Turismo, sospesa fino al 31 dicembre la tassa di soggiorno

Via libera in Consiglio dalla sola maggioranza. L’opposizione attacca sulle strategie per il rilancio
L’introito previsto per il 2020 era di un milione di euro ma gli amministratori rassicurano: “Non ci saranno contraccolpi”. Il consiglio comunale di oggi (21 maggio) ha varato la sospensione della tassa di soggiorno, dall’1 giugno al 31 dicembre prossimi, con la possibilità – se lo richiederanno le circostanze – di prorogare ulteriormente la sospensione. Una misura che, per l’assessore al turismo Stefano Ragghianti, è soltanto un “tassello” tra i tanti che sta “mettendo a sistema l’amministrazione comunale per rilanciare il turismo. Con la speranza che le previsioni premino il centro Italia e in particolare la Toscana e Lucca, almeno verso la fine della stagione estiva.
“Si tratta – ha spiegato Ragghianti – di uno dei provvedimenti che l’amministrazione comunale ha intrapreso dopo l’emergenza coronavirus e in particolare per il settore del turismo. Prevediamo la sospensione della tassa di soggiorno dall’1 giugno al 31 dicembre con una possibile reintroduzione dell’imposta a partire dal prossimo 1 maggio. Nel bilancio consuntivo 2019 era stato indicato un introito di un milione e 400mila euro e per il preventivo avevamo previsto le stesse cifre. Negli ultimi anni l’introito era molto cresciuto non soltanto per l’incremento turistico ma anche per la lotta all’evasione nel settore portata avanti dall’amministrazione comunale. Nel 2019 i controlli sulle inserzioni online sono stati 2.600 e sono state segnalate 206 anomalie. Il nostro lavoro ha fatto emergere tra l’altro la presenza di appartamenti turistici. L’importo di un milione previsto dall’introito di questo anno verrà meno dunque ma per il bilancio comunale il peso sarà relativo”.
L’assessore ha parlato poi del futuro, dalla necessità di incentivare il turismo familiare e lento e puntare su nuove forme di accoglienza: “C’è una attesa forte di turismo dal nord Europa, almeno per la fine della stagione. È probabile che i paesi del nord salteranno la fascia settentrionale affacciandosi sulla Toscana come prima regione di accoglienza. Speriamo dunque che la sospensione della tassa di soggiorno possa essere d’aiuto al turismo insieme al bonus per le vacanze previsto dall’ultimo decreto legge”.
Poi sulle polemiche dell’opposizione mette una pietra: “La sospensione della tassa di soggiorno è un tassello delle iniziative che l’amministrazione sta assumendo per mettere a sistema una programmazione turistica complessiva e aiutare gli operatori del settore”.
Teresa Leone (Lucca Civica) aggiunge che “è vero che bisogna tener presenti tutte le precauzioni sulla sicurezza e sui riferimenti sanitari, però vorrei sottolineare l’importanza di rivedere l’impostazione del turismo sul nostro territorio. Ci rendiamo conto del patrimonio culturale, storico e artistico che abbiamo nella nostra città e nella Piana. Dobbiamo pensare a livello di ambito turistico, coinvolgendo i comuni della Piana”.
Marco Martinelli (centrodestra) attacca: “Da parte della maggioranza mi sarei aspettato che venissero date delle strategie precise. Ci sembra invece che su questo fronte l’amministrazione comunale sia deficitaria. L’abbattimento della tassa di soggiorno da giugno a dicembre sicuramente è una buona cosa ma non basta”.
