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Rigenerazione urbana, Baccelli (Pd): “Idee e risorse ci sono. Manca una classe dirigente all’altezza”

15 gennaio 2021 | 16:27
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Rigenerazione urbana, Baccelli (Pd): “Idee e risorse ci sono. Manca una classe dirigente all’altezza”
Rigenerazione urbana, Baccelli (Pd): “Idee e risorse ci sono. Manca una classe dirigente all’altezza”
Rigenerazione urbana, Baccelli (Pd): “Idee e risorse ci sono. Manca una classe dirigente all’altezza”

L’assessore regionale al convegno in San Francesco: “Occorre un nuovo strumento che metta insieme housing sociale, emergenza abitativa e quella che oggi è l’edilizia popolare”

E’ partito questa mattina (15 gennaio) da Lucca il ciclo di incontri organizzato dalla Regione Toscana per parlare della rigenerazione urbana e della valorizzazione del patrimonio sociale e culturale. Sono stati oltre 300 i partecipanti che da remoto hanno assistito al congresso svoltosi nell’auditorium di San Francesco alla presenza di diversi rappresentanti politici locali e regionali, per fornire ad enti e professionisti le informazioni e gli strumenti necessari a proporre progetti da finanziare grazie alle risorse messe a disposizione
dall’Europa nell’ambito del progetto Next Generation Europe.

“Ho scelto di partire proprio da Lucca perché, oltre a essere la mia città, è un territorio che ha in sé il paradigma stesso della rigenerazione – ha commentato l’assessore regionale Stefano Baccelli -. La rigenerazione è quel processo che ha salvato le Mura cittadine, ora adibite a luogo di passeggio e attrazione dei turisti così come ha riqualificato Sant’Agostino per farne la sede del liceo musicale salvandolo da un declino che sembrava inevitabile. Per riqualificare servono idee e progetti oggi più che mai necessari per non condannare gli immobili all’oblio. I nostri tempi infatti possono essere paragonati al secondo dopoguerra, quando il bisogno di ricostruire era primario ed erano disponibili i fondi del piano Marshall. Oggi noi stiamo ancora combattendo la nostra guerra contro il virus ma, come in passato, abbiamo le risorse per progettare una riqualificazione dei nostri spazi grazie al Recovery fund e al Next Generation Europe. A mancare, purtroppo, è invece una classe dirigente all’altezza in termini di competenze e conoscenza del territorio. E’ il momento di dimostrare di avere delle idee a livello territoriale che spazino dalla mobilità innovativa a nuove governance di edilizia popolare”.

“Credo che sia ormai obsoleta l’edilizia residenziale pubblica che realizza grandi condomini, consuma suolo, non riesce a gestire la mediazione condominiale e a fornire manutenzione e servizi efficienti – va avanti Baccelli -. Occorre un nuovo strumento che metta insieme housing sociale, emergenza abitativa e quella che oggi è l’edilizia popolare, una risposta che sia di qualità dell’abitare, di costruzione di una comunità e di relazioni sociali. Serve una politica abitativa che non sia semplicemente assegnare un alloggio ma un luogo dove vivere bene e avere ottima qualità della vita, dunque un nuovo strumento che superi l’edilizia popolare vecchia maniera e dia risposte diversificate, di qualità e rispettose dell’ambiente ai molteplici bisogni abitativi dei cittadini”.

“L’edilizia popolare classicamente intesa – spiega Baccelli – andava bene ai tempi di Amintore Fanfani e del Piano casa, quando gli italiani avevano bisogno di un alloggio, qualunque esso fosse. E comunque anche allora c’erano anche strumenti diversi come l’edilizia convenzionata. Io credo che oggi il sistema Erp sia superato. Per prima cosa è sbagliata l’idea di consumare nuovo suolo per nuove costruzioni. Esistono possibilità diverse. Qui in provincia di Lucca c’è un’esperienza di governance che vede capofila la Provincia affiancata da Comuni, associazioni laiche e cattoliche di volontariato. Insieme a Fondazione Cassa di risparmio di Lucca e con un finanziamento di Regione Toscana hanno dato vita ad un progetto di housing sociale grazie al quale sono state realizzate 100 unità abitative senza consumare un solo metro di suolo, ma ristrutturando e riqualificando immobili già esistenti. La nuova governance del social housing dovrebbe mettere al centro l’area grigia, cioè le molte giovani coppie che non possono permettersi un affitto a prezzo di mercato, gli anziani che hanno bisogno di assistenza e compagnia, altre tipologie di cittadini diverse con necessità  diverse alle quali la classifica edilizia popolare non riuscirebbe comunque a dare risposta”.

Il bando nazionale pubblicato il 16 novembre 2020 dà 120 giorni per accogliere proposte e progetti pilota sulla ‘Qualità dell’abitare’, inteso non solo come edificio adibito ad abitazione, ma come insieme di tutto ciò che ha a che vedere con la quotidianità, compresi gli spazi esterni e condivisi. Ci sono due categorie di progetti, quelli fino a 15 milioni di euro e quelli classificati come ‘strategici’ a livello nazionale per i quali sono previsti finanziamenti fino a 100 milioni di euro. Saranno premiate le proposte che maggiormente porteranno avanti i concetti di consumo zero del suolo e sostenibilità ambientale, ma anche quelli legati alla partecipazione di soggetti pubblici, privati e sociali a più livelli.

Al bando potranno partecipare le Regioni – che raccoglieranno idee per presentare fino a tre proposte progettuali – ed i Comuni con più di 60 mila abitanti. Ma i tempi sono stretti dato che i 120 giorni disponibili scadranno il prossimo 16 marzo. Il convegno ‘Lucca 2021’, ha visto la partecipazione della autorità locali e di esperti nazionali di urbanistica e rigenerazione come Marco Casamonti, il professor Adolfo Baratta membro dell’alta commissione del “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” del Mit, Marco Sala, responsabile scientifico Abitare Mediterraneo e rappresentanti del mondo delle professioni e degli ordini degli architetti, degli ingegneri, dei geometri, oltre a Carlo Lancia direttore Ance Toscana in rappresentanza di Confindustria Toscana, Fausto Ferruzza presidente Legambiente Toscana, Simone Gheri direttore Anci Toscana e Filippo Mario Stirati presidente Associazione nazionale centri storici.