Il Consiglio chiede la liberazione dei pescatori sequestrati in Libia

Approvata all’unanimità la risoluzione condivisa: “Unirti nella difesa dei diritti di tutte la persone”
Una risoluzione congiunta (presentata dal consigliere Barsanti e da alcuni capigruppo: Bianucci, Cantini, Guidotti, Santini, Bindocci e Barsella) per la liberazione dei pescatori in Libia. Consiglio comunale di Lucca unito a sostegno dei 18 pescatori di Mazara del Vallo, che dal 1 settembre scorso sono stati sequestrati da dei predoni libici mentre pescavano in acque internazionali.
Sono tenuti prigionieri dalla fazione libica del generale Haftar, che in cambio dei pescatori chiede la liberazione di quattro scafisti libici accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di omicidio plurimo per la morte di una cinquantina di immigrati lasciati soffocare nella stiva della barca che stavano conducendo presso le nostre coste.
Il consiglio esprime solidarietà alle famiglie dei pescatori e sollecita il governo per un rapido intervento al fine di riportare i pescatori in Sicilia e fare di tutto per garantire la sicurezza dei cittadini.
“I pescatori – esordisce il consigliere Barsanti presentando la risoluzione – sono ingiustamente reclusi dalle autorità libiche, sono 100 giorni che sono stati sequestrati. Vi è un’assenza grave da parte dell’Europa e del ministro degli esteri Luigi Di Maio. L’ingiustizia e la privazione della libertà da parte di questi pescatori è clamorosa”.
“La prima cosa che vogliamo trasmettere – commenta Lucarini – è il messaggio di solidarietà ai pescatori e alle loro famiglie, questa è una vicenda che va a ledere i diritti umani. Al di là delle differenze politiche, il consiglio comunale si deve unire nella difesa dei diritti di tutte la persone. Il consiglio si deve fare portavoce di queste problematiche, chiedendo al governo di intervenire”.
La risoluzione è stata approvata all’unanimità.
Nel prossimo consiglio comunale verrà discussa la mozione del consigliere Bindocci a sostegno a moratoria armi, 1 miliardo per la sanità, che ha ritirato il punto all’ordine del giorno per aprire un tavolo di discussione. Dal consiglio l’apertura al dialogo.