Giovani, recuperato lo spazio di Corte dell’Angelo






Taglio del nastro della struttura riqualificata
Un nuovo spazio, proprio al centro di Lucca, che viene riconsegnato alla città, e che diventa un luogo di crocevia per le ragazze e i ragazzi, e per le politiche rivolte ai lucchesi più giovani. È stato inaugurato oggi pomeriggio (sabato 23 ottobre) l’area di Corte dell’Angelo, pochi meri da piazza San Michele, in centro storico: uno spazio appunto recuperato e riqualificato, e che viene destinato dall’amministrazione comunale specificatamente ai giovani, alle loro esigenze e al loro protagonismo.
Alla cerimonia, che si è svolta in piena sicurezza a fronte dell’emergenza Covid, hanno partecipato il sindaco Alessandro Tambellini, il consigliere comunale delegato alle politiche giovanili Daniele Bianucci, il consigliere per i giovani del presidente della Regione Toscana Bernard Dika e il presidente de La mano amica Luca Rinaldi.
Lo spazio è stato inaugurato con la mostra di art brut Il Silenzio: una piccola esposizione di opere realizzato all’interno del centro di attività diurne La Bricola, gestito proprio da La mano amica in collaborazione con l’Asl 2 di Lucca e che si ispira al lungo periodo del lock down. La mostra resterà adesso aperta fino al 7 novembre, tutti i giovedì, venerdì e sabato, dalle 10 alle 12 e dalle 14,30 alle 17,30.
“Un nuovo spazio per Lucca, la Città dei giovani – sottolinea il consigliere delegato Daniele Bianucci –. Un’area che acquista un valore anche simbolico di una ritrovata attenzione, perché si trova proprio nel cuore del Centro, a una manciata di passi da dove una volta si incontravano il cardo e il decumano: che abbiamo recuperato e che sarà a piena disposizione delle ragazzi e dei ragazzi, già a partire da subito, e ancora di più quando questa tremenda emergenza sanitaria volgerà finalmente a termine, e la socialità potrà tornare ad essere completamente libera, spontanea e sicura. Non a caso il primo appuntamento è dedicato proprio a una rielaborazione artistica, rispetto al periodo del lock down: perché la Corte dell’Angelo vogliamo che diventi luogo di protagonismo e di rielaborazione di emozioni”.