Balli in piazza, Raspini: “La municipale ha operato in modo da non creare problemi di ordine pubblico”

19 gennaio 2021 | 19:59
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Balli in piazza, Raspini: “La municipale ha operato in modo da non creare problemi di ordine pubblico”

Il caso in commissione, l’assessore: “Il piano dei controlli lo decide la questura: quella sera il servizio previsto era ordinario”

Nessuna sottovalutazione dei fatti, anzi una loro piena condanna. E su questo le posizioni sono le stesse di amministrazione e opposizione, ma su quanto accaduto a Porta dei Borghi è ancora polemica. In politica. Perché sul fronte dei controlli l’amministrazione ha chiarito che l’operato della polizia municipale è stato corretto e improntato ad una valutazione obiettiva di quanto stava accadendo in piazza. Del resto, ha spiegato l’assessore Francesco Raspini per la sera dell’8 gennaio il servizio di controlli anti covid previsto – come stabilito dalla questura -, trattandosi di una giornata in zona gialla, era di tipo ordinario. Nonostante questo, la municipale è subito stata sul posto, non appena ricevuta la prima segnalazione e ha evitato – questa la ricostruzione dell’assessore – che la situazione potesse degenerare, vista la folla in piazza, e provocare altri problemi di ordine pubblico.

E’ stato questo il tema della commissione controllo e garanzia si è riunita oggi (19 gennaio), su richiesta del presidente Remo Santini, per far luce sui fatti avvenuti l’8 gennaio di fronte a porta dei Borghi. L’assembramento che si è creato tra i giovani, al ritmo della musica e i balli che si sono succeduti, hanno raggiunto la ribalta delle cronache nazionali e Lucca non ha fatto certamente una bella figura. Il rispetto delle normative sull’emergenza Covid, il divieto di assembramenti e l’obbligatorietà di portare la mascherina, sono tutti obblighi che sono stati disattesi osservando le immagini che sono andate in onda sulle televisioni nazionali e sui social network.

La commissione controllo e garanzia di oggi, ha visto presenti oltre ai consiglieri comunali e al presidente, il capogruppo di SiAmo Lucca che l’aveva richiesta, Remo Santini, anche il comandante della Polizia municipale di Lucca, Maurizio Prina e l’assessore alla sicurezza, Francesco Raspini, argomento all’ordine del giorno è: informazione e chiarimenti sull’organizzazione della polizia municipale nella giornata di venerdì 8 gennaio, in relazione all’episodio avvenuto a porta dei Borghi.
“Lo scopo non è quello di mettere sotto accusa l’operato degli agenti di Polizia municipale, ma quello di capire come è organizzato il servizio, quali sono le criticità e ricostruire quello che è successo, senza sostituirsi agli organi giudiziari”, ha spiegato il suo promotore.

I fatti relativi alla sera del 8 gennaio sono diventati ormai tristemente noti da tutta l’amministrazione.
“Tutti oramai conoscono quello che è accaduto a porta dei Borghi – dice il consigliere Bindocci – un fatto clamoroso, che ha avuto un eco mediatico nazionale, ho sentito che c’è chi da la colpa alla Prefettura, chi alla Questura o a chi altro. Al di là della colpa, c’è un luogo di Lucca in cui si riuniscono i giovani e sembra che nessuno lo sapesse. Occorre quindi riflette su come si è gestito o non si è gestita questa situazione”.

“Il numero delle volanti di polizia municipale nell’occasione era ridotto? Come mai in una giornata in cui si potevano prevedere criticità non si è intervenuti per aumentarne il numero?”, sono state queste le domande rivolte all’amministrazione.

La polizia municipale è organizzata con 3 pattuglie a turno al giorno. A queste, ovviamente, si aggiungono gli agenti in servizio che lavorano nei vari nuclei specialistici  – ha spiegato Prina -. Delle tre pattuglie disponibili per ogni turno una si occupa sempre dei controlli nel centro storico, una nelle immediate periferie e una è dedicata per il pronto intervento. Questi stessi numeri previsti per una giornata ordinaria di servizio erano stati previsti anche per la giornata dell’8 gennaio”.

L’assessore Raspini spiega perché non è stato previsto un ordine di servizio straordinario il giorno dell’8 gennaio, ultimo giorno in zona gialla prima di diventare zona arancione per il week end. “Da quando è iniziata l’emergenza i controlli anti Covid sono stati organizzati all’interno delle attività di pianificazione, gestite nei servizi di ordine pubblico e sicurezza, previsti da ordinanza del questore. E’ stato richiesto nei giorni rossi e arancioni alla polizia municipale l’impiego di 2 pattuglie al giorno: l’8 gennaio era un giorno giallo, quindi era previsto un controllo ordinario, come da disposizioni della questura”.

