Eredità Puccetti, il Comune rinuncia all’immobile di Aquilea: sarebbe dovuto diventare una fondazione

3 maggio 2021 | 14:49
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Eredità Puccetti, il Comune rinuncia all’immobile di Aquilea: sarebbe dovuto diventare una fondazione

L’edificio andrà all’agenzia del demanio, Palazzo Orsetti rimane interessato alla restante parte del legato fatta di denaro e titoli

Un’eredità giacente al centro della commissione bilancio che si è tenuta oggi (3 maggio), una vicenda complicata da un punto di vista giuridico, che vede coinvolto il Comune di Lucca come legatario dell’eredità o di parte di essa.

La storia ha inizio con la morte di Stelio Puccetti, noto informatore farmaceutico, nato a Pietrasanta e residente a Lucca, avvenuta il 29 agosto 2005, all’età di 79 anni. Stelio Puccetti oltre ad essere una persona molto conosciuta nella Piana, ha un enorme patrimonio che tra beni mobili, immobili e denaro liquido supera la cifra di 4 milioni di euro. Questo patrimonio suscita l’interesse di molte persone, ma a questo punto le cose si complicano e la storia assume le tinte di un racconto del mistero, perché nel fondo di un cassetto di una secretaire dell’ottocento appartenuta al Puccetti, vengono rinvenuti dei documenti in cui sono contenute le sue ultime volontà. Questa scoperta complica notevolmente l’intera successione, specialmente parte di essa, relativa da un immobile che si trova ad Aquilea vicino alla chiesa e al cimitero, che secondo le volontà del defunto andrebbe destinato alla realizzazione di una fondazione per scopi sociali. Non indicando specificatamente un legato, il testamento viene impugnato dall’amministrazione comunale, secondo specifico articolo del codice civile, che la individua come erede destinatario di parte dell’eredità.

Ad illustrare il procedimento da discutere in commissione bilancio, è l’assessore di riferimento, Gabriele Bove: “La pratica in oggetto è una pratica di patrimonio, ovvero la rinuncia parziale di un’eredità del signor Puccetti, deceduto 29 agosto 2005. Il signor Puccetti aveva fatto un testamento olografo ritrovato in data 5 febbraio 2013, pubblicato dal notaio Rosito. All’interno del testamento si enunciano tre tipi di eredità, una immobiliare, oggetto della pratica, immobile con annesso terreni sopra la chiesa di Aquilea e due eredità di denaro, sia azioni in liquidi, sia una cifra contenuta in un conto corrente. Puccetti voleva che l’immobile fosse ceduto a scopo benefico in ricordo della moglie. Si legge infatti nei documenti da lui redatti: ‘Perché diventi una fondazione intestata alla moglie defunta, Gigliola Baldi Puccetti, per scopi di beneficenza’. Di fatto questo immobile non è destinato direttamente al Comune, ma è destinato a diventare una fondazione. Sia i dirigenti Angeli e Grimaldi sia il geometra Alberto Pelletti, hanno fatto un’attenta analisi della proprietà e degli aspetti legali ad essa collegata. La destinazione del palazzo deve avere questa funzione specifica e riguardo gli aspetti legali, sono state attivate una serie di azioni verso il testamento da parte di alcuni eredi lontani. Il tribunale ha dichiarato con sentenza che la proprietà deve mantenere la destinazione di fondazione, quindi al Comune non conviene acquisirla, perché dovrebbe ristrutturarla, per una spesa di 500mila euro e poi attivare la fondazione, con costi importanti di gestione. La scelta dell’amministrazione, a questo punto, è quella di cedere la parte immobiliare di eredità e concentrarsi sulle restanti parti”.

