Lucca, l’assessora al sociale: “Nessuno sarà lasciato indietro”

15 gennaio 2021 | 12:22
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Lucca, l’assessora al sociale: “Nessuno sarà lasciato indietro”

Piano freddo, aumentano risorse e strutture. Giglioli: “Lavoriamo per aiutare sempre più persone”

Non solo Covid. A Lucca, come in altre realtà, non mancano i problemi legati alle persone in difficoltà per reddito o disagio sociale.

Sono molte le iniziative messe in campo dall’amministrazione comunale che si rivolgono a queste persone, tanto da costituirne una importante frazione del bilancio annuale. Fra queste iniziative per il terzo anno consecutivo l’assessorato al sociale ha proposto il rinnovo del così detto Piano freddo, incrementando le iniziative per venire incontro alle varie necessità. L’esperienza maturata durante i mesi primaverili di lockdown, ha fatto sì che gli sforzi del Comune si concentrassero non soltanto sulle necessità relative alle basse temperature, ma anche per tutte le questioni che riguardano l’emergenza sanitaria.

“Gli interventi che riguardano la marginalità estrema sono contenute nel così detto Piano freddo che nasce nel Tavolo marginalità, nel quale si siedono tutte le associazioni che operano nel settore sociale – spiega l’assessora Valeria Giglioli che insieme ad Aldo Intaschi, responsabile dell’attività housing sociale, cittadinanza, inclusione e rapporti con enti del terzo settore, del comune, hanno curato gli interventi per la marginalità estrema – L’obiettivo è quello di far dormire al caldo anche coloro che non hanno un tetto sopra la testa, a Lucca nessuno deve essere lasciato indietro. Il Comune, ente garante dei cittadini, è ben consapevole che la casa è il presupposto per l’esercizio di tutta una serie di diritti, oltre a fornire una sistemazione in piena sicurezza per le persone che si trovano in difficoltà”.

Il tema della marginalità estrema è trattata nel Tavolo marginalità che altro non è che un gruppo di lavoro, nel quale sono riunite tutte le associazioni che operano nel settore sociale cui partecipano la Croce Verde Lucca, la Caritas Diocesana, la Fondazione casa Lucca, il Gvai (Gruppo volontari accoglienza immigrati), la Comunità di sant’Egidio, la Croce Rossa Lucca, la Misericordia Lucca, l’Asp Carlo del Prete, la Cooperativa sociale L’impronta, la Casa della carità, l’Associazione Protezione civile – Radio club, il Cisom (Corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta), la chiesa valdese, la parrocchia del centro storico di Lucca, l’Anpana (Associazione itaiiana protezione animali, natura e ambiente), la Croce Verde Ponte a Moriano e la Valpac (Protezione ambientale civile Valfreddana).

“Il tema della marginalità è un elemento concreto che ha bisogno di un’attenzione costante – precisa l’assessora Giglioli – È un gruppo di lavoro voluto dal Comune che nasce con lo scopo di migliorare e ampliare gli interventi e anche sperimentare nuove possibilità. In passato il periodo invernale era gestito in altro modo, occorreva superare questa visione, in cui si interveniva solamente nel caso in cui la temperatura scendeva sotto lo zero, aprendo alloggi di emergenza nella struttura della Pia Casa”.

Il Piano Freddo messo in campo dal comune per le persone che necessitano di molta attenzione si compone di numerosi interventi, che sono tutti elencati nell’opuscolo realizzato dall’amministrazione comunale Prima la casa, una vera guida ai servizi di housing sociale, accoglienza e marginalità grave.

Il piano è finanziato dalla Regione Toscana e ha come destinatari quelle persone adulte che affrontano una situazione di intensa deprivazione economica e materiale e che sono esposti al rischio di piena esclusione sociale.

“Il Comune di Lucca non lascia indietro nessuno – dice l’assessora Giglioli -: Lucca è una città attiva e impegnata nell’ambito sociale e lo dimostrano i numerosi interventi messi in campo sia dall’amministrazione che dalle varie associazioni presenti sul territorio”.

