Quartieri social e manifattura, Di Grazia: “Spettacolo degno di una commedia all’italiana”

24 luglio 2020 | 19:08
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Quartieri social e manifattura, Di Grazia: “Spettacolo degno di una commedia all’italiana”

L’invito dell’ex assessore all’urbanistica a “cogliere le occasioni” di sinergia

Anche l‘ex assessore all’urbanistica di Vivere Lucca, Mauro Di Grazia, interviene sulle questioni che stanno scaldando gli animi della città. Da una parte ci sono i Quartieri social di San Concordio, dall’altra la manifattura sud. Nel mezzo quella che Di Grazia definisce “uno spettacolo degno della commedia all’italiana”.

Romantiche eroine che si fanno trascinar via in difesa di alberi spelacchiati; potenti Comitati (una persona=un comitato) che indicono referendum di quartiere fondati su fakenews; e più in generale cittadini altolocati, più o meno organizzati, che si scaldano per una inesistente vendita delle Mura – commenta l’ex assessore all’urbanistica -, si inalberano contro la diabolica speculazione, si oppongono strenuamente a un progetto ‘concreto’ e migliorabile, che finalmente può rigenerare una parte importante della città, sottraendola al degrado”.

“Che l’opposizione strumentalizzi ogni stormir di fronda dimostra semplicemente la sua inconsistenza – va avanti Di Grazia -. La si è vista in Consiglio comunale balbettare di conflitti di interesse, di furti con destrezza e altre fregnacce basate solo sulla presunzione e sul sospetto: gli interlocutori sono apparsi dei giganti a fronte delle piccinerie dell’opposizione. Mi interessa invece di più quella parte di intellighenzia cittadina, da Italia Nostra, ai Custodi della città, a qualche intellettuale isolato, che nel proprio narcisismo ideologico risultano sordi alla comprensione di una semplice realtà. Lucca ha un’occasione irripetibile, costruita in anni di lavoro, per realizzare un progetto che ricompone l’unità urbanistica cittadina, violata proprio dal mega insediamento industriale della Manifattura: ricondurre qui residenza, servizi, attività avanzate come Tagetik, insomma vita sociale, rappresenta una scommessa sul futuro”.

“Volare alto, come tutti chiedono a parole, comporta anche la capacità di cogliere le occasioni di sinergia che emergono dalla fatica dell’agire quotidiano – conclude Di Grazia – Chi si limita a piccole e variegate proposte (dal museo contadino al mega parcheggio, dall’auditorium alla caserma) non ha capito che l’alternativa è la riduzione ‘in ermini’ di un pezzo notevole di città, a cui gli strumenti urbanistici hanno già assegnato possibili e ineludibili funzioni. A questi nostri amici che inseguono i loro fantasmi mi permetto di dire: le occasioni non passano due volte e voi vi state assumendo una grossa responsabilità, se il progetto manifattura fallisse. E aggiungo un consiglio: fate attenzione anche a chi vi strumentalizza per fini politici e di potere”.