Ristoranti sold out ma va in fumo il S. Valentino a Lucca e in Versilia. Pasquini: “Doppia mazzata, Giani doveva farsi sentire”

Il direttore di Confcommercio: “Serviva buon senso: non puoi dire il venerdì agli esercenti che devono buttare la merce ordinata per il locale pieno”
Sarebbe stato un San Valentino da tutto esaurito, quasi una boccata d’ossigeno, un giorno in cui potersi lasciare (o quasi) alle spalle la pandemia. E invece il sogno della maggior parte dei ristoratori della Lucchesia e della Versilia che erano stati subissati di prenotazioni per domenica (14 febbraio) si è infranto nel pomeriggio di oggi (12 febbraio) quando è stato ufficiale che il passaggio della Toscana da zona gialla a zona arancione sarebbe scattato proprio nel giorno della festa degli innamorati.
E non, come tra gli altri aveva chiesto anche Confcommercio di Lucca, da lunedì. “Per i nostri ristoratori si tratta di una doppia mazzata – commenta a caldo il direttore Rodolfo Pasquini -: le nostre attività erano tutte sold out: la ricorrenza molto sentita, il periodo di zona gialla prolungata e le previsioni di tempo freddo sì ma soleggiato avevano prodotto una straordinaria richiesta. Sarebbe stata una domenica da ricordare, in positivo, nonostante la pandemia. E invece un governo giunto alle sue ultime ore è riuscito ad imporre nuovamente una scelta non solo ingiusta ma anche priva di quel minimo di buon senso che avrebbe dovuto suggerire di far partire le nuove limitazioni dalla serata di domenica e consentire almeno il pranzo al ristorante”.
“Per noi – aggiunge Pasquini – è un grosso danno. E non è stato il solo negli ultimi mesi. Da tempo contestiamo questo metodo: non si tratta soltanto di prenotazioni annullate ma anche del fatto che si dà una comunicazione del genere il venerdì pomeriggio alle 18. E’ inaudito. I ristoratori hanno dovuto già fare le ordinazioni per mettere a tavola quanti avevano prenotato. E gran parte della merce potrà andare per molti buttata. Credo che la responsabilità sia anche della Regione e in particolare del presidente Eugenio Giani, che si sarebbe dovuto far sentire e invece non lo ha fatto. Credo infatti che una giornata in più in giallo non avrebbe inciso significativamente con i dati della pandemia. Quello che serviva era il buon senso: bisogna che il governo si renda conto che gli esercenti e i ristoratori non possono continuare a vivere alla giornata”.