Tambellini: “Scuole, vanno date risposte alle famiglie”

Il sindaco di Lucca: “Da Conte mi sarei aspettato un riferimento a bambini e studenti”
Non entra, per ora, nel merito delle misure per le attività e le imprese, ma parla di scuola il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini. Del futuro degli studenti e dei bambini nei prossimi mesi.
“Sono sincero – scrive il sindaco -, ieri sera dal presidente del consiglio Conte due parole sulla scuola e, soprattutto, sui bambini/e e sui ragazzi/e del nostro paese, sul loro essere chiusi in casa dal 5 marzo, me le sarei aspettate. Abbiamo il dovere di dare risposte a questi ragazzi e a questi bambini e abbiamo il dovere di dare risposte alle famiglie”.
“C’è chi si interroga su cosa questa assenza prolungata di socialità, soprattutto per la prima infanzia, possa generare nello sviluppo dei bambini. C’è chi si interroga su come farà a gestire i figli quando dovrà tornare in ufficio o in azienda. C’è chi vuole tornare a scuola, perché senza scuola la testa resta sospesa tra le nuvole, perché la scuola sono le maestre e i maestri, sono gli amici, sono i momenti da condividere, sono le certezze e i punti di riferimento. Perché scuola, per molti, è famiglia, è fuga da situazioni dolorose e complesse, spesso di disagio e di violenza, è evasione dai problemi, è possibilità di apprendere, di conoscere e di dire la propria, di mettersi in gioco, di crescere, è amore e futuro”.
“Con l’assessora Ilaria Vietina – prosegue Tambellini – ci siamo interrogati su questo, ci sentiamo ogni giorno perché anche qui c’è da ipotizzare una ripartenza, c’è da sperimentare nuove formule, con fantasia e serietà, per portare i ragazzi fuori dalle case, nei luoghi della formazione e dell’educazione, e farlo in sicurezza. Abbiamo bisogno di pensare e di lavorare per aprire i nidi e le scuole, perché le forme a distanza della didattica e della relazione educativa, pur potendo contare su educatori e insegnanti che con i mezzi a disposizione stanno facendo di tutto per custodire, consolidare e rafforzare i legami con i propri studenti, non possono sostituire la relazione”.
“Per questo motivo abbiamo scritto al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e oggi più che mai ci sembra doveroso insistere – spiega il sindaco -. Abbiamo proposto tre strade integrate tra loro: screening a tutto il personale, dispostivi di sicurezza (misurazione della febbre anche ai bambini e utilizzo delle mascherine), educazione all’aperto”.
“Apriamo i giardini delle scuole – dice – e strutturiamoli in modo tale da poter rendere sicura la permanenza dei bambini e delle bambine e del personale scolastico ed educativo: con poco, possiamo raggiungere un grande obiettivo. Contiamo e vogliamo che la Toscana diventi un punto di riferimento per tutti su questo tema e che, nel rispetto di tutte le prescrizioni sanitarie, attivi un percorso per tornare a svolgere “dal vivo” l’attività educativa e scolastica, che è a fondamento della convivenza solidale e coesa della nostra grande comunità”.