Consani e Torrini: “Ringhiere sulle Mura? Meglio evitare un intervento abbozzato”

5 marzo 2021 | 14:43
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Consani e Torrini: “Ringhiere sulle Mura? Meglio evitare un intervento abbozzato”

I consiglieri del gruppo misto: “Dobbiamo pensare ad accogliere i turisti in sicurezza”

“Ci siamo fatti un giro di Mura con l’occhio clinico. Con l’occhio del responsabile della sicurezza o, meglio, del buon padre di famiglia e con la sua diligenza”.  Esordiscono così i consiglieri comunali del gruppo misto Cristina Consani ed Enrico Torrini.

“Ci siamo posti il problema della pericolosità delle Mura di Lucca e, tenendo conto della statistica, emerge che il lucchese, solitamente, non cade dalle stesse. Non cade dalle Mura perché le conosce. Un po’ come accade nelle proprie abitazioni, laddove c’è un’insidia o uno scalino insidioso, chi ci abita lo scansa e l’ospite ci inciampa. Ecco, se si vuole essere ospitali nelle proprie abitazioni, l’insidia la si toglie, nel rispetto dell’ospite – proseguono i due consiglieri – . Per cui, da lucchesi, siamo certi che non avremmo bisogno di alcun intervento, tuttavia, da consiglieri comunali quali siamo, la riflessione deve spostarsi su punti di vista più elevati. Nel nostro caso, se vogliamo essere quella città a vocazione turistica che eravamo prima del covid e che speriamo saremo dopo, dobbiamo far dell’ospitalità la nostra bandiera ed accogliere il turista con quella ‘generosità’ che consente di farlo sentire a casa propria, il quale, abituato alle accortezze delle capitali europee, magari su monumenti già patrimonio dell’Unesco, potrebbe essere esposto a rischi di caduta, fuorviato proprio dall’idea per cui, ‘se è aperto non è pericoloso’”.

“Con queste premesse ci siamo fatti il giro di Mura con lo sguardo al bordo interno, ed è emerso che in alcuni punti, le Mura possono essere pericolose, anche per una semplice svista, come ad esempio il tratto sopra via Carrara (dove c’è l’ex tribunale), oppure nei pressi della scesa di San Frediano, o sopra i fossi dall’orto botanico a San Martino. Di contro, ci sono altri punti, come nel tratto che costeggia il carcere, che non sono certamente insidiosi, dove la ringhiera è inutile, ovviamente per il pedone; diverso è se ad andare di sotto è un, tanto discusso, risciò che, ovunque cada genera lesioni agli occupanti”.

“A questo punto ci domandiamo, per una questione meramente estetica, se è meglio avere la continuità della recinzione o la discontinuità che potrebbe anche dare l’idea della ‘abbozzamento’ dell’intervento – concludono -. Durante la passeggiata l’occhio ci è caduto sulla ringhiera esistente sulla salita del caffè delle mura, è bella e signorile, ci è sempre stata e ci piace. Guai se qualcuno ci dicesse di toglierla. E allora ci domandiamo: ma se ci fosse sempre stata la ringhiera, come quella che era su un baluardo all’inizio del ‘900, cosa avremmo detto? Sicuramente non saremmo stati d’accordo. Chissà, e forse gli storici ci possono dare una mano, se Maria Luisa di Borbone non avesse già recintato lei il monumento simbolo della nostra città. Se le Mura di Lucca fossero state patrimonio dell’Unesco, avremmo avuto autonomia decisionale su questi temi, oppure sarebbero cadute dall’alto?”.