No a ringhiere sulle Mura, già 1150 le firme raccolte da Siamo Lucca: “Ecco i dettagli del progetto”




La lista civica rilancia: “La nostra battaglia va avanti. A breve chiederemo un incontro con la Soprintendenza”
Con oltre mille firme raccolte in soli tre giorni il gruppo consiliare di Siamo Lucca torna a rilanciare il proprio ‘no’ alla parte del progetto di riqualificazione delle Mura urbane che prevede, tra gli altri interventi, anche l’installazione di balaustre metalliche su gran parte del perimetro interno. Progetto per il quale l’amministrazione ha ottenuto un finanziamento di 2 milioni di euro da parte del ministero per i beni e le attività culturali.
Questa mattina i consiglieri della lista civica Remo Santini, Serena Borselli e Alessandro di Vito supportati dal senatore di Forza Italia Massimo Mallegni e dal consigliere della Lega Giovanni Minniti sopra porta San Donato hanno così illustrato i dettagli del progetto. Dettagli che gli stessi consiglieri hanno appreso dalla richiesta di accesso agli atti dal Comune. Tra questi anche una lettera dove la Soprintendenza specifica che “i parapetti di nuovo inserimento non dovranno essere posti in aderenza ai paramenti murari ma a una distanza di 15 cm mentre i parapetti inseriti ai livelli superiori delle porte dovranno essere fissati al paramento murari salvaguardando elementi laterizi e lapidei”.
“Mentre il Comune parla di un progetto definitivo in realtà manca ancora l’approvazione da parte della conferenza dei servizi – afferma Remo Santini -. Per questo oggi siamo qui per rilanciare la nostra petizione online che ad oggi ha raccolto 1145 firme che intendiamo portare avanti con banchetti dove e quando sarà possibile. Il Comune non può ignorare la voce dei cittadini contrari all’ingabbiamento di un patrimonio che li appartiene ma anzi dovrebbe avviare un confronto con loro, invece di nascondere i dettagli di un progetto che di fatto non piace a nessuno. Noi non siamo totalmente contrari agli interventi previsti per la valorizzazione di questo monumento storico e per la sua messa in sicurezza, ma riteniamo eccessivo circondare l’intero perimetro interno e le salite con ringhiere metalliche che andrebbero a deturpare, secondo i nostri calcoli, oltre 3 chilometri del monumento simbolo della città. Così come non riteniamo possibile l’inserimento di alcuni elementi orizzontali incassati a terra con scritto ‘vietato salire’ e l’installazione di dissuasori in pietra, anch’essi presenti tra le carte del progetto”.

Per la lista civica i parapetti dovrebbero essere collocati in alcuni punti strategici dove non sono garantite le misure di sicurezza. Il gruppo d’opposizione a breve chiederà un incontro con la Soprintendenza. Tra le proposte avanzate dai consiglieri di Siamo Lucca per la messa in sicurezza e la valorizzazione del patrimonio, oltre al potenziamento dei controlli dei Vigili urbani, c’è quella di istituire un albo di cittadini volontari, ‘i custodi delle Mura’, incaricati di sorvegliare il rispetto delle norme di sicurezza e di segnalare eventuali situazioni di pericolo.

