Clara Mei: “Piazza Coperta, al cantiere è pronta la colata di cemento”

L’attivista del comitato: “Invitiamo la città ad uno scatto di reni”
“La recinzione del cantiere edilizio più blindato della storia, quello della piazza coperta nell’area ex Gesam, non ci ha impedito di vedere cosa succede dentro”. Lo dice Clara Mei tornando ad attaccare l’amministrazione sul progetto.
“Stanno per essere completate le casseforme di legno atte a contenere ‘la grande gettata’ – sostiene – e a giorni verranno colati sulla platea esistente, residuato del vecchio Steccone, la bellezza di duemilacinquecento quintali di cemento, quanto occorre per impedire il sollevamento, per la sottospinta della falda, del cassone interrato immerso da 10 anni nell’acqua. Solo dopo che sarà gettata questa soletta alta 30 cm e ampia ca 2500 mq si comincerà la costruzione vera e propria del monstrum della piazza xoperta, una sorta di megapensilina che con i suoi 16 metri di altezza sovrasterà di gran lunga l’adiacente Chiesone”.
“Nonostante gli esposti pendenti – osserva Clara Mei -, che avrebbero potuto suggerire al Comune di fermare precauzionalmente i lavori alla piazza coperta, questi vanno invece avanti spediti, lontani da occhi indiscreti: si sono seppelliti i reperti archeologici, si sono allargati i confini dell’area di cantiere, si sono modificati i progetti senza modificarne le carte. Se c’era ancora qualche flebile speranza di recuperare la topografia del Porto della Formica, dopo questa immensa e irreversibile colata di cemento con attorno le strutture di accesso, sarà persa per sempre. Dove erano gli urbanisti, dove era la politica, dove era la città e le sue migliori intelligenze quando questo scempio è stato concepito e portato avanti senza mai rispondere agli appelli, alle richieste di tavoli di confronto, alle petizioni sottoscritte da migliaia di cittadini, alle innumerevoli interrogazioni consiliari, alle perorazioni di Italia Nostra, di Legambiente, del wwf e della Rete dei Ccomitati? Dove era la Soprintendenza, e cosa poteva fare, se il suo parere è stato chiesto per la prima volta quando l’appalto dei lavori era già stato aggiudicato. La giunta Tambellini lo sappiamo dove era: ha trascorso 6 anni a difendere questo suo progetto, cercando di darne la colpa alla amministrazione precedente”.
“Una volta fatta la grande gettata indietro non si tornerà più – afferma Clara Mei -, anche se gli esposti ci daranno ragione, e non è escluso che succederà come con lo Steccone, ove il sequestro del cantiere arrivò che i buoi erano già scappati. Invitiamo ad un attimo di riflessione, ad uno scatto di reni di tutta la città, a tutte le forze politiche, alla cultura, a chiunque possa avere voce in capitolo: non fate finta di non vedere e di non sapere, come potete assistere alla grande gettata, voltandovi dalla altra parte?”.