Inaugurata la stanza degli abbracci alla Rsa di Santa Maria del Giudice

17 febbraio 2021 | 16:04
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Inaugurata la stanza degli abbracci alla Rsa di Santa Maria del Giudice
Inaugurata la stanza degli abbracci alla Rsa di Santa Maria del Giudice
Inaugurata la stanza degli abbracci alla Rsa di Santa Maria del Giudice

Anche alla casa di cura l’iniziativa per rendere possibile un contatto fra ospiti e familiari

Abbraccio: il coraggio di staccare un pezzo di sé e donarlo agli altri, è la scritta che si legge sulla struttura mobile, con due coppie di oblò a forma di cuore, che è stata installata nella Residenza sanitaria assistenziale Santa Maria Assunta di Santa Maria del Giudice, per rendere finalmente possibile un contatto in sicurezza tra gli ospiti ed i loro cari.

La stanza degli abbracci  è stata inaugurata oggi (17 febbraio), con momenti di vera emozione e commozione, alla presenza del direttore di zona distretto piana di Lucca dell’Asl Toscana nord ovest, Luigi Rossi, della responsabile dell’unità funzionale Servizi sociali per la zona di Lucca, Mirella Cavani e del responsabile dell’attività infermieristica territoriale sempre per la piana di Lucca, Svaldo Sensi.

Per il Comune di Lucca hanno partecipato alla presentazione di questo nuovo spazio la consigliera delegata alla sanità Cristina Petretti e il presidente della commissione consiliare Politiche sociali e della salute Pilade Ciardetti. Il parroco Don Emiliano Lovi ha poi impartito la benedizione alla stanza degli abbracci. Tutti, compresi ovviamente i familiari degli ospiti e il personale, hanno evidenziato la rilevanza dell’iniziativa.

Anche su input della Regione Toscana, che ha previsto dei finanziamenti ad hoc per questa tipologia di interventi, sono infatti molte le strutture residenziali che stanno realizzando questi luoghi dedicati e protetti per favorire l’incontro tra gli ospiti e i familiari. Nella Piana di Lucca sono già tre: prima di Santa Maria del Giudice, a Sant’Anna (ancora nel comune di Lucca) e a Marlia (nel comune di Capannori). Il potenziamento di questi spazi speciali, appositamente studiati in base alle peculiarità di ogni singola Rsa, è importante perché contribuisce a evitare che ai pericoli legati al Covid si vadano a sommare quelli legati alla solitudine e alla distanza degli affetti.

Il sistema è sicuro, perché gli elementi di collegamento vengono regolarmente igienizzati o sostituiti nel caso dei prodotti sanitari monouso (guanti sottili e sensibili al tatto) tra un contatto e l’altro. E comunque, dopo questa prima presentazione del servizio, tutti gli incontri verranno gestiti su appuntamento e potranno essere anche più lunghi.

“E’ una grande soddisfazione inaugurare oggi – evidenzia Luigi Rossi –  questo spazio che consente agli ospiti della Residenza di poter riabbracciare i loro cari in piena sicurezza. Ringrazio i gestori e gli operatori di questa Rsa per la sensibilità e la disponibilità dimostrate. Si tratta di una nuova opportunità fondamentale per gli anziani che vivono nella struttura e che per molti mesi hanno dovuto sopportare una dura condizione di isolamento a seguito delle necessarie misure contro il Coronavirus. Questa residenza si conferma all’avanguardia da vari punti di vista. Non a caso era stata la prima Rsa della piana di Lucca in cui, il 30 dicembre 2020, era partita per 24 ospiti la vaccinazione anti-Covid. Adesso qui gli ospiti e il personale sono tutti vaccinati (hanno già ricevuto anche la seconda dose)”.

“La somministrazione dei vaccini, intanto,  è in fase avanzata in tutte le residenze per anziani ed è nel contempo in costante diminuzione il numero delle positività riscontrate in tali strutture: “E’ necessario  non abbassare – prosegue Rossi – la guardia ma questi due dati, insieme alle nuove iniziative attuate per facilitare il contatto con i familiari, inducono a guardare con più ottimismo al futuro. La presenza di un numero sempre maggiore di stanze degli abbracci costituisce, infatti, un ulteriore di attenzione e di speranza, in attesa di tornare a garantire, quando sarà possibile, quel contatto diretto che la pandemia ha cancellato”, conclude.