Dal traffico al verde, valanga di segnalazioni. Mammini: “Il piano operativo regolererà gli interventi per una città più vivibile”

L’assessore all’urbanistica replica su Facebook ai lettori: “I frutti si vedranno tra alcuni anni”
Il tema del piano strutturale, come sempre, scatena i commenti. In qualche caso anche critiche, soprattutto sul fonte del traffico, della mobilità e della viabilità dei quartieri. E’ quanto accaduto anche dopo le riflessioni offerte ieri dall’assessore all’urbanistica, Serena Mammini. Il suo intervento postato su Facebook ha provocato numerose reazioni, alle quali Mammini ha risposto in un commento sulla bacheca Fb di Lucca in Diretta e che di seguito pubblichiamo.
“Alcuni dei problemi da voi elencati – osserva nel commento l’assessore – sono sotto gli occhi di tutti e sono innegabili, soprattutto il traffico nei quartieri. Si parla di uno strumento che si chiama piano operativo che è uno strumento urbanistico e non un piano della manutenzione, del taglio dell’erba, del calendario delle asfaltature ecc. Il piano deve essere ancora approvato dal consiglio comunale e quindi potrà dare i propri frutti solo successivamente. Vi siete chiesti perché ci sono i tir nelle strade di quartiere? Per non parlare di quelli che sono costretti a passare a 50 metri dalle Mura per dirigersi verso nord uscendo dall’autostrada? Per fare degli esempi: perché in via Bandettini (dove tra l’altro c’è il divieto) via Guidiccioni, via Formica, via Consani transitano mezzi pesanti? Dove si dirigono?Perché? Forse perché vanno verso est (Mugnano e poi Capannori…) dove sono le aree produttive? E perché le aree sono lì? Perché in quelli che erano gli strumenti urbanistici del passato è stato pensato così, ma a fronte della creazione di importanti aree industriali non si è pensato alle relative infrastrutture (strade, aree a verde ecc.) di servizio a quelle aree. Per cui un tir che esce dall’autostrada, percorre viale Europa e si intrippa nelle strade di quartiere per raggiungere le aree produttive. Questo per dire che le scelte di anni fa danno i loro effetti nel tempo”.
“Il piano operativo, di cui umilmente cerco di parlare nell’articolo, una volta approvato – afferma Mammini -, darà i propri frutti tra alcuni anni, ma deve essere pensato, disegnato adesso. Se vogliamo tentare risolvere l’attraversamento dei tir dalle strade di quartiere cosa possiamo fare? 1) chiudere le industrie? 2) delocalizzarle da un’altra parte? Dove? 3) provare a pensare a soluzioni compatibili con il territorio? Il piano operativo individua e regola gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e trasformazione del territorio da realizzare nell’arco temporale di cinque anni. Segue le indicazioni dettate dal piano strutturale, che il Comune ha approvato nel 2017, che è l’altro strumento urbanistico richiesto dalla legge per disegnare lo sviluppo del territorio. Il piano operativo completa il piano strutturale e definisce la programmazione degli interventi di interesse generale, di iniziativa pubblica e privata, in materia di servizi, di attrezzature e spazi collettivi, di riqualificazione urbana o di nuovo impianto, l’individuazione di aree o opere che dovranno essere realizzate nel quadro della programmazione delle opere pubbliche”.