Vivere il centro storico: “Cassonetti diventati discariche a cielo aperto”





Il comitato invia una lettera all’amministrazione con l’inerente documentazione fotografica
Proseguono le polemiche intorno al nuovo sistema di raccolta dei rifiuti all’interno delle Mura cittadine. A segnalare le problematicità che gravitano attorno a Garby è ancora una volta il comitato Vivere il centro storico, che già il 15 aprile del 2019 si era mostrato contrario al nuovo servizio di Sistema ambiente in una lettera indirizzata al sindaco e all’assessore competente rimasta senza risposta. Nella nuova lettera il comitato chiede all’amministrazione un confronto pubblico, anche alla luce del reportage fotografico presentato da Vivere il centro storico a testimonianza dei disservizi inerenti alla raccolta dei rifiuti e a poche ore dal consiglio comunale con al centro del dibattito il nuovo sistema di raccolta.
“Avevamo previsto esattamente quello che sarebbe accaduto e ci meraviglia che le nostre previsioni non abbiano stimolato nell’assessore il desiderio di un approfondimento – si legge nella nuova relazione inviata all’amministrazione dal comitato -. I cassonetti sono stati installati per la modica spesa di 3 milioni di euro con il fine di togliere quei 20 o 30 sacchetti lasciatia filo strada dopo le 10 della mattina, mentre adesso ne possiamo vedere alcune centinaia a tutte le ore del giorno. Per risolvere un piccolo problema ne è stato creato uno enorme e peraltro estremamente costoso. A nostro avviso, per risolvere il problema dei 20 o 30 sacchetti lasciati sulla strada fuori orario, sarebbe stato sufficiente ritornare alla frequenza di ritiri che avveniva prima delle modifiche apportate dall’assessore Raspini e fare la raccolta serale come avviene durante i Comics”.
A supporto di questa tesi il comitato Vivere il centro storico ha realizzato una reportage fotografico per immortalare la situazione dei cassonetti durante il periodo di chiusura degli uffici e dei negozi. “Questa attività si è svolta durante il mese di marzo ed i primi giorni del mese di aprile – spiega il comitato -. Non ha pretese di essere un rilevamento scientifico perché è stato effettuato da parte di alcuni membri del comitato quando si recavano a conferire i rifiuti nel cassonetto più vicino a casa loro. In tutti i modi appare evidente che i cassonetti non sono la soluzione migliore per il centro storico e questo ci conferma il motivo per cui non vengono utilizzati in città d’arte di una certa dimensione e prestigio. I cassonetti sono diventati delle discariche a cielo aperto con grossi problemi di natura sanitaria e anche di conti in quanto i sacchetti lasciati fuori, anche se contengono rifiuti differenziati, andranno nell’indifferenziata e quindi all’ inceneritore, con i maggiori costi che ne deriveranno”.
Tra i motivi che per il comitato rendono i cassonetti difficili da utilizzare, sulla base delle informazioni raccolte da parte degli utenti sono: “non possono essere utilizzati dai portatori di handicap e neppure dalle persone anziane che hanno difficoltà a sollevare con una mano e conferire il rifiuto con l’altra – si legge nella lettera del comitato -; l’apertura a mezzo maniglia non è igienica perché viene toccata da tutti gli utenti e i liquidi che colano sporcano il lettore rendendolo inutilizzabile; sono necessarie tre mani per conferire i rifiuti, una per passare la carta magnetica, una per tenere lo sportello aperto e la terza per infilare i rifiuti dentro lo sportello; l’ apertura del cassonetto molto piccola; i cassonetti sono piccoli e si riempiono molto velocemente; i sacchetti che vengono lasciati fuori non possono essere differenziati e quindi vanno a finire in discarica con un aggravio di costi per la cittadinanza, a scapito degli sforzi fatti dai cittadini diligenti; non si fanno abbastanza controlli; i cassonetti sono stati posizionati senza aver prima predisposto il regolamento comunale previsto dalla legge; il camioncino che raccoglie i rifiuti quando opera in alcune strade blocca il traffico”.
“Proprio perché la situazione è gravissima pensavamo di coinvolgere la Asl, la Corte dei conti e tutti i consiglieri comunali per aprire un coraggioso dibattito pubblico – conclude la lettera del comitato -. Dal punto di vista contributivo pensavamo anche di rivolgerci alla Commissione tributaria provinciale per richiedere la riduzione del 60 per cento di sconto sulla bolletta, come previsto dalla legge nei casi di gravi inadempienze della società incaricata della raccolta dei rifiuti, come a nostro modesto avviso, sembra essere quello che accade con Sistema Ambiente”.