Sociale, aumentano le richieste di aiuto. Giglioli: “Servono risposte nuove”

La pandemia spinge l’emergenza, l’asessore: “Bisogna passare ad una strategia dell’iniziativa”
“Un numero sempre crescente di richieste al Segretariato sociale, dati che raccontano le difficoltà di tante persone giovani e anziane, l’ampliamento del rischio abitativo: sono alcuni dei segnali che il servizio sociale ha registrato dall’inizio dell’emergenza Covid-19 e che rappresentano chiaramente come la condizione di vulnerabilità riguardi settori sempre più ampi della popolazione. In questo contesto credo che sia necessaria una riflessione sui mezzi con cui la comunità potrà affrontare i mutamenti che questo periodo tanto difficile ci sta consegnando2, inizia così l’intervento di Valeria Giglioli, assessora alle politiche sociali del Comune di Lucca.
“La vulnerabilità è una condizione fisica e insita nella natura umana, ma è anche una circostanza legata profondamente al contesto in cui ciascuno di noi vive, con le relative possibilità di accesso a risorse e servizi – dice -. Mentre in passato il sistema di protezione sociale dava risposte a una gradazione di rischi piuttosto definita (di solito eventi sporadici e improvvisi), associata nella maggior parte dei casi ad alcune precise categorie di popolazione, oggi l’insicurezza riguarda il quotidiano di un numero sempre più ampio di cittadini, anche a seguito del progressivo diffondersi di condizioni precarie di lavoro e delle trasformazioni sociali che ne sono seguite”.
“La pandemia ha ulteriormente amplificato le disuguaglianze e pensare oggi la vulnerabilità come caratteristica di alcuni soggetti svantaggiati in contesti circoscritti rappresenta a mio avviso un criterio del tutto inadeguato di fronte ai mutamenti che la società postindustriale prima e la pandemia poi ci hanno messo davanti. Dobbiamo insieme sforzarci di immaginare un nuovo modello di sociale: le risposte non possono essere standard, né pensate sostanzialmente per agire a fatti già avvenuti. – dice l’assessora -. Serve un servizio sociale di iniziativa, che agisca garantendo dignità e pienezza dei diritti, sapendo al contempo costruire interventi in grado di mettere in condizione le persone di esprimere attivamente le proprie potenzialità e capacità per concretizzare le proprie aspettative. Tema questo che in intreccia strettamente con la necessità di potenziare le politiche per accrescere le opportunità di lavoro”.
“La trasformazione della domanda di protezione sociale (per quantità e qualità) ci insegna che non possiamo pensare il sociale del futuro come riparatore dei danni di una società che esclude: oltre a rappresentare uno dei cardini principali della ripresa economica, il welfare dovrà essere protagonista di un intenso lavoro sui processi che generano la vulnerabilità. L’inclusione – spiega Giglioli – deve essere garantita dalle scelte di chi guida le istituzioni ad ogni livello: l’amministrazione comunale di Lucca si è già mossa in questo senso, con uno sforzo straordinario in termini di risorse. Dall’autunno abbiamo iniziato a intervenire sull’organizzazione, accorciando le distanze tra servizio sociale professionale e uffici amministrativi e lavorando per costruire un’articolazione dedicata alle persone che, non registrando ulteriori complessità, è necessario sostenere con interventi economici affinché possano essere efficacemente riaccompagnate all’autonomia”.
“Ma è necessario innescare un processo innovativo nella concezione complessiva delle politiche sociali: per farlo servono più risorse, investimenti in infrastrutture sociali, personale e formazione, come previsto anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per dare il via ad un lavoro di analisi approfondita delle dinamiche sociali che producono esclusione. Serve più pubblico, che eserciti attivamente il suo ruolo nella progettazione e nella gestione degli interventi di natura sociale e abitativa“, afferma.
“Con la consapevolezza – conclude – che i diritti sociali non devono essere meritati: sono riconosciuti e tutelati dalle nostre leggi, a partire da quella bellissima Costituzione che ai Comuni affida il ruolo di garanti della loro esigibilità“.