Il geometra Pelletti, funzionario del comune di Lucca, interviene per un’integrazione sugli aspetti legali: “La questione sta nei termini detti dall’assessore, è questa eredità che prevede l’assegnazione a diversi legati, legati che non individuano direttamente il Comune di Lucca, il testatore ha stabilito che alcuni beni andavano destinati ad opere di bene, senza specificare l’intestatario delle risorse. Applicando l’articolo 630 del codice civile, quando le disposizioni a favore dei poveri, non individuano un ente specifico, entra in campo l’ente comunale – precisa il geometra Pelletti – Il Comune è interessato a tre legati, un immobile ad Aquilea, che necessita di rilevanti lavori di recupero, fermo dal 2005, altri legati sono in denaro e in titoli in alcune banche per un ammontare di circa 900mila euro. È stato chiesto al tribunale di rinunciare al primo legato, sull’immobile e il tribunale ha accolto la tesi del Comune e ha stabilito che può essere destinatario solo della parte di eredità che riguarda le somme in denaro. Per l’immobile ad Aquilea – conclude – il destinatario diventerà l’agenzia del demanio. Gli eredi del Puccetti sono considerati fuori dai giochi: avevano fatto ricorso e non gli era stato riconosciuto il diritto al bene. Oggi il Comune ha deciso di rinunciare per le difficoltà di realizzare questa fondazione e i relativi costi”.

“Mi preme sottolineare questo aspetto – dichiara l’assessore Bove – il Comune ha cercato di acquisire e accettare l’eredità dell’immobile eventualmente per venderlo e il ricavato destinarlo all’ambito sociale. Questo è stato espressamente vietato da parte del giudice, l’unica possibilità è quella di ristrutturarlo e crearne una fondazione”.

Il consigliere di opposizione Enrico Torrini, chiede alla commissione alcune precisazioni: “Questo signore lascia il testamento, lascia delle indicazioni sull’eredità le cui volontà non sono prese in considerazione, quanto sarà impugnabile l’atto nei gradi di giudizio successivi? Se uno lascia un testamento o si prende tutto o non si prende niente, mi spiace ma il Comune non ha di certo rispettato le volontà del de cuius”.

È il dirigente del Comune di Lucca, Graziano Angeli a rispondere ed a chiarire le questioni sollevate dal consigliere Torrini:
“Il consigliere Torrini fa bene a rimarcare un aspetto, che va comunque ben compreso. Il testamento Puccetti non cita mai il Comune come legato, il testamento viene impugnato dai familiari per contestazione di alcune disposizioni. Queste disposizioni sembrano rimandare ad una seconda possibilità di intervenire da parte del testatore, che si riserva di indicare i destinatari, mai fatto realmente, perché il Puccetti muore. I famigliari impugnano tutte le disposizioni del testamento – prosegue – tranne quelle riguardanti l’immobile, perché evidentemente non è di loro interesse. Il Comune a suo tempo si inserisce nella vicenda, asserendo che non essendoci dei destinatari ben specificati per una parte residuale dell’eredità, esiste una norma che stabilisce che è il Comune ad ereditare.La sentenza arriva a favore del Comune nel 2019, nei riguardi di alcune parti di denaro. Si pone a questo punto un problema, noi abbiamo a che fare con dei legati e il fatto che ci sia entrata l’amministrazione comunale, è dovuto successivamente e non seguendo alla lettera le volontà del de cuius, che non aveva mai individuato il Comune come qualsivoglia legato a ereditare parte del patrimonio. Gli eredi, non hanno mai contestato la volontà di creare una fondazione nell’immobile e sanno che è un onere enorme da sostenere. Andiamo a verificare ciò che significa fare una fondazione – prosegue nella spiegazione Graziano Angeli – Qui bisognerebbe creare una fondazione con delle finalità da decidere, dotarla di organi di gestione e dotarla di un patrimonio. Una fondazione poi deve diventare destinataria di servizi e anche questo è un problema. Noi Comune di Lucca siamo entrati in questa vicenda per volontà del giudice e non del de cuius, inoltre non è stato indicata la destinazione del genere di fondazione e di cosa si deve occupare. Noi abbiamo chiesto di accedere all’immobile destinandolo a finalità sociali, magari mettendolo in vendita, evitando di creare la fondazione. Il giudice è stato chiaro come colui che ha redatto il testamento, nell’immobile va creata una fondazione e sono queste le sue volontà da rispettare”.

La rinuncia alla parte di eredità ha ottenuto il parere favorevole dalla commissione bilancio.