Uniti per la manifattura: “Non si può cedere così facilmente una proprietà pubblica ad un privato”

Il gruppo: “Attendiamo le novità, ma la proposta di Music Innovation Hub sembra dare ben maggiori garanzie”
“Uniti per la manifattura non può che dirsi contenta se dopo un anno e mezzo di cosiddetto ‘profilo basso e senza clamori’, il 2 gennaio l’amministrazione comunale si è decisa a mettere per iscritto i criteri entro cui le proposte sulla ex-manifattura debbono muoversi. Certo un anno e mezzo dalle prime manifestazioni d’interesse e un anno dalla presentazione alla stampa del primo inaccettabile progetto di Fondazione-Coima sembrano tempi lunghi, si vede che devono averci pensato molto”. Parole forti quelle che arrivano dal gruppo Uniti per la manifattura, che prosegue: “Certo ci domandiamo perché a Lucca si spenderebbero 60 milioni cedendo per sempre la proprietà ad un privato, che seppur usando soldi di origine pubblica, è sempre soggetto al diritto privato e può rivendere quando gli pare, anche allo sceicco del Qatar. Il Comune di Firenze pare retto da menti assai più fini se sono riusciti a far andare avanti il progetto per il complesso di Sant’Orsola di metrature simili, con un costo di soli 30 milioni e soprattutto con la proprietà che dopo 50 anni di uso privato per ammortare l’investimento torna di uso pubblico. Forse i nostri amministratori potrebbero andare ad imparar qualcosa in riva d’Arno”.
“L’amministrazione – scrive il gruppo – pare essersi scordata che esiste anche un’altra proposta, quella di Music Innovation Hub che invece va proprio nel filone di quanto richiesto, cioè di predominante uso pubblico e culturale, ma soprattutto ha già anche una struttura finanziaria autonoma e sicura e prevede come a Firenze che dopo 50 anni la proprietà della ex manifattura sud torni pubblica. Dove è l’interesse pubblico nella proposta di Fondazione-Coima se poi questa si tiene la proprietà dell’immobile? Solo vedere un edificio restaurato? Ma la proposta di Music Innovation Hub sembra dare ben maggiori garanzie di interesse pubblico, se non altro perché la proprietà torna pubblica”.
“Adesso – si legge – vedremo questa annunciata terza proposta Coima-Fondazione e già il fatto che abbiano dovuto farne una terza è il segno di quanto avevamo ragione ad opporci alle prime due, che pure un piccolo esercito di lecchini si era precipitato a lodare ed accettare senza discutere. Chissà che la Fondazione non rinunci alla proprietà, alla passerella sulle Mura, a un interesse a gestire in qualche modo il baluardo San Paolino. Forse come Don Rodrigo in qualche notte agitata ci si è resi conto che si cercava di speculare sulla pelle dei lucchesi, che davanti si blandiscono con le elargizioni, ma poi….”
“Nei prossimi giorni – conclude Uniti per la manifattura – valuteremo anche i contenuti della terza proposta, che però deve essere confrontata a quella di Music Innovation Hub perché non può essere che un’amministrazione pubblica ceda così facilmente una proprietà pubblica al privato”.