Martinelli ha accusato l’amministrazione di non aver dato ancora una prospettiva per far fronte “all’annullamento del Lucca Summer Festival, una cosa che era nell’aria da tempo, basti pensare all’annullamento di eventi mondiali: ci saremmo aspettati un’amministrazione comunale seria che portasse oggi delle azioni già riparatorie per questo tracollo che subirà il turismo. Gran parte di questo flusso è stato generato e viene grazie all’intuizione delle giunte di centrodestra che ebbero a far nascere il Summer Festival e il Lucca Comics and Games. Sicuramente qui anche dalle parole che ho sentito dall’assessore non c’è assolutamente niente. Per esempio, un’azione che farei sarebbe chiedere attraverso Anci una rinegoziazione delle finalità al governo sui presupposti su cui la tassa di soggiorno è stata creata”.
Remo Santini, capogruppo di Siamo Lucca, è invece convinto che “dobbiamo portare avanti la candidatura di Lucca capitale della musica e farle avere il riconoscimento Unesco. Dobbiamo uscire dalla prospettiva provincialistica: l’occasione del coronavirus può essere questa”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere di CasaPound Fabio Barsanti, secondo cui una riprogrammazione dell’offerta turistica doveva essere già partita da tempo: “Questo tipo di ripensamento doveva essere già stato fatto – ha detto – e non perché imposto dall’emergenza covid-19. Per questo il mio giudizio su questa impostazione è negativo. Per altro, le città vicine attueranno provvedimenti simili per cui anche l’effetto ‘incentivo’ per il turismo non ci sarà. La città negli ultimi anni è diventata come un grande ‘parco giochi’ con turismo mordi e fuggi. Eppure ci sarebbe modo di attrarre un turismo maggiormente qualificato. Basta vedere gli effetti positivi che ha avuto sulla città la riscoperta di Puccini. Abbiamo altri nomi che potremmo riscoprire: penso al Nottolini che ci permetterebbe anche di creare delle connessioni con i comuni vicini”.
A rispondere alle critiche dell’opposizione, il capogruppo del Partito Democratico Renato Bonturi che definisce il provvedimento come doveroso: “L’amministrazione è stata in grado di muoversi con anticipo, con interventi che sono stati poi copiati anche da altri comuni. Non è possibile in un mese immaginare un’alternativa al Summer Festival che richiede una programmazione che dura tutto l’anno. Per cui è giusto ripensare la programmazione del turismo anche coinvolgendo gli operatori ma non credo che sia tutto da buttare”.
“I flussi turistici moderni – aggiunge Bonturi – ci dicono che nelle grandi capitali si resta per non più di 3 o 4 giorni. È questo il contesto in cui ci troviamo. Negli ultimi anni è stato fatto un importante lavoro per destagionalizzare gli eventi ed è innegabile che ci sia stata una riscoperta della città, anche a livello mediatico”.
Risponde con un pizzico di sarcasmo l’assessore Ragghianti: “Da una parte si dice che va tutto male, dall’altra si chiede di lavorare alla candidatura di Lucca come capitale della cultura o città della musica. Lo trovo un po’ contradditorio. Se ci sono le basi per presentare questa candidatura vuol dire che qualcosa di buono è stato fatto. C’è poi da dire che le esperienze sono state diverse da città a città. Matera ha avuto un grande risalto, ad esempio, ma Pistoia no. Certamente dovrà essere fatta una riflessione sulla città del futuro che vogliamo. Dovremo capire cosa rimarrà e cosa invece non sarà più possibile fare. Negli ultimi anni forse il numero degli eventi è stato anche eccessivo e non sempre ha dato il ritorno che ci si attendeva. Quindi sicuramente occorre ripensare una redistribuzione delle risorse”.
Sull’aspetto della candidatura di Lucca come città della cultura controreplicano i consiglieri Santini e Barsanti i quali hanno ricordato che Pistoia, nell’anno in cui è stata capitale, ha visto incrementare i flussi del 20,7% e che la stessa amministrazione nella precedente consiliatura si era esposta in tal senso.
Terminata la discussione, l’atto è stato comunque approvato all’unanimità dei presenti.
