Foibe, gli studenti dell’Isi Machiavelli a colloquio con Aligi Soldati

11 febbraio 2021 | 20:23
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Foibe, gli studenti dell’Isi Machiavelli a colloquio con Aligi Soldati
Foibe, gli studenti dell’Isi Machiavelli a colloquio con Aligi Soldati
Foibe, gli studenti dell’Isi Machiavelli a colloquio con Aligi Soldati
Foibe, gli studenti dell’Isi Machiavelli a colloquio con Aligi Soldati
Foibe, gli studenti dell’Isi Machiavelli a colloquio con Aligi Soldati
Foibe, gli studenti dell’Isi Machiavelli a colloquio con Aligi Soldati

Iniziativa in videoconferenza per il giorno del ricordo

Come ogni anno, dal 2004, il 10 febbraio si celebra il giorno del ricordo. Nell’ambito delle iniziative organizzate a Lucca, Aligi Soldati, del comitato provinciale di Lucca dell’associazione nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia, ha incontrato gli studenti delle classi quinte e della 3a del liceo Paladini, dell’Isi Machiavelli e i loro insegnanti , in videoconferenza, per offrire la sua testimonianza diretta di quelle tragiche vicende. L’evento è stato trasmesso in diretta streaming, visibile da parte di tutte le scuole grazie alla scuola della pace della provincia di Lucca. Era presente la sirigente dell’Usp Lucca, Donatella Buonriposi e il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, che ha effettuato un collegamento per salutare i partecipanti.

La dirigente scolastica Mariacristina Pettorini ha aperto l’evento ricostruendo il contesto storico delle tragiche vicende del martoriato confine orientale, degli eventi post-bellici che hanno portato all’epurazione degli italiani dai territori dell’Istria e della Dalmazia, ponendo l’accento sulla negatività della guerra, sull’importanza della democrazia, della tutela dei diritti e sulla necessità del processo di cooperazione e di pace tra i popoli. Il sindaco Tambellini ha proseguito su questo percorso ricordando il dettato costituzionale che prevede il rifiuto della guerra come generatrice di una spirale di violenza senza fine e ha ricordato gli anni dell’integrazione degli esuli nella città di Lucca. La dottoressa Buonriposi ha evidenziato l’importanza di riportare alla luce le pagine di storia spesso e troppo a lungo occultate delle vicende in oggetto e ha messo in guardia nei confronti dei pericoli del negazionismo. La scuola, ha speigato deve trasmettere agli studenti le conoscenze attraverso diversi canali, libri di testo, programmi di divulgazione storica, testimonianze: insomma fornire gli “strumenti” attraverso i quali essi possano poi formare le proprie coscienze di cittadini liberi , in modo critico ed autonomo.

Il racconto di Soldati si è dipanato come un filo ininterrotto di ricordi di voci, di odori, di immagini perdute di un mondo che non è più, “cancellato – spiega una nota dell’Isi Machiavelli – dalla vergogna delle foibe, dalla crudeltà dell’esilio forzato di centinaia di migliaia di italiani da quella che era la loro casa, la loro patria. Da allora altri volti, altre abitudini e consuetudini hanno abitato quelle case, popolato quelle strade in cui tanti esuli, come il signor Aligi, non amano tornare perché la sofferenza della perdita genera ancora un dolore che non può essere messo da parte, tantomeno dimenticato. Il dramma degli esuli rivive nella voce commossa, ma allo stesso tempo forte, chiara e lucida del signor Aligi, davanti ad un pubblico di studenti attentissimi che sentono tutta l’autenticità di una testimonianza vissuta, capace di evocare attraverso la narrazione viva di quegli eventi un passato che per troppo tempo è stato negato e colpevolmente obliato. Si materializzano attraverso le sue parole le immagini dei bombardamenti notturni di Pola, illuminata “a giorno” dalle bombe che cadevano senza sosta, l’odore umido dei rifugi sotterranei in cui si stipavano per giorni soprattutto i bambini, mentre i genitori dovevano lasciarli per recarsi comunque al lavoro, squarci di vita distorta e soffocata, che cerca nonostante tutto un filo di normalità; oppure i momenti dolorosi del distacco dalle proprie cose, dai volti e dai luoghi familiari, da tutto ciò che si conosce, nel momento in cui, per non morire, si è costretti a “scegliere” l’esodo; e poi, l’arrivo nei campi profughi in Italia, dove la vita nella sua quotidianità si svolge tra disagi e difficoltà, in spazi angusti, in cui intere famiglie si trovavano stipate e costrette a convivenze forzate, in cui il diritto al privato, all’intimità dell’individuo si rende impossibile”.

La classe IIIA del Liceo Paladini, frequentata dalla nipote del signor Aligi, ha voluto raccogliere l’eredità della testimonianza attraverso la guida alla lettura di ‘Ulisse’ di Umberto Saba. Gli alunni, lavorando sia in presenza che a distanza a piccoli gruppi sulla vita dell’autore, sul contenuto e sullo stile, nell’ultima parte dell’incontro hanno presentato la lirica del poeta triestino mettendo in luce il messaggio di amore per la libertà racchiuso negli ultimi versi.