Buonriposi assicura: “A Lucca tutte le scuole riapriranno senza rinvii”





Il provveditore: “Il 14 settembre tutti in classe. La didattica online? Non è da demonizzare”. Menesini: “Dalla Provincia massimo impegno”
“Le scuole di Lucca riapriranno il 14 settembre in sicurezza”. Parola della dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Lucca, Donatella Buonriposi, intervenuta ieri sera (18 agosto) al talk show del Real Collegio Estate, condotto dal giornalista Paolo Mandoli, a cui era presente anche il presidente della Provincia, Luca Menesini.
Il tema, di grande attualità è stato dibattuto in vari sedi e ancora oggi non si ha la piena consapevolezza di come sarà l’organizzazione interna per garantire la sicurezza a studenti e lavoratori. La scuola è uno dei settori che più influenza la nostra società e la data di riapertura fissata per il 14 settembre è vicina e ancora incerte sono le procedure da adottare.
La domanda che tutti si fanno è: le scuole riapriranno a veramente settembre?
“Per quanto riguarda Lucca e la sua provincia, il 14 settembre, salvo picchi enormi causati da una seconda ondata di Coronavirus, la scuola ripartirà regolarmente come previsto – dice la dottoressa Donatella Buonriposi, dirigente dell’ufficio scolastico territoriale –. Uno dei concetti importanti da tener presente quando si parla di ripartenza del sistema scolastico, è l’autonomia di cui godono le scuole. Nel 2001 è stato approvato alle urne un grande cambiamento, la modifica del Titolo V della Costituzione che ha stabilito l’autonomia legislativa a molti enti territoriali, tra le quali appunto, le scuole. Gli enti autonomi si muovono indipendentemente all’interno di una cornice legislativa stabilita dallo Stato centrale, in modo da dare un valore alle diverse realtà territoriali. Su Lucca vi sono ottime prospettive di ripartenza del sistema scolastico, grazie al grande lavoro che hanno fatto i presidi per poter rispettare le normative imposte sulla sicurezza”.
Per poter garantire il rispetto di queste normative, il Governo ha elargito molti fondi da investire nell’edilizia scolastica.
“Il tema della scuola, affronta numerose realtà della nostra società e la loro riapertura si pone come un segnale importante di ripartenza per il tutto il paese, in questa sfida dobbiamo mettere a frutto tutta l’esperienza che abbiamo maturato nei mesi di marzo e aprile – dice il presidente della Provincia Luca Menesini – Riguardo all’edilizia scolastica, la Provincia porta avanti un grande investimento di un milione e trecento mila euro per finanziare il rifacimento di tutti gli istituti scolastici del territorio. Questi fondi, forniti dal Governo nei vari decreti che si sono succeduti in questi ultimi mesi, vengono impiegati nei lavori per rendere più sicure le nostre scuole. Nel decreto di agosto verranno inseriti altri investimenti per un miliardo di euro destinati sempre al rifacimento delle scuole”.
In questi mesi il settore scolastico ha affrontato anche un’altra sfida, quella della didattica a distanza, resa necessaria dal periodo di lockdown. Secondo la dirigente Buonriposi l’esperienza non si è rivelata negativa:
“La scuola in questa pandemia ha cercato di assolvere il più possibile al compito che gli spetta, che è quello di essere vicini ai ragazzi. La didattica online è uno strumento che ci è stato di grande aiuto durante il lockdown, l’organizzazione del sistema non è stato così problematico come si poteva pensare, molte scuole si stavano già digitalizzando. Il cambiamento digitale non può essere fermato. Anche gli insegnati di altra generazione, che lavorano da molto tempo, se ne sono resi conto e si sono rimboccati le maniche per apprendere la metodologia adeguata per affrontare questa nuova sfida. La didattica a distanza non è la scuola a cui aspiriamo e consideriamo sempre importantissimo il rapporto diretto tra insegnante alunni – prosegue la Buonriposi – Si tratta però di uno strumento che ha fatto notare la sua efficacia in situazioni estreme e che non dovremmo del tutto abbandonare. La difficoltà più grossa da affrontare è l’apprendimento del linguaggio digitale, comunicare con la strumento informatico è molto diverso rispetto a ciò che avviene dal vivo. Bisogna che insegnati e alunni apprendano questo sistema di linguaggio in modo che la comunicazione fra i due soggetti diventi la più diretta possibile”.
I trasporti scolastici sono un altro tema molto delicato e proprio in questi giorni sono state pubblicate delle linee guida che hanno creato non pochi problemi per alcune istituzioni.
“Sul tema dei trasporti scolastici vi è un grande braccio di ferro tra le istituzioni per il superamento di alcune difficoltà riscontrate all’interno delle linee guida – spiega Luca Menesini – Per poter fornire un servizio adeguato negli spostamenti degli studenti tra i vari comuni abbiamo fatto richiesta alla Regione di maggiori fondi. Questi cambiamenti che stanno avvenendo però, devono essere anche uno stimolo per ognuno di noi per pensare a mezzi di spostamento alternativi e a una mobilità più sostenibile, in questa ottica di pensiero si inserisce anche la linea di Governo che ha stanziato notevoli fondi per il bonus biciclette”.
La riapertura delle scuole, secondo la dirigente dell’ufficio scolastico territoriale, Antonella Buonriposi, non né un problema, il vero problema sarà quello di mantenerle aperte e in questa ottica occorre prestare particolare attenzione alle diverse modalità in cui le famiglie percepiscono la situazione attuale. Alcune persone addirittura negano l’esistenza del virus e questo potrà creare notevoli problemi dopo durante l’anno scolastico.
