Rifondazione Comunista dice no al nuovo progetto della Manifattura tabacchi

9 novembre 2020 | 11:03
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Rifondazione Comunista dice no al nuovo progetto della Manifattura tabacchi

Il segretario Strambi: “I cittadini vogliono risposte sul futuro”

Non si spengono i riflettori sul nuovo progetto della Manifattura tabacchi. Il segretario di Rifondazione Comunista, Giulio Strambi esprime perplessità sul comportamento dell’amministrazione comunale:

“Mentre da più parti si moltiplicano gli interventi per fermare lo sciagurato progetto per la ex Manifattura tabacchi, l’assessore Mammini si diletta a blandire i cittadini con una prosa in cui enfatizza la bellezza del luogo e la sua importanza storica, con toni che francamente, poco si addicono ad un assessore. I cittadini vogliono risposte, non narrazioni. E’ irritante pensare che li si possano prendere così bellamente in giro – dice Giulio Strambi – Alcuni giorni fa il segretariato generale del Ministero dei beni culturali ha ribadito che la destinazione della ex Manifattura deve essere prevalentemente culturale e che non sono previste modifiche agli atti di vincolo. La Soprintendenza conclude che sarà interessato il superiore Ministero. Non comprendiamo come il superiore Ministero (Dario Franceschini) possa dare indicazioni diverse. Non ci meraviglierebbe visto che già in passato, l’allora ed attuale Ministro dei beni culturali, in deroga a precedenti direttive e pronunciamenti della Soprintendenza, consentì che si tenessero concerti al Campo Balilla”.

“Nel frattempo – prosegue la nota – vengono anticipati, sui quotidiani, alcuni aspetti del nuovo progetto che Coima avrebbe presentato all’amministrazione comunale. Non può che meravigliarci che Coima vanti un preliminare accordo con Tagetik. Evidentemente si sente sicura di aggiudicarsi la gara e sa che il suo progetto sarà accolto, con vincoli e condizioni. Vincoli e condizioni che prevedono, in cambio della realizzazione di un parcheggio tramite project financing, in aggiunta ai proventi dei parcheggi della ex Manifattura e di Via del Pallone, il regalo del Comune a Coima stessa, degli edifici della Manifattura non interessati dai progetti Piuss. Ed è su una parte di questi edifici che si dice di stare per negoziare un contratto di locazione con Tagetik – conclude il segretario di Rifondazione Comunista – A parte i progetti di Coima, è lecito chiedersi perché, se esiste interesse da parte di una grande azienda, non debba essere il Comune stesso a sottoscrivere un accordo, anziché lasciarlo ai privati”.