Sciopero per il clima, anche Palp dalla parte di Fridays for future

Il gruppo: “Basta colate di cemento. Se non interveniamo adeguatamente, nel giro di pochi anni i danni saranno immensi”
“L’emergenza climatica è un problema che affligge tutto il pianeta, senza guardare in faccia nessuno. Per anni, in troppi hanno negato l’esistenza dei cambiamenti climatici di origine antropica, prendendosi gioco della comunità scientifica che ci metteva in guardia restando inascoltata. Molti di questi personaggi si trovano tuttora in parlamento. E c’è chi, con il governo Draghi, è tornato a rivestire ruoli di primo piano”.
Inizia così la nota di Potere al Popolo di Lucca, che prosegue: “Ad esempio Renato Brunetta (Forza Italia), nuovo Ministro della Pubblica Amministrazione. Nel 2007, non secoli fa, scrisse (con Vittorio Feltri) un libro intitolato Verdi fuori rossi dentro. L’inganno ambientalista, in cui tra le altre cose si mettevano in discussione proprio i cambiamenti climatici di origine antropica e si parlava di ‘catastrofismo ambientalista’. Ma anche il nuovo Ministro dello sviluppo economico (Giancarlo Giorgetti, Lega), nel 2016 si astenne nel voto alla Camera dei deputati sulla ratifica dell’Accordo di Parigi contro i cambiamenti climatici. Purtroppo, però, è innegabile che il riscaldamento globale avvenuto negli ultimi 100 anni abbia interamente compensato l’andamento di raffreddamento del pianeta osservato nei 5000 anni precedenti e che la concentrazione di un gas serra cruciale come la CO2 sia passata da 315 ppm a oltre 400 ppm in poco più di mezzo secolo”.
“Come mostrato inoltre nei numerosi studi dell’Ipcc (International Panel on Climate Change) – spiega Palp – le emissioni di gas serra non dipendono da un unico settore economico. Accanto alle emissioni di CO2 per combustione diretta di combustibili fossili dovute ad attività industriali, trasporto, produzione di elettricità e di calore, altre attività antropiche come agricoltura e allevamento industrializzati, deforestazione, consumo del suolo, gestione inadeguata dei rifiuti solidi, influiscono sensibilmente nei confronti dell’effetto serra. È necessario quindi un approccio olistico, senza illudersi che agire in un solo ambito possa essere sufficiente. Ma soprattutto non possiamo illuderci che un cambiamento tecnologico sarà sufficiente ad avviare la trasformazione di cui abbiamo bisogno per fronteggiare la crisi ecologica in cui ci troviamo”.
“Se i trattati internazionali firmati fino ad oggi hanno fallito nel frenare le emissioni antropiche di gas serra è perché gli stessi governi che li hanno sottoscritti sono schiavi di una logica capitalista il cui unico interesse è la tutela dei profitti, non il benessere delle persone e dell’ambiente – scrive il gruppo – Per questo finché non avvieremo un cambio di paradigma politico gli impegni per il clima rimarranno false promesse. Anche la nostra amministrazione di Lucca, come tanti governi ed enti locali, è ben felice di sbandierare la sua sottoscrizione degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per promuovere uno sviluppo sostenibile e il contrasto ai cambiamenti climatici. Peccato che poi porti avanti scelte e progetti scellerati all’insegna della speculazione e della cementificazione e caratterizzati da una visione obsoleta”.
“Come non pensare alle colate di cemento dei quartieri social o agli assi viari concepiti ormai decenni fa con una visione della mobilità ancora basata sull’automobile e sul trasporto su gomma – scrive Palp – Non bisogna poi dimenticare il progetto di svendita dell’ex Manifattura Tabacchi Sud (per far spazio, tra le altre cose, a ulteriori parcheggi…) che, notizia di oggi, pare ormai approvato nonostante le mobilitazioni di gruppi, associazioni e cittadini che da tempo chiedono un percorso partecipato e a cui il nostro sindaco e la giunta non hanno ancora dato comunicazioni. I nostri amministratori locali, regionali e nazionali evidentemente non vogliono capire che solo e soltanto uscendo da queste contraddizioni, rivoluzionando l’intero sistema e abbandonando tutti i suoi meccanismi perversi di tutela del profitto e del capitale, imboccheremo una strada di equilibrio e rispetto dell’ambiente e del mondo. La strada è indicata. Sta a noi pretendere e far si che il cambiamento avvenga, sia dal punto di vista ambientale che sociale”.
“Se non interveniamo adeguatamente, nel giro di pochi anni i danni saranno immensi – conclude il gruppo – Continuare su questa strada, senza curarci del disastri che stiamo preparando, rappresenta una minaccia non solo per il genere umano ma per tutte le specie animali e vegetali del pianeta. È per questo che il 19 Marzo in tutta Italia saremo a fianco dei ragazzi e delle ragazze di Fridays For Future nello sciopero per il clima. Basta false promesse, serve un cambiamento reale e radicale”.