L’architetto Ricciarelli: “Serve essere capaci di innovare nella tradizione”

25 febbraio 2021 | 09:11
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L’architetto Ricciarelli: “Serve essere capaci di innovare nella tradizione”

Il consigliere dell’ordine sul futuro della città: “Ridate alle città l’architettura”

Futuro, anche urbanistico, della città di Lucca. Parla l’architetto Lorenzo Ricciarelli, consigliere dell’ordine con delega alla cultura, referente regionale per la Toscana nella redazione delle linee guida per una legge per l’architettura e membro della commissione del paesaggio per i Comuni di Lucca e Porcari.

Al centro dell’intervento, inevitabilmente, i temi della riqualificazione della manifattura e gli interventi per la sicurezza sulle Mura di Lucca.

“Taluni – dice – ne fanno una questione di propaganda, talaltri di opposizione. Al contempo quelli furbi non perdono tempo per prender posizione su questo o quell’argomento inseguendo incarichi o ruoli. Così tra un parapetto di qua, una ringhiera di la e un po’ di archeologia industriale da condire con principi di urbanistica, tra i cittadini del Comune di Lucca si fa un gran parlare del futuro della città”.

“Un futuro che passa inevitabilmente – ritiene Ricciarelli – dall’architettura (questa sconosciuta), dagli architetti (no archistar o venditori di fumo) e dalla cultura del progetto (che roba è?). Si pensa allora di “tutelare” gridando allo scempio o, per altro verso, di “valorizzare” facendo finta di fare concorsi. La verità che percepisco è che forse i più non hanno ben compreso la complessità delle sfide cui oggi siamo di fronte. E molto più banalmente non si sa neppure cosa ci sia dietro alle parole “paesaggio” o “monumento”. Sfugge ahimè che dietro a quelle sfide e a quelle parole c’è l’essere italiani. C’è la nostra identità. C’è l’essere capaci di innovare nella tradizione. C’è l’architettura ed il patrimonio culturale che siamo chiamati a tramandare alle generazioni future. Ad ognuno il suo mestiere”.

“Prima che sia troppo tardi – conclude – però ridate (amministratori) alle città ciò di cui le città hanno bisogno: l’architettura. Ridate (politici) agli architetti il loro mestiere, con gli strumenti che appartengono a quel mestiere. Costruite (dirigenti) percorsi e processi di qualità per la qualità. Ne va del nostro futuro”.