizio“.