I sindacati: “Pochi tecnici di laboratorio, l’Asl richiama i pensionati”

14 ottobre 2020 | 15:48
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I sindacati: “Pochi tecnici di laboratorio, l’Asl richiama i pensionati”

Le sigle dichiarano lo stato di agitazione: “Serve fare subito assunzioni”

“Nei laboratori e ai centri trasfusionali dell’Asl Toscana nord ovest a Lucca  sembra di essere ai tempi della guerra: mancano così tanti tecnici che l’azienda sta pensando di richiamare in servizio per alcuni mesi i colleghi pensionati”. E’ un’accusa durissima quelle che lanciano le segreterie provinciali delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil. Attacco diretto ai vertici dell’Asl per denunciare le difficoltà e le carenze organiche nei presidi ospedalieri del San Luca e della Valle del Serchio,  così come del centro trasfusionale di Lucca.

La situazione, secondo le tre organizzazioni sindacali, sarebbe grave: “Il personale tecnico attualmente assegnato è assolutamente inadeguato rispetto alle necessità. La situazione di criticità è comune a tutti i settori laboratoristici della zona lucchese e Vds, dalla microbiologia alla chimica clinica, ai centri trasfusionali. Un numero talmente insufficiente che sta costringendo l’azienda a correre ai ripari chiamando in servizio i pensionati. Decisione che per noi è di assoluta gravità ma che si è resa necessaria per garantire un servizio in linea con la mole di lavoro che negli ultimi anni è stata addossata al personale e acuita dall’emergenza Covid19”.

Bisogna assumere, incalzano i sindacati, e ci sarebbe pure una graduatoria utile ma le assunzioni stanno andando a rilento. “Non sono stati presi provvedimenti in passato e oggi ci troviamo a richiamare i pensionati – proseguono le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil -. Evidentemente le esigenze dei laboratori di Lucca e della Valle, nemmeno di fronte all’ammissione da parte aziendale, meritano di essere risolte”. I numeri non mentono: “Vale la pena ricordare l’annosa situazione delle urgenze ‘H24’ all’ospedale di Lucca – incalzano i sindacati – dove un solo tecnico  deve far fronte a tutto il lavoro notturno senza neppure un turno di pronta disponibilità per far fronte a emergenze, per esempio in caso di una malattia improvvisa per coprire il turno o per una emergenza organizzativa. Poteva bastare in una dimensione locale ma quando si è deciso di lavorare in logiche di area vasta servono in turno notturno due tecnici. E infatti così avviene negli altri grandi laboratori della Usl nord ovest. Poi c’è la microbiologia di Lucca, centro di riferimento degli ospedali di Lucca, Versilia, Massa e Ospedale del Cuore, sempre di Massa, con un carico di lavoro che da subito si è rivelato critico rispetto al personale impiegato e che nel tempo è andato via via aumentando. Oppure il Centro Trasfusionale di Lucca dove sono rimasti in quattro a coprire le notti. Un settore questo del centro trasfusionale  attivo h24 e sono solo in 4 a coprire i turni. Situazione determinata da scelte aziendali di togliere negli anni  personale formato pur sapendo di imminenti pensionamenti”.  Non va meglio nel delicatissimo settore dei tamponi, oggi diventato centrale per l’emergenza Covid19: con un turno H 24 dedicato e un numero di campioni via via aumentato , che ad oggi rappresenta circa tre volte quello iniziale (900/1.000 tamponi al giorno).“Nonostante l’urgenza di avere risposte rapide, attualmente manca ancora  un tecnico di quelli previsti e a Lucca per sostenere  il settore H24 Covid  ne sono stati distaccati 2 dalla attività routinaria, mettendola inevitabilmente in sofferenza. Una situazione disastrosa – concludono – a cui l’azienda deve dare risposte significative, risolutive e rapide. Altrimenti siamo pronti a mettere in campo tutte le azioni necessarie a tutelare cittadini e lavoratori”. Per quanto sopra esposto Cgil Fp, Cisl Fp Uil Fpl dichiarano lo stato di agitazione e nei prossimi giorni seguiranno gli incontri con gli operatori (nel rispetto delle procedure di sicurezza) e la lettera al Prefetto.