Ma l’opposizione vuole vederci chiaro e il consigliere Barsanti, chiede perché si sono utilizzati modi di approccio differenti nell’intervento che è avvenuto in autunno al Caffè Monica, rispetto a quello che è successo a porta dei Borghi: “Se il fine principale di queste misure è evitare il contagio, perché la pattuglia dei Carabinieri e quella della municipale che si trovava in zona già in un orario intorno alle 19, non è intervenuta subito, quando il numero di persone assembrate era minore? Perché non si è minacciato di denunciare le persone dicendogli che si sarebbero guardate le telecamere? Perché per intervenire a Caffè Monica si sono  utilizzate tre pattuglie, invece in questo caso no?”.

“Si continua a discutere e si chiedono risposte che riguardano scelte tecniche e valutazioni di funzioni di polizia – precisa Raspini – Il punto è che gli operatori che erano sul campo, hanno collettivamente e sulla base di un’esperienza, valutato che non c’erano condizioni adeguate per intervenire, dato che l’assembramento era di dimensioni tali da poter creare un problema di ordine pubblico. I rinforzi sono stati chiamati, quando sono potuti arrivare sono intervenuti quattro agenti in più dei Carabinieri e a quel punto hanno bloccato l’assembramento”.
“L’accertamento delle persone che stavano ballando può essere fatta anche a posteriori, allora si in casi simili si preferisce non intervenire – continua l’assessore – Per la situazione avvenuta al Caffè Monica, la prima pattuglia che intervenne era di due persone e la circostanza non è paragonabile a quella a Porta dei Borghi e non rendeva complicato l’intervento. Nonostante questo, le due vigilesse sono state aggredite a male parole e c’è mancato poco che succedesse di peggio, non bastò neanche l’intervento di un’altra pattuglia di polizia municipale e alla fine dovette intervenire anche una macchina della polizia di Stato. Non è sempre semplice valutare le conseguenze sul campo di una propria azione e quello che è successo al bar Monica è un esempio che ha inciso nella valutazione che c’è stata”.

Raspini su insistenza dei consiglieri di opposizione prosegue nel ricostruire ciò che è accaduto: “Durante la sera dell’8 gennaio, da un orario intorno alle 21.30 in poi, ho ricevuto parecchie notifiche sul mio cellulare della situazione che si stava svolgendo a porta dei Borghi. Il giorno successivo per capire quello che era successo ho chiamato alcuni gestori dei locali della zona, che hanno rappresentato una certa versione, che non avevamo motivo di ritenere, non attendibile. Siccome i procedimenti di polizia hanno una certa autonomia, sono emerse cose diverse osservando le telecamere. In prima battuta è stato dato credito alla versione dei locali”.

“La prima chiamata alla polizia municipale, che segnalava assembramenti a porta dei Borghi, è avvenuta alla 19.07 – conclude il comandante Prina – La volante dei vigili precedentemente era impegnata a Sorbano del Giudice, ed è arrivata in zona alle 19,30. Hanno scelto di attendere i rinforzi dei Carabinieri prima di intervenire, nel caso di questa fattispecie, essendo una violazione di carattere amministrativo e non penale, non vi è l’obbligo di intervenire immediatamente. La valutazione tecnica fatta di non intervento è una valutazione che rientra nel loro ruolo degli agenti sul campo”.

L’assessore Francesco Raspini ha voluto anche illustrare la situazione attuale del comando della polizia municipale: “L’organizzazione del comando è strutturato in base a ordini di servizi firmati dal dirigente e sono prerogativa degli organi dirigenziali. Sulla pianta organica, come amministrazione, ci siamo mossi in due direzioni, per primo abbiamo programmato dei concorsi di polizia municipale per tutte le qualifiche, anche per agente, per sostituire i pensionamenti. Da 81 persone presenti nel 2017, il numero di persone che sono qualificate per indossare la divisa ad oggi sono 86, sostanzialmente in linea con i numeri presenti in una città come Lucca, un dirigente, 12 ufficiali e 73 agenti, più sei dipendenti amministrativi”.

“L’altra direzione sulla quale abbiamo lavorato è l’orario di lavoro – prosegue Raspini – l’esito della trattativa con i sindacati ha consentito all’amministrazione di poter contare su una presenza quotidiana in servizio maggiore. La polizia lavorava prima sulla settimana corta pura, 7 ore al giorno per 5 giorni a settimana per raggiungere il tetto di 35 ore settimanali. Queste 35 ore sono rimaste, ma sono state articolate in maniera diversa per massimizzare la presenza del personale di polizia municipale. Siamo passati, infatti, da avere 132 giorni di assenza complessivi all’anno a 108-109 giorni circa. Grazie a ciò si può contare su una presenza di 5-6 agenti in più al giorno”.