‘Chiesone’ dedicato ai giovani, un professore scrive a Clara Mei: “Basta con i ‘no’ a priori”

L’esponente di Sinistra Con Marco Cecconi: “Gli edifici pubblici abbandonati o sottoutilizzati in città devono essere pensati non come servizi di quartiere ma una ricchezza per la comunità”
“Ma Clara Mei non è nemmeno un po’ stanca di dire sempre e comunque no a tutto? Stavolta, anche all’opportunità di assicurare alle ragazze ai ragazzi della Città uno spazio esclusivamente per loro?”. Così Marco Cecconi, professore ed esponente di Sinistra con, residente di San Concordio interviene in merito al progetto di riqualificazione del Chiesone, l’immobile da tempo abbandonato nel quartiere.
“Ieri mattina, l’amministrazione comunale ha annunciato l’intenzione di recuperare la zona degradata e ambientalmente compromessa del Chiesone a San Concordio, per dedicarla interamente ai giovani della città – prosegue Cecconi -. Per fare questo, parteciperà al bando Pinqua per la rigenerazione urbana, con l’obiettivo di individuare le risorse necessarie. L’invito quindi è rivolto direttamente alle ragazze e ai ragazzi lucchesi, e a chi opera coi giovani della città, per costruire insieme il progetto preliminare del recupero: a partire da un incontro a loro dedicato, e in programma già il prossimo sabato”.
“Fin qui tutto bene? Neppure per sogno – prosegue Cecconi -. Passano solo poche ore, e Clara Mei dal pomeriggio di ieri si mette a scrivere su tutti i gruppi dei social network cittadini, per spiegare perché il progetto per i ragazzi e le ragazze non va bene. Tra le questioni poste immediatamente una in particolare mi ha colpito. ‘Il Chiesone non deve andare ai giovani, deve essere dedicato al quartiere’. E perché, mi viene da rispondere: gli edifici pubblici presenti, e abbandonati o sottoutilizzati, in città devono essere pensati come servizi solo al quartiere in cui sono e non una ricchezza per tutta la comunità? Ma davvero la città di Lucca è costituita solo dal suo prezioso, e fragile, centro storico?”.
“Quanto ai parcheggi insufficienti speriamo davvero che i giovani abbiano ben altra idea di mobilità e, comunque, in centro non ci sono problemi? Le nuove generazioni sono una delle cose più preziosa che abbiamo – conclude Cecconi -. Tutti noi possiamo commettere errori: succede, naturalmente. Tra i più gravi, io ci metto il rischio di strumentalizzare, a fini politici, le esigenze, i bisogni, i sogni dei nostri giovani. Almeno davanti a questo, per favore, fermiamoci”.