La seduta è poi proseguita con la discussione di un atto con cui l’amministrazione comunale si appresta a rinegoziare i mutui che attualmente sono in essere con Cassa depositi e prestiti per un ammontare complessivo di circa 28 milioni di euro. Un’operazione che permetterà a Palazzo Orsetti di avere subito a disposizione risorse per circa un milione e mezzo di euro.
“Questa operazione non è senza oneri per l’amministrazione – ha spiegato il sindaco, Alessandro Tambellini -. Cdp si è infatti resa disponibile a rinegoziare i mutui ma a delle condizioni. Nel nostro caso, la ricontrattazione dei mutui ci permetterà di avere subito liquidità a disposizione per un milione e mezzo quest’anno e 600mila euro circa per il 2021 e il 2022. Avremo quindi dei vantaggi immediati ma ci saranno delle controindicazioni in termini di interessi e di ammortamento. Questo comporterà costi maggiori nel lungo periodo che ci impegneranno fino al 2043. Noi stessi ci siamo interrogati su cosa fare ma abbiamo alla fine deciso di procedere alla rinegoziazione, anche perché il 70% dei contributi governativi arriveranno solo in estate e comunque non sappiamo di che cifre si tratta. La rinegoziazione ci da la possibilità di avere subito a disposizione risorse per venire incontro alle esigenze dei cittadini”.
La presidente della commissione bilancio, Chiara Martini (Partito Democratico) ha aggiunto che, mediamente, con questo accordo la durata dei mutui si allunga di circa 4 anni e che fino al 2030 è prevista una riduzione delle rate a fronte di un aumento successivo.
Critici con questa impostazione i consiglieri di opposizione Marco Martinelli, Alessandro Di Vito e Giovanni Minniti i quali si chiedono se non fosse stato meglio tagliare qualche voce dal bilancio per ottenere altre risorse anziché impegnarsi in questo accordo che, secondo Minniti, “comporterà un aggravio per le finanze pubbliche di circa 352mila euro”.
A queste obiezioni ha replicato la presidente Martini affermando che “abbiamo davanti anni duri in cui ci sarà una contrazione delle entrate. Abbiamo scelto di utilizzare queste risorse per mantenere gli investimenti che abbiamo fatto sulle opere pubbliche. Opere che rimangono nel tempo, che contribuiscono al miglioramento del territorio in termini di infrastrutture e che possono fungere anche da effetto moltiplicatore per il lavoro”.
L’atto è stato poi approvato con i voti della sola maggioranza.
Ultimo punto all’ordine del giorno, l’acquisto di un terreno nel quartiere di Sant’Anna per la realizzazione di una cassa di espansione per l’acqua piovana. Il terreno in questione ha un’area di circa 780 metri quadrati ed un valore complessivo di circa 38mila euro, risorse che rientrano nel piano di finanziamenti europei che l’intervento ha ricevuto nell’ambito del progetto dei quartieri social.
Ad introdurre l’atto, l’assessore al patrimonio Gabriele Bove: “Questa acquisizione è un ulteriore tassello che va a completare l’intervento di piazzale Sforza. Ci permette di andare a risolvere una questione di sicurezza idraulica che già negli anni passati ci era stata segnalata dai residenti della zona i quali spesso si ritrovano i garage allagati in caso di piogge consistenti. L’intervento, quindi, non è solo funzionale a piazzale Sforza ma va anche a beneficio dei residenti di via Metteotti e via del Chiasso”.
Prima della votazione dell’atto c’è stato un acceso scambio di vedute tra l’assessore Bove e il consigliere Di Vito il quale ha parlato di una pianificazione urbanistica fallimentare ed ha invitato la commissione urbanistica a riunirsi più spesso.
“Sono allibito da queste parole – la replica di Bove – quando il centrodestra ha cementificato indiscriminatamente per anni. Questa amministrazione non ha edificato nulla, anzi, semmai ha tolto. Questo intervento nello specifico è migliorativo di una situazione annosa che i cittadini segnalano da anni”.
Anche questo atto è stato approvato con i soli voti della maggioranza.