Voragine a San Concordio, Europa Verde: “Campanello di allarme per la piazza coperta”

Il gruppo: “Sarebbe opportuno che il Comune controllasse e ripulisse accuratamente tutto il percorso dei fossi tombati”
“Impressionante la voragine che si è aperta ieri sulla pista ciclabile lungo il viale San Concordio, che è ceduta sopra il fosso Penitese, uno dei tre fossi coperti (insieme al Benassai e al Formica) presenti nella zona di San Concordio. Per pura fortuna nessuno stava transitando sul momento ed è stata evitata la tragedia. L’assessore Raspini è sembrato sorpreso riguardo all’evento in quanto ‘questo tratto è stato realizzato meno di venti anni fa e non c’erano avvisaglie esterne che lasciassero prevedere quanto accaduto’, mentre i giornali, come spesso succede in queste situazioni, hanno parlato di cedimento dovuto al maltempo”.
Così Luca Fidia Pardini ed Eros Tetti di Europa Verde, che proseguono: “Noi di Europa Verde ci troviamo ancora una volta a dover sottolineare che questa modalità di affrontare eventi del genere ha del paradossale: come si può essere sorpresi da questo cedimento quando non più di un anno fa ce n’era stato un altro, in via Guidiccioni, in corrispondenza del fosso Benassai? L’estrema cementificazione a cui è stato sottoposto il quartiere di San Concordio ha comportato la tombatura completa di queste importanti vie d’acqua e le ha rese più difficilmente controllabili e soggette a flussi più impetuosi, rendendo i cedimenti sempre più probabili”.
“Il maltempo, poi, non c’entra proprio niente – spiega il gruppo – è ormai assodato che la frequenza degli eventi estremi è enormemente aumentata a causa della crisi climatica. In questo contesto, sarebbe opportuno che il Comune controllasse e ripulisse accuratamente tutto il percorso dei fossi tombati, anche, in via preventiva, quello del fosso Formica, decementificando e riaprendoli dove possibile. Principio base: l’acqua è un fluido incomprimibile e, per quanto si cerchi di forzarla sotto terra (o peggio sotto il cemento) troverà sempre una via d’uscita. A questo proposito riteniamo che questo evento debba far suonare un forte campanello d’allarme anche per quanto riguarda l’ulteriore cementificazione della Piazza e della Galleria Coperte. Un’importante area per la socialità del quartiere e della città – concludono – potrebbe essere ricavata ripristinando a verde l’area sulla quale ora insiste il basamento dello Steccone, e parte dell’ingente somma risparmiata rinunciando alle costruzioni di Piazza e Galleria Coperte potrebbe essere destinata alle attività di controllo e messa in sicurezza sopra citate di cui San Concordio, e Lucca, hanno estremamente bisogno”.