“La negazione della pandemia e del virus è un fenomeno che non è esclusivo del nostro paese, ma è sentito anche all’estero ed è uno dei problemi che dovranno affrontare i presidi, ovvero la diverse idee che molte famiglie hanno nell’affrontare il problema che stiamo vivendo oggi – precisa la Buorniposi – Riceviamo già molte lettere di famigliari che ci chiedono di desistere nell’applicazione dalle linee sulla sicurezza stabilite dal Governo, altri, al contrario, chiedono regole più stringenti. Il problema della diversità di posizione sarà uno dei primi quesiti che andrà affrontato nella riapertura del sistema scolastico”.
Anche la pubblicazione di alcune fake news ha incrementato la distanza tra queste due posizioni, complice la stampa e le nuove modalità con cui i giovani si informano.
“La comunicazione è cambiata molto in questi anni, come il giornalismo, oggi abbiamo una pluralità di fonti di informazioni impressionante, tra queste vi sono anche delle fonti scorrette che in malafede diffondono fake news – dice Luca Menesini – Per trovare l’informazione corretta bisogna sapersi districare i questa pluralità di fonti, ma anche dagli operatori del settore ci vuole una giusta dose di responsabilità, cercando attraverso la comunicazione di responsabilizzare le persone senza creare terrorismo mediatico. Il livello attuale del contagio oggi non è preoccupante ed anche rispetto ad altri stati europei si notano i frutti del sacrificio dei mesi primaverili. L’importante è tenere sempre alta l’attenzione con controlli, prevenzione e responsabilizzazione, solo in questo modo potremmo garantire ai ragazzi un anno scolastico il più possibile normale. Io sono fiducioso di potercela fare, occorre anche dare un messaggio il più possibile positivo alla gente, dando loro la speranza di poter proseguire la vita nonostante i problemi che vi sono”.
Una delle fake news che va tanto di moda in questi giorni riguarda il caso in cui qualche alunno accusi, durante le lezioni, alcune linee di febbre. In questi casi, si dice che i bambini con la febbre verranno allontanati dai genitori. Si tratta di una notizia completamente falsa, tiene a specificare la dottoressa Buonriposi:
“Come al solito la comunicazione è uno dei problemi più importanti che deve affrontare il nostro paese, la stampa ha un ruolo fondamentale in tutto ciò e ha lo scopo di diffondere messaggi giusti. Lo strumento tecnologico da solo non basta, occorre sviluppare quel genere di comunicazione digitale per superare il problema. Ogni scuola individuerà un luogo adeguato per l’isolamento degli alunni che presenteranno sintomi influenzali, gli operatori contatteranno i famigliari del ragazzo che si sente male e verranno a prenderlo, seguendo un regolamento interno che potrà essere diverso a seconda della scuola frequentata. Gli istituti non possono prendersi carico degli alunni malati – sottolinea – occorre che siano le famiglie a gestire la situazione, contattare il proprio medico di famiglia e nel caso ce ne sia bisogno far effettuare il tampone”.
Della stessa opinione il presidente della Provincia Luca Menesini:
“Il fatto che qualche alunno possa presentare sintomi influenzali quando si trova a scuola è un problema che sicuramente capiterà. Io sono fiducioso nel sistema di tracciamento messo in campo dall’Asl, se le tempistiche sono giuste il problema verrà superato senza intoppi. I genitori verranno a prendere i figli, li porteranno dal medico di famiglia o dal pediatra e se verrà richiesto il tampone, questo verrà fatto nel più breve tempo possibile. La tempistica è fondamentale per fa si che le cose funzionino bene. Questo sistema di tracciamento è già in fase di sperimentazione da un po’ di tempo nei luoghi di lavoro pubblici e privati, fornendo ottimi risultati sull’isolamento del virus”.
Le scuole per l’infanzia sono un altro argomento delicato, dove fornire il distanziamento sociale tra bambini e operatori è praticamente impossibile.
“Gli asili nido per i bambini da zero a tre anni apriranno dal 7 al 14 settembre e seconda della zona in cui si trovano e delle scelte delle strutture, le scuole materne per bambini dai tre ai sei anni inizieranno il 14 settembre come tutte le altre – precisa Menesini – E’ chiaro che le condizioni di lavoro e di sicurezza sono diverse per le scuole dell’infanzia, proprio per questo è previsto un aumento dell’organico per assicurare qualche operatore in più per ogni struttura, grazie ai fondi messi in campo dal Governo. Inoltre sono stati incrementati gli spazi di ogni struttura in modo da creare gruppi più piccoli e limitare eventuali danni. Nonostante la situazione sia più complicata, rimango fiducioso sul fatto che possa esserci un’apertura in tutta sicurezza come per le altre scuole”.
“Voglio però sottolineare un aspetto che interesserà tutte le scuole della provincia di Lucca – prosegue – noi vogliamo garantire la distanza minima di un metro in tutti gli edifici scolastici, questo anche se a livello statale decadesse l’obbligo di distanziamento, secondo il nostro giudizio la prevenzione è significativa per evitare il propagarsi del contagio.”
Eppure nonostante tutto, anche secondo l’opinione di molti operatori del settore, siamo in grave ritardo per la riapertura dell’anno scolastico e la situazione appare incerta sotto molteplici punti di vista.
“Il settore scolastico è in ritardo da molti anni – conclude Antonella Buonriposi – ed è questa la realtà del nostro paese, avremmo bisogno di maggiore stabilità anche da un punto di vista politico. Bisogna affrontare con coraggio dei problemi che sono evidenti, come quello del precariato tra gli operatori scolastici, sopratutto a queste persone va data stabilità. Da noi sono pervenute almeno 30.000 domande per le graduatorie, chiaramente è impossibile per il nostri uffici analizzarli una per una, di conseguenza dovranno pensarci direttamente i presidi e questo sistema si presta a interminabili ricorsi”.