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Giani al Campo di Marte, si riattiva il padiglione A. Ma manca il personale sanitario

10 novembre 2020 | 12:56
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Giani al Campo di Marte, si riattiva il padiglione A. Ma manca il personale sanitario
Giani al Campo di Marte, si riattiva il padiglione A. Ma manca il personale sanitario
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Giani al Campo di Marte, si riattiva il padiglione A. Ma manca il personale sanitario
Giani al Campo di Marte, si riattiva il padiglione A. Ma manca il personale sanitario
Giani al Campo di Marte, si riattiva il padiglione A. Ma manca il personale sanitario

Sopralluogo del governatore all’ex presidio ospedaliero: “Riapriamo e manteniamo l’utilizzo sanitario nel tempo”

Circa 150 posti in letto al Campo di Marte per i pazienti Covid che hanno bisogno di ospedalizzazione. Saranno allestiti nel padiglione A, dismesso nel 2014 con l’entrata in funzione del San Luca, ma con impianti ancora bene utilizzabili per i servizi della salute. La Regione Toscana investirà circa un milione di euro per rendere due piani del complesso di nuovo fruibili. Ma il vero vulnus, alla vigilia dell’entrata della regione in zona arancione, è la mancanza di personale sanitario.

A confermarlo è stato il governatore Eugenio Giani, questa mattina (10 novembre) a Lucca per un sopralluogo alla struttura. Con lui l’assessore regionale alle infrastrutture Stefano Baccelli e l’assessore all’ambiente Monia Monni, il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, gli assessori del Comune di Lucca Stefano Ragghianti e Ilaria Vietina e la consigliera con delega alle politiche della salute Cristina Petretti. Per la Asl Toscana nord ovest erano presenti il direttore generale, Maria Letizia Casani, il direttore sanitario Francesco Bellomo, la responsabile dei presidi ospedalieri Michela Maielli e il responsabile della Zona distretto Piana di Lucca, Luigi Rossi e il direttore del dipartimento tecnico e patrimonio Nicola Ceragioli.

“Dall’inizio dell’emergenza sanitaria – ha ricordato Giani – a oggi la Regione Toscana ha assunto a tempo indeterminato 5mila nuovi operatori sanitari, di cui 2600 infermieri. Un terzo rispetto alle nuove assunzioni in tutta Italia, che sono state in totale 15mila. Non ci siamo tirati indietro e non lo faremo adesso: se ci sarà bisogno assumeremo ancora”.

Una necessità generata anche da percorsi di studio divenuti negli ultimi decenni sempre più a numero chiuso e ribadita dal sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini: “I posti letto non sono materassi. C’è necessità di assistenza adeguata per ogni persona. In questa emergenza l’area sanitaria di Campo di Marte si sta confermando fondamentale per assorbire i colpi di una curva di contagi che va nuovamente impennandosi. Già in primavera vennero aperti da Rossi 50 posti Covid, che sono ad oggi un valore aggiunto. Anche riapertura del padiglione A non vuole essere una risposta al momento storico che stiamo vivendo, ma un investimento sul lungo periodo per accrescere il livello di servizi per la salute della comunità”.

La struttura, stando a quanto confermato dai tecnici presenti, potrà tornare operativa tra dicembre e gennaio. A mancare è l’adeguamento sismico, per il quale può essere concessa una deroga dal Genio civile della Regione Toscana una volta verificata la non prevedibilità di terremoti nel breve periodo sulla Piana di Lucca. Sarà tuttavia necessario intervenire successivamente sulla struttura per mantenerla operativa nel tempo. Da 24 a 36 posti di cure intermedie potranno essere inoltre allestiti nel padiglione C, oltre ai 28 già presenti, e 18 posti letto sarebbero già pronti nella palazzina O che ospitava il reparto di malattie infettive. Sempre che si riesca, in tempi rapidi, ad assumere personale. L’input ai dirigenti è stato dato.

