Santa Maria a Colle celebra San Cataldo, il sindaco scrive al parroco

Tambellini: “Sui valori positivi del santo i residenti hanno fondato la propria identità di comunità solidale e coesa”
Santa Maria a Colle celebra il suo patrono, San Cataldo. E il sindaco Alessandro Tambellini scrive al parroco della frazione dell’Oltreserchio.
“Porgo il mio saluto a lei e alla comunità di Santa Maria a Colle riunita nella tradizionale festa di San Cataldo vescovo – dice – Purtroppo l’emergenza sanitaria non mi consente di partecipare alla celebrazione come ho fatto negli anni scorsi, ma offro il mio ideale abbraccio agli abitanti di Santa Maria a Colle e più in generale ai fedeli oggi riuniti nel ricordo di un uomo straordinario che nell’alto medioevo, dopo essersi disfatto dei suoi beni, abbandonò la sua patria, l’Irlanda, senza farvi mai ritorno per recarsi in pellegrinaggio portando la parola di Dio fra popoli lontani, in Italia, divenendo poi vescovo della città di Taranto”.
“Il 10 maggio – spiega il sindaco – ricorda la data della riscoperta della tomba del Santo nell’XI secolo, proprio nell’antica cattedrale di Taranto, distrutta assieme a tutta la città dai Saraceni nel 927. È bello pensare che in quegli anni lontani qualche tarantino fuggito da quei lutti e da quella devastazione sia giunto a Lucca e sia stato accolto a Santa Maria a Colle, portando con sé il culto del santo. È bello pensare che, sui valori positivi portati dalla vita di San Cataldo, gli abitanti di Santa Maria a Colle abbiano fondato la propria identità di comunità solidale e coesa“.
“A questo servono i simboli di appartenenza – conclude – a ritrovare e a rinnovare ogni giorno i principi che ci rendono una comunità nuova e viva, per affrontare assieme i periodi felici ma soprattutto quelli complicati e insicuri come il momento che stiamo vivendo”.