Salviamo la Manifattura: “Dal sindaco ci aspettiamo la verità sulla riqualificazione”
Il gruppo in un video smentisce la ricostruzione del primo cittadino
“Sulla vicenda della ex Manifattura sud la disinformazione la fa da padrona. Qualche giorno fa persino il sindaco, colui su cui incombe un dovere di massima trasparenza, si è esibito in un video messaggio che, fra errate informazioni e giochi di parole, lascia intendere ai cittadini ciò che non è”. A dirlo sono Lodovica Giorgi e Remo Santini per Salviamo la Manifattura, gruppo che su Facebook ha lanciato un video in cui tenta di smentire la ricostruzione fatta dal primo cittadino.
“Si narra di una proposta di project presentata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e da Coima, e così non è; si racconta di una proprietà degli immobili che andrà alla Fondazione, e così non è; si afferma che la proposta riguarda il riutilizzo di quella porzione di città con specifiche destinazioni, e così non è; si dice persino che la proposta sarebbe giunta pochi mesi or sono, omettendo l’esistenza di una precedente e completa proposta di project che ha ormai da tempo compiuto un anno e derubricandola, al fine di superare il chiaro disposto della legge, come “mera manifestazione di interesse”. Per rendere evidente tutto questo abbiamo letto con attenzione il videomessaggio ed abbiamo cercato di dar prova, utilizzando proprio i documenti amministrativi, oltreché le norme di legge, della totale conflittualità esistente fra le parole, trasmesse urbi et orbi dal sindaco, gli atti pubblici e le norme giuridiche: ne è uscito un video che contraddice visivamente e con immediatezza il primo cittadino, visibile sulla pagina facebook di Salviamo la Manifattura”.
“A fronte di queste evidenze – prosegue la nota -, non possiamo fare a meno di chiederci: perché? Perché il sindaco è disposto a sacrificare la sua credibilità e la sua dignità fino a questo punto? Fino al punto da farsi contraddire dagli stessi atti pubblici in suo possesso? Certo, egli confida nel disinteresse di tanti cittadini e nella forza della comunicazione istituzionale, ma, una volta che altri cittadini hanno rotto il velo della disinformazione e resa evidente la natura e i contenuti della operazione Coima, che senso ha insistere ancora in una narrazione che ormai sfiora il ridicolo? E che senso ha per gli assessori, consentire ed avallare con il proprio silenzio questa totale disinformazione? Non sarebbe il caso di raccontare con franchezza tutta la verità? E di misurarsi con essa? Il futuro ci consentirà di comprendere le ragioni di questo intreccio di silenzi, false informazioni e giochi di parole. Augurandoci che l’amministrazione si avveda del pessimo spettacolo, attendiamo il prossimo video”.