Banchi trapezoidali componibili e nuovo slancio alle tecnologie: entra nel vivo il progetto a Lucca e Viareggio

Gli istituti Lucca 5 e Don Milani hanno investito rispettivamente 30 mila euro e 43 mila euro per ripensare gli ambienti della didattica
Se la pandemia ha tolto tanto alla scuola e alla didattica in questo anno e mezzo allo stesso tempo può rappresentare il punto di svolta di un sistema ormai vecchio e stantio. In questo contesto il progetto L’ora di lezione non basta, iniziato in tempi in cui la Dad era un termine alieno – e non alienante – nato con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa si trova perfettamente allineato con i tempi e le nuove esigenze di formazione della scuola. Scuola pensata non solo come spazio di socialità e aggregazione ma anche come ambiente strutturale da ripensare in maniera collettiva, per il benessere comunitario proprio a partire dalle necessità di chi, di questi spazi, ha più bisogno.
Idee che sono state in parte già concretizzate (e che saranno ulteriormente sviluppate nell’arco di altri due anni) nei due istituti della Provincia di Lucca che hanno aderito all’iniziativa ideata da Marco Orsi e che a partire dal 2019 ha coinvolto 15 comprensivi di 8 regioni. Tra questi il Lucca 5 (Ponte a Moriano e Saltocchio) e il Don Milani di Viareggio. Al primo attualmente sono stati destinati 30 mila euro per l’acquisto di nuovi banchi componibili, computer portatili per i laboratori di lingua e fissi per quelli di informatica ma anche per il potenziamento dei corsi di spagnolo e per la tinteggiatura dei corridoi della scuola oltre ché per l’attivazione del Cantiere degli spazi. Nel secondo il rinnovo degli spazi è partito dalla scuola outdoor con 43 mila euro ripartiti tra gli arredi per sette scuole, gatzebo, risorse umane, laboratori di cartapesta, musica e teatro e per le attrezzature di coding e robotica.
L’ora di lezione non basta racconta infatti di una scuola che “esplode” dall’aula per disperdersi negli spazi considerati di passaggio, di una scuola “intrigante” che sa rinunciare ai banchi monoposto e alla disposizione frontale per scardinare le vecchie modalità di insegnamento e aggiungere così, a partire dal benessere degli studenti e degli insegnanti, benefici per l’intera comunità educante attraverso un suo diretto coinvolgimento. Un progetto ancora in fieri come hanno spiegato questa mattina (29 aprile) i diversi soggetti coinvolti.
“E’ un progetto che nasce all’interno del movimento Scuole senza zaino – spiega il presidente dell’associazione Marco Orsi – con il focus di combattere la povertà educativa a partire dalle esigenze della minoranza debole e con l’ambizione di migliorare la proposta educativa nel suo complesso. La pandemia in questo senso ha accentuato la povertà educativa e sono gli stessi ragazzi oggi a chiederci di cambiare un sistema rigido che non può più funzionare. Siamo partiti dalla riconfigurazione degli spazi per ripensare la geografia delle relazioni, quelle interne ma anche quelle esterne, concentrandoci sulla bellezza degli ambienti come mezzo per arrivare a una didattica alternativa, che mette da parte i banchi monoposto e l’apprendimento individualistico per aprirsi all’intera comunità educante. Dall’esperienza Montessori abbiamo capito che è a partire dal punto di vista dei più fragili che possiamo rifondare la scuola e integrarla con quanto accade fuori dalle aule”.
“E’ stato un lavoro lungo e impegnativo che fuori da ogni pronostico ha dovuto superare un periodo difficile per la scuola, dove tante attività in presenza sono state sospese – aggiunge l’assessora del Comune di Lucca Ilaria Vietina -. Ma questa può anche diventare un’opportunità da cogliere per sostenere un’innovazione didattica capace di rispondere alle vecchie e nuove esigenze. Attraverso il dialogo tra i territori siamo riusciti a cogliere le caratteristiche specifiche degli istituti per condividere e mettere in piedi una visione diversa della didattica cha va dalla Scuola senza zaino all’insegnamento Outdoor, capace di rispondere alle esigenze di inclusione sociale ma anche in grado di creare processi di apprendimento specifici basati su scelte ecocompatibili che coinvolgono docenti, bambini e famiglie e che diventano quindi un punto di forza per tutta la comunità”.
“La soluzione ai problemi deve essere una risposta corale – ha aggiunto la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Lucca e Massa CarraraDonatella Buonriposi -. Basti pensare al nuovo ambiente di apprendimento che nascerà all’istituto Giorgi dove grazie a un finanziamento da 200 mila euro sarà realizzato un laboratorio di innovazione che sarà messo a disposizione dei ragazzi perché la scuola non è una cornice ma ‘il terzo educatore’ dove gli ambienti sono un veicolo per stare bene e promuovere forme diverse di fare scuola”.
