Ex Gesam, striscioni e sit in del comitato al convegno regionale sulla rigenerazione urbana

15 gennaio 2021 | 13:59
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Ex Gesam, striscioni e sit in del comitato al convegno regionale sulla rigenerazione urbana

Il comitato per San Concordio chiede la cancellazione dei progetti

Sit in e striscioni contro la pizza coperta alla ex Gesam e i lavori nel quartiere. Il comitato Per San Concordio ha portato la sua protesta questa mattina (15 gennaio) in piazza San Francesco, a Lucca, in occasione del convegno sulla rigenerazione urbana.

E hanno voluto riaccendere i riflettori sui progetti da tempo osteggiati, chiamando in causa in particolare l’assessore regionale Stefano Baccelli e il senatore Pd Andrea Marcucci. “Dove erano gli esperti? Dove era la cultura urbanistica? Dove era la coerenza con i dotti principi enunciati nella legge regionale e negli strumenti urbanistici (stop al consumo del suolo, riuso, sostenibilità, identità), quando, con i 10 milioni di euro arrivati a Lucca anche grazie anche all’onorevole Marcucci e all’assessore Baccelli,  il Comune ha progettato, finanziato e appaltato questi progetti devastanti per il territorio e incompatibili con la salvaguardia dell’ambiente, della storia e identità dei luoghi? Di ben altro, che di nuove costruzioni che sembrano essere state concepite al fine di spendere tutto il denaro pubblico regalato aveva bisogno questo quartiere ipercementificato e martoriato dal traffico di attraversamento”.

Nel mirino, come si diceva, resta innanzitutto il progetto della piazza coperta alla ex Gesam: “Una mega-costruzione superflua – chiosano dal comitato – fuori misura per dimensione ed altezza, che amplifica, anzichè rimediare, il danno già fatto con lo Steccone. Pregiudizio irreversibile al recupero del sito del porto fluviale, devasta il luogo più identitario del quartiere, aggiunge consumo di suolo ai 2.500 mq già esistenti, su un lotto di 3.600 metri quadrati. Nasconde l’inquinamento sotto il tappeto di un innalzamento del piano di campagna, getta una soletta di 2.500 quintali di cemento solo per impedire il sollevamento del piano interrato per la sottospinta della falda. Un costo totale che sfiora i 9 milioni di euro, per realizzare un parcheggio non a norma con meno di 50 posti auto e locali di 400 mq per le associazioni. Incomprensibile che il denaro pubblico sia stato destinato alla nuova costruzione di questo monstrum, invece che al recupero dell’adiacente Chiesone archeoindustriale di proprietà comunale ed in abbandono. La piazza coperta non poteva nemmeno ottenere i finanziamenti che ha avuto, perché il bando era riservato a strutture già esistenti e alle opere che non prevedevano consumo di suolo”.

Nel mirino anche la costruzione della galleria coperta alla Montagnola e ai Chiariti: “Una strada pedonale e ciclabile – dicono dal comitato – larga 4 metri con fondazione a platea, coperta da una tettoia metallica alta 4 metri, che dovrebbe collegare piazzale Moro a via Savonarola, con corredo di area eventi coperta e parcheggio. Attraversa e devasta la Montagnola, boschetto urbano e parco didattico, prevede la cancellazione del laghetto e l’abbattimento di una quarantina di alberi. Attraversa e taglia in mezzo i prati e i campi da calcio del Lucca 7, termina con un parcheggio nell’area umida dei Chiariti. Anche questa opera, che spicca per la sua inutilità, non poteva essere finanziata, perché come la riqualificazione del parchino della traversa 1 di via Formica (ove è stato interrato e cementificato il rain garden esistente), prevede oltre 3.000 metri quadrati di consumo di suolo, ed è in dubbio la sua conformità urbanistica”.

“Contestata anche la realizzazione di piste ciclabili assurde e pretenziose – sostengono dal comitato – che hanno rovinato l’impianto storico di inizio secolo delle strade più caratteristiche del quartiere; che restringendo la carreggiata hanno costretto al senso unico di marcia per le auto, che si è tradotto in giri a vuoto e aumento del traffico nelle strade limitrofe e aumento dell’inquinamento in tutto il quartiere; la pista ciclabile ha portato anche allo smantellamento della vecchia fontana che era parte integrante del percorso del Nottolini, sostituita con un avulso fontanello, ennesimo sfregio alla identità del quartiere”.

Ribadita anche la contrarietà alla “costruzione di una nuova scuola materna ed elementare innovativa nel Parco di via Nottolini, di cui non vi è alcun bisogno (vi è una scuola materna ed elementare di recente costruzione a 250 metri di distanza, senza considerare che per il calo delle nascite si sono perse a Lucca negli ultimi 10 anni circa 30 classi di scuola materna) nella Utoe che è, fra tutte quelle del Comune, la più dotata di attrezzature scolastiche. Un inutile consumo di suolo che riduce di più della metà l’area del parco di via Nottolini, che è l’unico rimasto intatto e sufficientemente ampio in tutta S.Concordio.”

“Come mai – si chiede ancora il comitato – questi progetti di così grave impatto ambientale e finanziati complessivamente con 12 milioni di denaro pubblico non sono mai passati dal Consiglio Comunale e non sono stati discussi con la popolazione? Perché non è stato controllato l’operato dell’Erp? Perché il Comune non ha nemmeno mai risposto alle 3 petizioni sulla Montagnola e Piazzale Moro, sulla scuola nel Parco, sulla Piazza Coperta, che complessivamente hanno raccolto più di 2.500 firme?”.