“L’obiettivo della Regione – ha detto Giani – è ampliare l’offerta sanitaria. Siamo a buon punto: due terzi dei 1500 posti in alberghi sanitari voluti, sono stati trovati. Lo stesso vale per i 1000 posti letto Covid-19 in ospedale, due terzi ci sono. Dobbiamo superare la politica delle razionalizzazioni e investire in sanità e in integrazione socio-sanitaria. Un polmone come Campo di Marte è strategico e sono pronto a firmare un’ordinanza per procedere. In questo momento è fondamentale anche il ruolo delle strutture private convenzionate per seguire le persone che hanno bisogno di prestazioni indipendenti dalla pandemia, come ad esempio le visite specialistiche“.

Il governatore ha così commentato l’entrata della Toscana nella zona arancione: “Nella giornata di ieri ho più volte parlato con il ministro Speranza e siamo allineati nella decisione presa sulla base di misurazioni oggettive rispetto ai 21 criteri assunti come riferimento. La politica può molto, certo, ma a contenere la curva dei contagi saranno i comportamenti individuali. Invito ancora una volta – ha ribadito Giani – alla massima prudenza anche in presenza di amici e parenti asintomatici. So quanto sia difficile e porto nel cuore tutti i toscani. Le notizie di ieri sul vaccino ci fanno ben sperare e domani premierò personalmente col Pegaso d’argento gli scienziati di Siena che hanno individuato l’anticorpo monoclonale più potente contro il virus“.

Anche la consigliera comunale di Lucca, Cristina Petretti, sottolinea l’importanza delle misure restrittive dell’ultimo Dpcm: “Bisogna controllare la curva del contagio perché per ogni persona che avrà bisogno della terapia intensiva serviranno quattro operatori sanitari. E nel giro di pochi giorni le forze in campo potrebbero non bastare. È anche una questione di civiltà e di equità. Il colore delle zone non è un giudizio sui servizi sanitari regionali, deve essere chiaro, ma una valutazione complessiva del rischio. La posta in gioco è molto alta e a fare la differenza sarà la responsabilità di ciascuno”.

“Nei nostri ospedali – ha poi evidenziato il direttore dell’Asl Toscana nord ovest, Maria Letizia Casani – abbiamo ancora alcuni margini, ma la situazione è sicuramente delicata perché i positivi stanno aumentando in maniera importante. Il piano aziendale per far fronte pandemia prevede alcuni step. Adesso stiamo incrementando tutti i posti letto Covid disponibili negli ospedali e per adesso ne abbiamo previsti circa 70 in più. Lo step successivo sarà la riduzione dell’attività chirurgica, in maniera da aprire ulteriori posti letto che garantiscano la presa in carico della patologia Covid che sta aumentando. In questo senso sicuramente verranno sempre e comunque garantiti gli interventi urgenti e quelli legati alle patologie oncologiche. Con i nostri professionisti stiamo però cercando di capire cosa è possibile mantenere, nei vari ospedali, dell’attività programmata no Covid. La rimodulazione dei servizi è una necessità, considerata anche la difficoltà che abbiamo in questo momento, ed è un problema che non riguarda solo la nostra Asl, a reperire il personale medico ed infermieristico di cui avremmo bisogno. Ribadisco inoltre come già evidenziato in più circostanze, che la risposta verrà fornita da tutta la nostra rete ospedaliera, anche perché questo è l’unico modo per assistere in maniera adeguata la cittadinanza”.

“Sui nuovi posti letto a Campo di Marte – ha aggiunto la dottoressa Casani – il nostro ufficio tecnico sta già lavorando per il riutilizzo del padiglione A, che deve essere risistemato ed adeguato, anche con interventi di un certo rilievo. I 150 posti letto potranno essere ricavati al piano terzo ed al piano quarto dell’edificio. Da evidenziare poi che abbiamo un serbatoio di posti letto, una cinquantina, che avevamo preparato ed in parte anche utilizzato già a marzo-aprile e che possono essere rimessi in funzione in qualsiasi momento in caso di necessità, appena reperito il personale necessario”.