Piazza Coperta, il comitato al Comune: “Mezze verità nella risposta all’interrogazione”

30 luglio 2020 | 08:54
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Piazza Coperta, il comitato al Comune: “Mezze verità nella risposta all’interrogazione”

Per gli Amici del Porto della Formica i reperti archeologici resteranno interrati e la partecipazione è stata realizzata a progetti già immodificabili

Non sono soddisfatti gli Amici del Porto della Formica dalla risposta del Comune all’interrogazione del consigliere del Movimento Cinque Stelle Massimiliano Bindocci sui lavori all’ex Gesam.

Piazza coperta, Comune a Bindocci: “Rispetta tutti i parametri urbanistici”

“Rispetta tutti i parametri? – si legge in una nota – Anche in queste risposte l’amministrazione purtroppo non si smentisce e dice solo mezze verità, che se da una parte indorano la pillola, dall’altra non fanno altro che accrescere la grande confusione che ormai grava attorno al progetto della piazza coperta, nel tentativo di farlo passare per qualcosa di diverso da quello che è. Il sopralluogo con la Soprintendenza “effettuato a suo tempo”, sembra sia stato effettuato chissà quando, visto che il progetto è stato definitivamente approvato nel febbraio del 2019; sarà stato effettuato prima della approvazione definitiva, uno si immagina, no? Niente affatto, il sopralluogo è stato effettuato il 24 febbraio 2020, più di un anno dopo la sua definitiva approvazione e dopo che l’appalto dei lavori era già stato aggiudicato, cosa avvenuta il 30 gennaio 2020. Sopralluogo che non sarebbe neanche mai avvenuto, se non fosse stato per un esposto alla Soprintendenza degli Amici del porto della Formica, che ha costretto le istituzioni ad andare a vedere lo stato di ammaloramento dei reperti presenti nelle due aree archeologiche interne al cantiere”.

“Solo nell’aprile 2020 – prosegue la nota – il progetto della piazza coperta verrà trasmesso, per la prima volta, alla Soprintendenza per il parere. Viene detto poi che “ci sarà continuamente un archeologo a sorvegliare i lavori”, ma non che alla fine della fiera i reperti portati alla luce nel 2009 verranno tutti reinterrati, e lo saranno per sempre, perché è del tutto inverosimile che, “in un eventuale futuro”, qualcuno si prenderà la briga di smantellare l’unica strada carrabile di accesso alla piazza coperta per riportare alla luce la darsena con le bitte o le cinque fornaci affiancate del primo impianto del gasometro,  che vi resteranno seppelliti sotto e che non avrebbe più alcun senso un domani riportare alla luce, essendosi persa, con la costruzione della Piazza Coperta, qualsiasi riconoscibilità del sito dell’antico porto”.

“Per quanto concerne l’altezza – dichiarano ancora – il Comune non dice che la piazza coperta sarà alta 16,25 metri, ma, siccome la sua altezza, secondo il regolamento urbanistico –  “deve essere coerente con l’intorno” e gli edifici d’intorno sono tutti molto più bassi (il più alto è 11,90),  va a prendere l’altezza di 22 metri della ciminiera della Filanda Viani e ipotizza che alla ex Lenzi si possa in futuro costruire fino a 16,50, altezze che oggi alla ex Lenzi non ci sono neanche lontanamente, oppure arriva fino agli alti palazzi della circonvallazione oltre la ferrovia, che si trovano addirittura in una altra Utoe e che è una bella forzatura pensare che possano costituire “l’intorno” dell’area Gesam”.

“Per quanto concerne i volumi – spiegano dagli Amici del porto della Formica – il volume della piazza coperta è enormemente più grande di quello dello Steccone, che aveva una base di 680 metri quadri e raggiungeva una altezza massima di 13,50 metri mentre la tettoia della piazza coperta occupa una superficie di 1494 metri quadri e si eleva per una altezza di 16.25. Solo che questo volume non viene conteggiato, è come non esistesse, perché il Comune ha approvato una norma del regolamento urbanistico che dice che per le “tettoie pubbliche aperte su tre lati” il volume “non conta”. Quindi, da un punto di vista formale le risposte del Comune su altezza e volume sembrano ineccepibili, ma non forniscono minimamente l’idea dell’impatto che avrà la nuova costruzione”.

“Il massimo della distorsione dei fatti questa risposta del Comune lo raggiunge quando parla della “partecipazione e coinvolgimento dei cittadini” e fa l’elenco degli incontri: tutti gli incontri di questo elenco si sono svolti, escluso quello del giugno 2016, quando i progetti erano già stati trasmessi a Roma e quindi immodificabili, se non in aspetti del tutto marginali, pena la perdita del finanziamento – spiega la nota – Si è trattato per lo più non di momenti pubblici promossi dal Comune, ma incontri chiesti dai comitati, a progetto già definitivamente approvato, nel vano tentativo di  ottenere delle modifiche, alle quali il Comune ha risposto invariabilmente “picche”. Ci sono state solo due assemblee pubbliche sui Quartieri Social a San Concordio, entrambe nel 2018, quando i progetti erano già immodificabili, e in tutte e due non si è parlato della piazza Coperta, ma solo dei progetti per le aree verdi e le piste ciclabili, perché della piazza coperta “si sarebbe parlato solo dopo la variante che faremo a settembre per il cambio di destinazione”, per poi ovviamente arrivare alla definitiva approvazione del febbraio 2019 senza parlarne più”.

“La risposta del Comune – conclude la nota – alla interrogazione consiliare di Bindocci e della minoranza, se veramente è questa, aspettiamo infatti di vedere le risposte agli altri quesiti, è una risposta formale, che dice le cose a metà e non fa capire di che veramente si parla, di come la piazza coperta sarà e che tremendo impatto avrà sul territorio. I comitati sperano ancora invece in una soluzione tipo Piuss, con una importante modifica del progetto ed una ricontrattazione con la ditta vincitrice dell’appalto affidandole lavori diversi nella stessa area Gesam, per ridimensionare conflitti e penali”: