Rincari, ribassi e crollo della domanda turistica: Lucca tra le città virtuose

La classifica italiana è stata stilata dall’Unione Nazionale Consumatori
Rincari e ribassi circa beni e servizi, sulla base dell’inflazione media rilevata dall’Istat, nel 2020: la classifica italiana è stata stilata dall’Unione Nazionale Consumatori ha condotto uno studio. E Lucca è tra le città più virtuose.
Per via del lockdown e del crollo della domanda turistica, ben 42 città su 68 sono in deflazione. Il record per Venezia, dove i listini degli alberghi precipitano nel 2020 del10,4%, al secondo posto Trapani, -8,5%, al terzo un’altra città turistica per eccellenza, Firenze con -7,6%. Sul fronte opposto salgono a Cosenza (+4,2%), Terni (+3,6%) e al 3° posto Napoli salgono a Cosenza (+4,2%), Terni (+3,6%) e al 3° posto Napoli(+3,1%). In Italia scendono dell’1,6%. Tra le città virtuose,Bologna (4° con -6%), Verona e Lucca (seste con -5,6%), Roma (11°con -4,3%), Rimini (12° con -3,9), Milano (13° con -3,8%) e Siena(15° con -3%)
A fronte di un Paese in deflazione, -0,2%, alcune città registrano aumenti considerevoli su alcuni gruppi di prodotti, con notevoli disparità territoriali. Il capoluogo che nel 2020 ha il maggiore rialzo per quanto riguarda i prodotti alimentari è Caltanissetta con un’inflazione pari a +4,2%, al secondo posto Trieste, Grosseto e Trapani (tutte a +3,1%), poi Perugia con +2,9%. Dall’altra parte della classifica Parma, unica città in deflazione, -0,1%, poi Siena con +0,1% e al terzo posto Macerata, +0,3%. La media italiana è +1,5%, pari ad un incremento della spesa alimentare,senza bevande, di 77 euro per una famiglia tipo. Tra le grandi metropoli si segnala Genova, in 7° posizione con +2,6% e,sull’altro fronte, Milano, 4° tra le migliori con +0,5%, un terzo del dato italiano.
Per i servizi ambulatoriali, ossia visite mediche specialistiche,servizi dentistici e paramedici, come la fisioterapia, la città peggiore d’Italia è Cosenza, +5,1%, poi Trapani, +4,6%, al terzo posto Vicenza, +2,8%. Le migliori Lodi (-0,2%), Cagliari, Ferrara e Aosta (-0,1% per tutte). Terze, con una variazione nulla, tra le altre, Milano e Napoli. La media italiana e’ +0,9%. Tra le cattive, Genova, 5° con +2,2% e Bari e Bolzano, ottave con +2%. La scuola dell’infanzia e istruzione primaria e’ una batosta per chi abita a Forlì-Cesena (+6,3%), Bolzano (+6,1%), Cosenza e Catanzaro (entrambe +5,4%). Risparmi, invece, anche se contenuti,per chi abita a Trieste (-1,6%), Lecco (-1,3%) e Ancona (-1%). In Italia la media e’ +1,4%. Limitati, causa Covid, i rincari dei servizi di ristorazione, ossia ristoranti, pizzerie, bar,pasticcerie, prodotti di gastronomia e rosticceria. Al primo posto Grosseto (+3,7%), al 2° Pordenone (+3,3%), al 3° Trapani (+3,1%). Inaspettatamente, pero’, in deflazione ci sono solo Bergamo(-0,7%) e La Spezia (-0,2%). Evidentemente, quando i ristoratori hanno potuto riaprire, non hanno abbassato i prezzi che in media nazionale segnano anzi un +1,2%, incidendo sul bilancio di una famiglia per 16,50 euro, chiusure a parte.
Le cose vanno ancora decisamente diversamente per i servizi di alloggio, ossia alberghi, pensioni, bed and breakfast e villaggi vacanze.. Preoccupanti, vista l’emergenza sanitaria, i rialzi dell’assistenza sociale che comprende case di cura per anziani,nidi d’infanzia e servizi di assistenza a domicilio. Le città peggiori sono Messina (+4,6%), Pescara (+4,5%) e Vicenza (+4,1%),le più brave Livorno (-5,4%), Pordenone (-3,8%) e Cosenza(-2,1%). Italia: +0,6%. Male Cagliari (7°, +2,4%), Venezia (8°,+2,3%), Torino (9°, +2%) e Napoli (10°, +1,8%).
Per quanto riguarda la fornitura acqua e servizi vari connessi all’abitazione, ossia fornitura acqua, raccolta rifiuti e spese condominiali, una vera e propria stangata per chi abita a Gorizia(+6% rispetto al 2019), Palermo (+5,6%) e, al terzo posto, Napoli(+5,1%). La città più risparmiosa e’ Genova, -12%, poi al secondo posto Trapani, -6,8%, e sul gradino più basso del podio Potenza, -6,4%. Tra Gorizia e Genova il divario e’ pari a ben 18punti percentuali. In Italia questa voce segna un incremento dello0,5%. Tra i capoluoghi di regione si evidenzia la pessima performance di Cagliari, 5° con +4,4%, e Milano, 6° con +4,2%.Bene Bari, 12° tra le città in contrazione con -1,4% e Roma, 13°con -1,3%. Infine, i rincari piu’ elevati, addirittura a due cifre, per altri servizi che comprende tariffe amministrative, servizi legali e servizi funebri. A Palermo un rialzo da primato, pari al 18,6%, al secondo posto Livorno con+13,4% e al 3° Genova, +11,4%. Al primo posto per i ribassi Lecco,-2%, seguita da Brescia, -1,8% e Reggio Emilia, -1,1%. In Italia+1,4%.