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Ex manifattura, Manifatturiamo: “No alle poltrone, la città è di chi la vive”

17 aprile 2021 | 14:05
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Ex manifattura, Manifatturiamo: “No alle poltrone, la città è di chi la vive”

Il movimento: “I personaggi politici istituzionali devono fare un passo indietro per una destinazione pubblica dell’ex Manifattura Tabacchi”

Alla luce degli episodi concernenti la vicenda della ex Manifattura Tabacchi, il comitato Manifatturiamo fa il punto della situazione.

“La priorità – scrive il gruppo – resta la rinuncia al progetto Coima e l’avvio di un percorso partecipativo con i cittadini. Il presupposto irrinunciabile è che la ex Manifattura resti, ora e per sempre, di proprietà della città di Lucca. Dopo che le forze di opposizione hanno reso pubblico il progetto di privatizzazione nel dettaglio, il sindaco Tambellini ha voluto smentire l’attendibilità di quelle carte annunciando la volontà (a giochi fatti) di instaurare un processo partecipativo nel piano attuativo del progetto. Dunque, prima l’amministrazione comunale decide di  privatizzare l’ex Manifattura dando una sostanziale libertà di azione alla società milanese, poi lascia le briciole ai cittadini facendole passare per democrazia”.

Le immediate dimissioni di Tambellini e della sua giunta sono oramai un esito inevitabile in quanto – prosegue il gruppo –  negando ai cittadini il diritto a partecipare alle decisioni su uno spazio fondamentale per il centro storico, l’amministrazione comunale si comporta esattamente come la destra peggiore, complice in prima linea, là dove è al potere, di privatizzazioni in tutta Italia. A Lucca avviene il contrario: negli ultimi mesi l’opposizione si è scoperta strenua difensora del patrimonio pubblico, potere delle imminenti elezioni amministrative. Il comportamento dell’amministrazione, così, sta di fatto regalando la città alle destre. Probabilmente, Manifattura pubblica o privata, politiche ambientaliste o inquinanti, l’importante per la destra e la pseudo-sinistra è battersi per la poltrona, posizione che a quanto pare annebbia tutti i princìpi in nome della convenienza”.

“Inoltre – prosegue Manifatturiamo – corresponsabile di tutto lo sfacelo che si tenta di portare avanti è la Fondazione Cassa di Risparmio. Il presidente Bertocchini è il primo sponsor di Coima e si atteggia ad angelo custode, filantropo della città, delle piccole associazioni e delle società sportive o culturali, che finanzia con pochi spiccioli in cambio della cieca fiducia e del servilismo di ogni amministrazione, quando nel frattempo trama per le più bieche e pericolose speculazioni immobiliari e finanziarie. Non soltanto la Fondazione Crl ha promosso le menzogne sulla socialità e l’ecosostenibilità del progetto, ma è stata complice con il Comune della mancata trasparenza sugli accordi. Se prima era rimasto taciuto che sarebbe stata Coima, e non la Fondazione, ad avere la maggior percentuale di proprietà dell’ex Manifattura, ora l’occultamento dei progetti già depositati è un palese tentativo di ‘passarla liscia’ alla faccia dei cittadini”.

“Manifatturiamo – si legge – è convinta che solo i cittadini e le cittadine di Lucca siano in grado di portare consiglio sulla riqualificazione della ex Manifattura, perché solo chi vive la città ogni giorno è a conoscenza delle esigenze lavorative, culturali, scolastiche e ludiche di cui Lucca necessita. Se pensiamo al finanziamento dei Quartieri social a San Concordio, o alla gestione delle scuole nei container, capiamo come l’amministrazione comunale e le forze politiche istituzionali non siano dalla parte della città e di chi la abita. Manifatturiamo, pertanto, ritiene necessario continuare a incentrare l’azione sulle istanze della mobilitazione cittadina degli ultimi mesi, con iniziativa autonoma rispetto ai gruppi e ai comitati di destra e ai partiti politici, e chiede le dimissioni del sindaco Tambellini e del presidente della Fondazione Bertocchini per i motivi etici e politici sopraelencati.  I personaggi politici istituzionali – conclude il comitato – devono fare un passo indietro per far subentrare nella decisione della destinazione pubblica dell’ex Manifattura Tabacchi le categorie maggiormente colpite dalla crisi sociale, economica e sanitaria. Studenti e studentesse, giovani, lavoratori e lavoratrici fermi da un anno o precari, disoccupati: loro vivono la città, e la città è di chi la vive”.