Recupero di Montecatino, spunta l’ipotesi osservatorio astronomico

26 giugno 2020 | 18:52
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Recupero di Montecatino, spunta l’ipotesi osservatorio astronomico

Il lavoro di indagine per il restauro, capitanato da Gianluca Fenili e presentato in un webinar di UniFI, punta ad andare oltre l’accademia: far conoscere il bene per attrarre finanziamenti

I beni culturali devono essere, prima di tutto, conosciuti a fondo, studiati, indagati. Ed è in questo processo di avvicinamento, sempre più serrato, che l’interesse storico e scientifico diventa cura. È così, insomma, che un luogo si fa patrimonio vivo.

Questa l’attenzione che Gianluca Fenili, studente e assistente lucchese di architettura all’Università di Firenze, ha voluto dedicare al sito di Montecatino – suggestivo colle che si eleva 483 metri sul livello del mare nella frazione di Cappella. A quell’altezza si estende un pianoro circolare erboso, di circa 65 metri di diametro. Ed è lì che si trovano i resti di una chiesa, i resti della parrocchia, delle case coloniche e la torre-campanile, parte dell’ampio sistema di avvistamento per difendere la città da possibili attacchi: l’occhio di Lucca. Il panorama spazia tra le valli del Serchio e della Freddana, va dalle Alpi Apuane agli Appennini, dalla costa livornese a quella ligure.

montecatino unifi architettura restauro mamminiLa torre altomedievale

I rilievi e le ricerche di Fenili e del gruppo di allievi che ha seguito sono stati presentati lo scorso lunedì (22 giugno) nel corso di un webinar accademico sul restauro che ha visto oltre cento persone collegate, al quale hanno preso parte anche l’assessore all’urbanistica del Comune di Lucca, Serena Mammini, e l’architetto Cristina Avanzinelli dell’associazione Montecatino. Due soggetti – Comune e associazione – che hanno stretto un virtuoso patto di collaborazione per proteggere il sito, mettere l’area in sicurezza e restaurare la torre. Azioni che l’associazione ha portato avanti con le disponibilità economiche e le professionalità delle persone che coinvolge col placet del Comune, proprietario dell’area.

La sessione di esami è diventata quindi l’occasione per lanciare un’originale idea di recupero di Montecatino. Così l’assessore Serena Mammini: “Ringrazio l’Università per l’invito perché per un amministratore è ossigenante rientrare in un contesto di ricerca e approfondimento come il dipartimento di architettura. È stato molto interessante vedere lo studio condotto dai ragazzi del laboratorio di restauro: un contesto come quello di Montecatino è, per il Comune di Lucca, luogo identitario e ricco di storia. Purtroppo – prosegue Mammini – al momento non è stato possibile reperire le risorse necessarie per iniziare un lavoro di recupero di tutta la struttura. Lo studio iniziato, che continuerà con il lavoro di ricerca e proposta per la tesi di Gianluca Fenili, dovrà servire da stimolo per diffondere la conoscenza di Montecatino e attrarre finanziamenti utili a un restauro e a una nuova vita di questo luogo: penso, per esempio, a un piccolo e suggestivo osservatorio astronomico”.

montecatino unifi architettura restauro mamminiLa sessione di esame online

A presiedere la seduta d’esame c’erano il professor Giovanni Minutoli e il professor Riccardo Rudiero. Cinque i siti oggetto di analisi di restauro, declinato nelle sue forme: urbano per la città di Corleone, archeologico per il parco di Tindari, moderno per il porto di Valencia, paesaggistico per il sistema difensivo e il comprensorio ecclesiastico di Montecatino a Lucca, architettonico per l’ex complesso dei Gesuiti a Pinerolo. Luoghi dalla memoria storica, di inestimabile valore, per i quali gli studenti hanno cercato collaborazioni attive coinvolgendo sindaci, assessori, direttori di parchi, tecnici ed esperti in materia di restauro e, soprattutto, cittadini, veri detentori del patrimonio culturale.

Un’esperienza che per Montecatino è in essere: grazie al contributo volontario della cittadinanza, infatti, è stato messo in sicurezza l’involucro esterno del paramento murario. All’appello manca ancora il rifacimento interno dell’intero corpo scala con i rispettivi solai, compreso il solaio di copertura dell’antica torre altomedioevale e i resti della chiesa adiacente. L’architetto Cristina Avanzinelli ha ringraziato l’assessore Serena Mammini per aver dato il primo input allo studente e assistente Gianluca Fenili nella scelta del sito di Montecatino per la sua tesi di laurea e per l’esame di restauro degli allievi seguiti. Ha poi illustrato gli intenti dell’associazione Montecatino e ha ringraziato l’Università per la giornata di studi – auspicando l’inizio di una collaborazione duratura e proficua.

montecatino unifi architettura restauro mamminiRilievo materico

Il gruppo di studenti guidato da Gianluca Fenili è composto da Aleksandra Mlynarczyk, Chiara Paoletti, Giacomo Zucconi,  John Pietro Messina, Giorgio Mafré, Alessio Fantoni, Klejvi Mallunxa, Anna Sofia Miotti, Mohammad Klanlou Ashayeri Sevda, Maddalena Sbaragli, Samuele Romeo, Alessio Solari, Lucia Nobilini, Sofia Rosati, Claudia Tognetti, Giacomo Tolaini, Gianluca Ippoliti, Jacopo Lazzerini e Leonardo Lepore.

montecatino unifi architettura restauro mamminiRilievo architettonico e fotopiani

“Quando si parla di restauro e valorizzazione in architettura – spiega Fenili – ci si immagina ad esempio un palazzo o una chiesa che appaiono in una veste migliore, o un sito archeologico attrezzato per poter essere protetto, visitato e compreso. Ma dietro questi risultati c’è un lungo lavoro che inizia sempre con delle vere e proprie indagini: bisogna innanzitutto conoscere a fondo la storia del monumento, la sua genesi, gli usi, le modificazioni e gli eventuali abbandoni. Solo dopo si potranno proporre soluzioni per mitigare i punti di debolezza e valorizzare quelli di forza di un bene storico. In questo modo il sito potrà di nuovo essere utilizzato e fruito senza perdere nessuno dei valori che vi si sono stratificati nel corso degli anni”.