Due professori del Vallisneri in digiuno contro i respingimenti dei migranti

25 aprile 2021 | 16:18
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Due professori del Vallisneri in digiuno contro i respingimenti dei migranti

I due docenti hanno aderito alla forma di protesta lanciata dalla Rete per l’accoglienza

Un 25 aprile all’insegna del digiuno dall’alba al tramonto. Due professori del liceo scientifico Vallisneri di Lucca, Antonio Chiaravalloti e Daniela Lazzari osservano il digiuno per protestare contro l’ennesima tragedia dei migranti. E’ questa la forma di protesta assunta dai due soci di Libera Lucca.

“La professoressa Lazzari ed io abbiamo deciso di aderire alla giornata di digiuno (dall’alba al tramonto) organizzata per il 25 aprile dalla Rete per l’accoglienza contro i respingimenti sulla rotta balcanica. Iniziativa che si rende ancora più significativa dopo l’ultima tragedia annunciata che ha coinvolto 130 migranti nella indifferenza generale di tre stati. Abbiamo deciso di rendere pubblica la nostra scelta perché ci sembra giusto dissociarci eticamente e politicamente dalle scelte governative di lasciar morire persone che potevano essere salvate”.

protesta libera lucca

Così il professor Antonio Chiaravaloti, socio di Libera come la professoressa Daniela Lazzari, entrambi insegnanti di storia e filosofia al liceo scientifico Vallisneri, dove sono molto attivi e punto di riferimento per gli studenti del gruppo Liberamente, informa della decisione, sua e della collega, di mettere in pratica l’invito lanciato per la Festa della Liberazione dalla rete Dasi (rete per i diritti, l’accoglienza e la solidarietà internazionale, attiva in numerose città del Friuli Venezia Giulia) con il significativo slogan Resistenza, Costituzione, Diritto d’Asilo.

“L’intento particolare della Dasi – spiega Libera – era senz’altro quello di far conoscere all’opinione pubblica la grave situazione dei migranti – totalmente ignorata dai media – provenienti da Siria, Afghanistan, Turchia, Kurdistan e anche da più lontano, che cercano di raggiungere l’Europa mettendosi in marcia attraverso la cosiddetta Rotta Balcanica, che convenzionalmente inizia in Grecia e fisicamente finisce a Trieste, in Italia, anche se il loro viaggio inizia molto prima perché, per raggiungere l’area Schengen, devono attraversare i confini di sei o sette paesi. Eppure nel scorso febbraio, a Trieste, sono stati indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina i due anziani che ogni sera, da tempo, sul piazzale davanti alla stazione di Trieste, si prendono cura dei piedi piagati di chi è riuscito a superare la traversata a ostacoli dai Balcani all’Italia, non per niente chiamata The game. Infatti i migranti che tentano di accedere all’Europa, si trovano intrappolati in una sorta di Gioco dell’oca per i continui respingimenti indietro da un confine all’altro, e non trovano accoglienza neanche alla fine del percorso, in Italia, paese che con la sua Costituzione ha preceduto la dichiarazione universale dei diritti umani”.