Un casello autostradale a Mugnano come alternativa all’asse est-ovest






L’ipotesi, ancora in fase di studio, prevede la realizzazione di un parcheggio autostradale al posto dell’uscita Lucca est
Nella seduta di oggi (17 marzo) della Commissione consiliare urbanistica è stato presentato uno studio di fattibilità per risolvere l’annoso problema del traffico pesante nella zona del centro storico di Lucca. Il lavoro, presentato dall’assessora all’urbanistica Serena Mammini, è stato realizzato grazie alla collaborazione con l’università di Pisa e prevede un collegamento tra l’asse urbano nord-sud, con un nuovo casello autostradale nella zona di Mugnano.
Per adesso il progetto è sempre in fase di studio, ma un domani potrebbe essere valutato come una papabile alternativa all’asse est-ovest, che passerebbe invece da quartieri ad alta densità abitativa.
“Lo studio di fattibilità è stato commissionato all’università di Pisa e sono molto soddisfatta di questa collaborazione – spiega l’assessora Serena Mammini – Oggetto dello studio, il casello di Mugnano e un eventuale parcheggio all’uscita autostradale Lucca Est. Il percorso di questo progetto è ancora lungo, ma chi ben comincia è a metà dell’opera e siamo voluti partire da uno studio scientifico perché conoscere è la base per compiere anche le scelte politiche. Lascio la parola all’architetto Fabrizio Cinquini, per un’analisi conoscitiva sull’argomento”.
“Lo studio fa parte del piano operativo, che poi valuterà il consiglio comunale – dice l’architetto Fabrizio Cinquini – Non individuerà la previsione di un nuovo casello autostradale, perché non è questo il momento. Il piano operativo puntualizzerà un’area da porre a salvaguardia in modo che, un domani che lo studio sia recepito dagli organi competenti, abbia la possibilità di essere realizzato. L’ipotesi di un nuovo casello autostradale a Mugnano potrebbe essere una valida alternativa al raccordo tra gli assi nord sud e est-ovest, ed eviterebbe la costruzione del raccordo asse nord-sud che dal Brennero scende fino a Mugnano e gli assi est-ovest al casello Lucca est attraversando i quartieri di San Concordio e Mugnano. La realizzazione dell’asse est-ovest crea molte difficoltà di realizzazione a causa dei numerosi edifici da abbattere, con il problema dell’acquedotto monumentale del Nottolini e ragioni di natura idraulica. Un casello a Mugnano potrebbe risolvere direttamente il problema”.
Il progetto viene illustrato dal professor Antonio Pratelli dell’università di Pisa: “Quello che faremo vedere è la parte conoscitiva dello studio, per poter pensare a qualcosa di nuovo per la città e un miglioramento delle condizioni della qualità della vita. Il traffico commerciale che esce dal casello Lucca est, per il 95 per cento, percorre la parte est della circonvallazione con problemi notevoli. Questi sono anche aggravati dalla chiusura, in maniera arbitraria, del traffico pesante nella zona di Capannori, che provoca un aumento del 20-27 per cento dello stesso su Lucca, proprio in occasione delle chiusure a Capannori”.
Lo studio inizia con un’introduzione storica sulle varie fasi che hanno portato l’autostrada A11 fino ai giorni nostri. La realizzazione, avvenuta nel 1928, l’incremento del numero delle corsie da due a quattro, la costruzione del raccordo autostradale della Bretella e quella dei caselli autostradali di Lucca. Proprio sulla zona dei caselli autostradali, lo studio si concentra sulla sicurezza dei mezzi: “Lucca si trova ad avere due caselli alla distanza di 2 chilometri, Lucca est e Lucca ovest – spiega il professor Pratelli – L’analisi è partita tenendo in considerazione la sicurezza, due caselli autostradali così vicini creano punti di conflitto tra macchine in ingresso e in uscita, perché la distanza tra casello e casello è due chilometri, ma il tratto di raccordo sono solo 600 metri. I problemi che ci sono in questa zona sono: di rischio elevato di incidenti, della possibilità che si formino code ed episodi di congestione del traffico e del numero di mezzi pesanti vicino al centro storico”.
Lo studio prende i dati sul traffico a giugno 2020 ed evidenzia che anche in periodo di Covid i dati di flusso sono molto alti, perché la maggior parte delle persone, in concomitanza dell’emergenza, ha preferito scegliere mete balneari più vicine. Le misure sono state effettuate con telecamere digitali in due postazioni e sono stati calcolati i flussi di traffico da entrambi i lati.
“Attraverso un programma – prosegue Pratelli – siamo passati ad una simulazione dinamica, ed è stato possibile prevedere la quantità di incidenti che si possono verificare. Attraverso questo strumento siamo riusciti a geolocalizzare gli incidenti probabili, nel nostro caso abbiamo 30 tamponamenti nella zona Lucca ovest in direzione di Firenze a causa dei rallentamenti dovuti all’ingresso delle auto”.
Tramite un altro software, che analizza i dati sulla qualità della circolazione nei tratti di intersezione, scambio e delle rampe, sono stati individuati i punti critici che potrebbero portare ad un rallentamento o ad una congestione del traffico: “I risultati più bassi sono stati gli stessi in cui sono previsti anche gli incidenti”, precisa il professor Pratelli.
Lo studio prosegue tenendo presente il livello di qualità dell’aria, che è conseguente anche alla maggiore o minore velocità dei mezzi che circolano. “I picchi e i valori più alti sono relativi a mezzi pesanti, ma anche sulle normali autovetture i dati non sono molto diversi. Se riuscissimo ad eliminare la congestione del traffico avremmo risolto i problemi che riguardano le emissioni e il rumore”, sottolinea Pratelli.
Nell’ultima parte dello studio viene illustrata l’area denominata Multi park Lucca est.
“Abbiamo pensato a questo schema – conclude Pratelli – il vecchio casello Lucca est rimane in funzione per accedere ad un parcheggio interno all’autostrada, che non si collega con le strade urbane per raggiungere il centro storico. Le persone dopo aver parcheggiato raggiungerebbero a piedi il centro storico o noleggiando una bicicletta o utilizzando i mezzi pubblici”.