“Questi due milioni potrebbero essere utilizzati per ristrutturare i sotterranei, per assumere personale di controllo e per creare un vero parco urbano. Così come il Comune dovrebbe impegnarsi per far sì che le Mura vengano finalmente riconosciute patrimonio Unesco – va avanti Santini ricordando la mozione presentata da Siamo Lucca in consiglio comunale -. Non per installare ringhiere, fuori e dentro i baluardi, con il rischio che queste diventino per qualcuno un incentivo per sfidare il pericolo. La sensazione è quella che per evitare dei guai con la procura in caso di cadute, com’è successo per l’inchiesta aperta dopo il caso del bimbo francese, il Comune vada a intervenire anche laddove non è necessario”.
“Non siamo quelli del ‘no’ a prescindere – precisa Borselli -. Riconosciamo il fatto che in alcuni tratti debbano essere implementate le misure di sicurezza, così come riteniamo importante migliorare la cartellonistica, così come inserito nel progetto. Ma questo non può significare andare a stravolgere un monumento storico, come gli stessi architetti Roberta Martinelli e Raffaello Nardi hanno affermato. Così come prevede l’articolo 7 dello statuto del consiglio comunale inoltre – aggiunge Di Vito – la partecipazione è un elemento essenziale per amministrare un territorio. I cittadini vogliono essere parte attiva e lo stanno dimostrando mettendo le firme alla nostra petizione e mobilitandosi nei quartieri”.
“Siamo di fronte a un patrimonio dal valore inestimabile – conclude Mallegni -. Non possiamo correre il rischio di deformarlo per scongiurare ogni responsabilità da parte dell’amministrazione locale. Così come non possiamo mettere un guardrail su tutte le strade per scongiurare il pericolo di incidenti. Perché il problema delle ringhiere è solo un faro che si accende su un sistema legislativo da alleggerire, dove il Comune non può essere considerato il diretto responsabile di ogni caduta, e su un’educazione civica da potenziare”.
Qui il link per firmare la petizione: https://www.change.org/p/comune-di-lucca-no-alla-ringhiere-sulle-mura-di-lucca?utm_source=share_petition&utm_medium=custom_url&recruited_by_id=62861b50-71d9-11eb-bf65-21aeed468a7f
Nel dettaglio
Ecco gli interventi zona per zona estratti e illustrati dal capogruppo Remo Santini. “Per la cortina tra il baluardo San Donato e San Paolino p per quanto riguarda il terrapieno interno sarà posata in opera una balaustra metallica continua sul ciglio superiore, dal raccordo dalla Rampa di via del Pallone alla casermetta di San Donato – spiega -. Dal Baluardo San Donato a Santa croce sarà posta una balaustra metallica sul ciglio superiore, dal raccordo con il parapetto della rampa del Baluardo di San Donato fino a Porta san Donato, per proseguire poi dalla stessa fino alla casermetta di Santa Croce. La distanza tra il filare interno degli alberi e il ciglio del terrapieno varia nei due settori, prima e dopo Porta San Donato, nel primo è a ridosso del filare, nel secondo è circa 2 ml, pertanto sarà inserita una balaustra modulare sullo stesso sfilo degli alberi nel primo tratto e una balaustra continua esterna sul secondo. Sarà necessario montare delle ringhiere sul parapetto del portico soprastante Porta San Donato e della rampa”.
“Per quanto riguarda il terrapieno interno sarà posata in opera la balaustra metallica sul ciglio superiore, dalla casermetta del baluardo di Santa Croce fino al raccordo con il parapetto della discesa di Sant’Agostino, e dalla stessa fino al parapetto soprastante la Sortita di San Frediano – va avanti Santini -. Nel primo tratto lato Santa Croce la distanza tra gli alberi e il ciglio del terrapieno non consente l’inserimento di una balaustra continua, pertanto sarà inserita una balaustra modulare sullo stesso sfilo degli alberi. Per quanto riguarda il terrapieno interno dal raccordo con la salita di San Frediano fino all’innesto della salita di Santa Maria sarà inserita una balaustra modulare sullo stesso sfilo degli alberi, che si svilupperà anche lungo la salita. Nel settore successivo, dalla porta fino alla Casermetta di San Martino lo spazio disponibile aumenta fino a 2,50 ml pertanto potrà essere installata una balaustra continua superiore del terrapieno. La balaustra sarà estesa anche sulle tre rampe sopra descritte. Sarà necessario montare delle ringhiere semplici sul parapetto del portico soprastante la porta di Santa Maria”.
“Per quanto riguarda il terrapieno interno sarà posata in opera la balaustra metallica continua sul ciglio superiore del terrapieno, dalla rampa del San Martino fino al parapetto di Porta San Jacopo, per procedere poi subito dopo fino quasi alla Casermetta San Pietro – va avanti -. Per quanto riguarda il terrapieno interno la ridotta pendenza raccordata con l’ampio spazio sistemato a prato alla base permettono di non porre in opera nessun dispositivo anti-caduta sullo sviluppo del terrapieno fino alla Piattaforma della Casa del Boia, che, oggetto di recente restauro, è già dotata di parapetti a norma. Saranno invece necessarie balaustre metalliche per proteggere i raccordi laterali della Salita di San Salvatore in corrispondenza degli accessi ai sotterranei del baluardo”.
“Per quanto riguarda il terrapieno interno sarà posata in opera la balaustra metallica continua sul ciglio superiore, per tutta la lunghezza, dal raccordo con il parapetto della salita di San Salvatore, fino alla Porta Tamviaria, con la sola esclusione del tratto corrispondente al coronamento di Porta Elisa, dove è però prevista la messa a norma delle ali laterali del parapetto esistente in muratura con una ringhiera di circa 40 cm. Le balaustre saranno estese anche alle gradonate – prosegue nel dettaglio -. Per quanto riguarda il terrapieno interno sarà posata in opera la balaustra metallica continua sul ciglio superiore del terrapieno, ad una distanza di 2,50 ml dal filare degli alberi, dal parapetto soprastante l’ingresso della Porta Tramviaria alla casermetta di San Regolo. Così come sulla salita San Regolo. Sul parapetto esterno non sono previsti interventi. Per quanto riguarda il terrapieno interno sarà posata in opera la balaustra metallica sul ciglio superiore, dal raccordo con il parapetto della Salita dell’Orto Botanico, fino all’edificio soprastante la Sortita del San Colombano.
“Per quanto riguarda il terrapieno interno sarà posata in opera la balaustra metallica sul ciglio superiore, dal raccordo con il parapetto della Salita di San Colombano, fino a Porta San Pietro e, a seguire, dalla Porta fino alla Salita di Santa Maria – conclude -. Sarà posata in opera la balaustra metallica sul ciglio superiore, dal raccordo con il parapetto della salita di Santa Maria, fino alla salita di Piazza Cittadella. La distanza tra il filare interno degli alberi e il ciglio del terrapieno non consente l’inserimento di una balaustra continua, pertanto sarà inserita una balaustra modulare suddivisa in settori sullo stesso filo degli alberi. La stessa balaustra sarà installata anche sul bordo esterno delle rampe Messa in sicurezza dei terrapieni. La protezione anticaduta dei terrapieni interni sarà realizzata con balaustre modulari dal disegno semplice, con diagonali, tipologia peraltro già utilizzata nelle balaustre esistenti sulle mura e sui baluardi”.