Gli interventi a Ponte a Moriano
Alla Buonarroti di Ponte a Moriano, grazie a un lavoro di coprogettazione con gli insegnanti e di collaborazione con le famiglie, sono stati fatti interventi importanti per un valore di circa 30 mila euro. Il progetto di allestimento è stato curato dall’architetto Mao Fusina. In particolare sono stati investiti: 3.800 euro per l’acquisto 30 banchi trapezoidali componibili, necessari per creare composizioni spaziali dinamiche in base alle esigenze della classe e della didattica; 5.900 euro per l’acquisto di 6 computer portatili per il laboratorio di lingua; 9.000 euro per l’acquisto di 12 computer per il laboratorio di informatica; 900 euro per il potenziamento linguistico con madrelingua spagnola e 10.000 euro per la tinteggiatura dei corridoi dei tre piani della scuola. In questa scuola, grazie alla collaborazione con l’associazione di promozione sociale Oikos, è stato attivato il Cantiere degli Spazi, un progetto che ha coinvolto genitori, nonni, fratelli e sorelle maggiorenni, collaboratori scolastici e insegnanti nella costruzione di nuovi arredi e nel recupero di quelli vecchi e ormai sciupati, in un’ottica di sostenibilità e riciclo. Alla Buonarroti sono in programma altri lavori tra cui l’insonorizzazione e l’allestimento dell’aula di musica, l’allestimento e l’acquisto di strumentazione per il rinnovo dell’aula di scienze e la tinteggiatura dell’aula docenti e di altri ambienti comuni.
“Nei prossimi anni il nostro obiettivo è quello di ricercare ed estendere le collaborazioni con il territorio, a partire dai patti di comunità già predisposti per realizzare una collaborazione con soggetti che operano a livello sociale, culturale e sportivo – commentano la dirigente dell’Ic Lucca 5 Fabrizia Rimanti e la docente Laura Fumelli -. Vogliamo che la scuola diventi il punto di riferimento per la comunità. Per fare questo siamo partiti dal rivedere gli spazi interni mentre quest’anno abbiamo iniziato a lavorare su quegli esterni per utilizzarli per le lezioni all’aperto. Abbiamo rivisto i corridoi e il loro utilizzo e, anche se in questo periodo abbiamo dovuto fare passi all’indietro per via del distanziamento, le nuove strutture sono pronte per essere messe nei luoghi stabiliti. Il gruppo di lavoro creato grazie a Oikos è stato fondamentale per l’abbellimento della scuola e ha creato oggetti per la didattica, totem espositivi e sedute da utilizzare al di fuori dell’aula. Ma non solo: è riuscito a interessare le famiglie e a renderle partecipi delle attività della scuola”.
“E’ stato bello per noi che lavoriamo con il disagio ritrovarsi in un progetto più ampio che permette a tutti di creare benessere e occasioni di incontro con chi la scuola non la vive quotidianamente”, commenta Luciana Guerrieri, coordinatrice del Cantiere degli spazi dell’associazione di promozione sociale Oikos.
Gli interventi a Viareggio
A Viareggio sono stati investiti circa 43mila euro: 20 mila euro per gli arredi di sette scuole, 10 mila euro per l’acquisto di due gazebo per la didattica all’aperto, 3.700 euro per le risorse umane per outdoor education, 2.500 euro per un laboratorio artigianale per la cartapesta, 2.300 euro per l’attività del laboratorio musicale, 1.400 euro per l’attività del laboratorio di teatro. 3.300 euro per attrezzature per coding e robotica. Tra i progetti futuri, sono in programma alcune nuove attività come un laboratorio per la fabbricazione degli strumenti musicali, la creazione di un giornalino d’istituto, un corso di robotica e un laboratorio di teatro.
“Questo progetto si è inserito in un processo di innovazione iniziato anni fa come per dare una risposta alle esigenze del personale e dei ragazzi – commenta Nella De Angeli, dirigente dell’Ic Don Milani di Viareggio -. In linea con i nuovi tempi e con ciò che accade fuori dalla scuola abbiamo iniziato ad agire sugli spazi per cambiare il paradigma dell’apprendimento. Dalle avanguardie educative, alla Scuola senza zaino, L’ora di lezione non basta è entrato come parte di un processo di innovazione che era già in atto e subito abbiamo colto l’occasione per coinvolgere tutti i plessi nel rinnovo dei locali e allo stesso tempo continuato con le nostre attività laboratoriali gratuite. Tutte queste risorse sono state destinate a un obiettivo: permettere ai ragazzi di stare bene nella logica di un ‘noi’ collettivo e democratico”.
“Negli ultimi anni abbiamo pensato a una rimodulazione degli spazi interni ed esterni per rispondere ai bisogni di una scuola che ‘esplode’ dalle aule – ha aggiunto il progettatore degli spazi Mao Fusina -. Alla Don Milani stiamo pensando a diverse ipotesi per rinnovare gli ambienti: dagli spazi a ‘tu per tu’ in corridoio all’atrio visto come una piazza, organizzata delle casette dove i ragazzi possono trovarsi tra le pause con un tavolo plurifunzionale a sei posti e panche accompagnate dal verde perché portare le cose vive all’interno delle scuole può aiutare i ragazzi a prendersi cura dell’ambiente circostante”.