Sugli interventi da sostenere c’è un continuo confronto periodico all’interno del Tavolo marginalità, si comunicano gli esiti del lavoro svolto e i riscontri ottenuti sul campo. Gli aiuti a sostegno delle persone senza fissa dimora contenuti sono gli spazi per i servizi diurni in via Brunero Paoli 3, nel centro di Lucca, gestito da Caritas, Casa delle carità in collaborazione con il Comune di Lucca. Lo spazio diurno straordinario al Foro Boario, con servizi di accoglienza e consumazione pasti, gestito dall’associazione Onda Espressiva in collaborazione con il Comune di Lucca. Il dormitorio straordinario per uomini al Foro Boario, sempre gestito da Onda espressiva e Comune di Lucca, il dormitorio straordinario femminile alla Croce Verde Lucca e Asp Centro Carlo del Prete.

“Per l’assessorato il dormitorio non è una risposta, ma una necessità per togliere le persone dalla strada – dice Valeria Giglioli – Purtroppo non sempre riusciamo a convincere tutti a utilizzare i dormitori, alcune persone preferiscono cavarsela da sole, altre vivono una realtà legata a problemi psicologici o al mondo della droga, le sostanze stupefacenti naturalmente non sono tollerate all’interno dei dormitori”.

È stato previsto comunque un aiuto anche per queste persone attraverso un’unità di strada a cura di Croce Rossa, che distribuisce kit e beni di prima necessità (coperte, prodotti igienici e biancheria), raggiungendoli direttamente sul territorio.

“Negli anni passati la durata di questi dormitori straordinari aveva una durata limitata a una ventina di giorni l’anno – spiega il responsabile Aldo Intaschi – Adesso il piano rimane attivo per 2 mesi, dicembre è sempre stato un mese particolare in cui l’assessorato offre la possibilità di vivere l’inverno in piena sicurezza a coloro che ne hanno necessità. All’interno del dormitorio, naturalmente, vigono regole di convivenza e tutte le iniziative messe in campo ad oggi sono gestite nel pieno rispetto dei regolamenti di emergenza Covid”.

Oltre ai dormitori straordinari sono previsti i dormitori permanenti che si trovano all’associazione Casa della Carità di via Brunero Paoli 3, in centro a Lucca e l’asilo notturno alla Croce Verde di Lucca, in viale Castracani 468/D.

“Si tratta di una situazione straordinaria che si incontra con la situazione di ordinarietà dovuta all’emergenza per le basse temperature invernali e all’emergenza sanitaria, si uniscono una completa gamma di servizi ordinari con dei servizi straordinari – sottolinea l’assessora alle politiche sociali con soddisfazione per il lavoro messo in piedi – Siamo convinti e consapevoli delle scelte coraggiose e delle misure applicate, grazie alle risorse messe in campo, possiamo dire che a Lucca non si lascia indietro nessuno”.

I fondi stanziati ammontano a 25mila euro per il prolungamento dei servizi durante la primavera e 30mila euro per quello invernale.

Ma le iniziative in campo sociale sono sempre in continua evoluzione e per il futuro ci sono dei progetti ben specifici da poter ampliare:

“La riorganizzazione e il potenziamento del segretariato sociale è uno degli obiettivi per un prossimo futuro – dice l’assessora – La segreteria sociale è la porta principale per l’accesso ai servizi che offriamo, allargare questa porta si traduce semplicemente nell’aiutare più persone”.

Durante il lockdown si è constatato infatti che in molti si sono rivolti a servizi di assistenza sociale e chi comunque, in modo e nell’altro, prima dell’emergenza riusciva a mantenere la propria indipendenza economica, adesso si trova in grave difficoltà.

“In questo tempo di crisi, le risposte del welfare dovranno essere aggiornate, c’è la consapevolezza di ragionare in termini di welfare, la comunità è diversa e sarà diversa in futuro: rispetto alla situazione pre Covid, si sono rivolte a noi molte più persone – prosegue Valeria Giglioli – L’obiettivo è il supporto economico dato alle famiglie in difficoltà, questo significa lavorare per accompagnare queste persone di nuovo nella direzione dell’indipendenza economica e farle ritornare a poter gestire la propria situazione in totale autonomia – conclude – Credo molto nel fatto che il settore sociale sia parte dell’infrastruttura della nostra comunità e non assistenzialismo”.