Per Lucca: “Si facciano gli sfalci lungo i fossati degli spalti”

25 maggio 2021 | 22:19
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Per Lucca: “Si facciano gli sfalci lungo i fossati degli spalti”

Critiche a Comune e Consorzio: “La zona è un giardino monumentale non un parco naturale”

“Anche quest’anno, per la seconda primavera consecutiva, siamo costretti a vedere parte degli spalti delle mura con i cigli dei fossati coperti da erbacce alte un metro e mezzo. Questo stato di cose è la conseguenza di un accordo tra il  Comune di Lucca ed il Consorzio di Bonifica, secondo il quale l’erba sui bordi dei fossi degli spalti non viene falciata per mesi, allo scopo di creare corridoi ecologici. Secondo chi ci amministra in detti corridoi si svilupperebbero piante palustri e potrebbero trovare asilo, anfibi, pesci, libellule, farfalle e uccelli”. Una sperrimentazione che continua a non piacere a Per Lucca e i suoi paesi.

“A noi pare – si aggiunge in una nota – che la pianura attorno a Lucca sia una zona in cui la regimazione delle acque ha imposto la creazione di una fittissima rete di canali, fossi, gore e canalette di scolo. Solo nel comune di Lucca ci sono centinaia di chilometri di sponde di corsi d’acqua piccoli e grandi su cui esercitare il desiderio di creare corridoi ecologici per permettere la vita e la riproduzione di molte specie animali e vegetali. Eppure, forse per dare un messaggio propagandistico di facciata, ci si fissa sui circa due chilometri e mezzo dei fossi degli spalti”.

“Per Lucca – prosegue la nota – ritiene che gli spalti siano un contesto particolare, che fa parte del complesso monumentale delle mura e non possono e non debbono essere gestiti come un parco naturale o un parco agrario. L’anno passato le erbacce hanno prosperato per tutta la primavera ed anche in estate e sono state falciate solo in settembre, lasciando prosperare  specie infestanti dannose per lo scorrimento delle acque nonché per alcune specie della fauna selvatica. Vogliamo qui ricordare che i contadini lucchesi falciavano con attenzione argini e poggetti e quel tipo di gestione favoriva la presenza di molte specie che oggi non ci sono più a causa dell’abbandono dell’agricoltura. In sostanza le erbe venivano lasciate crescere solo fino a maggio e poi le si falciava per ottenere foraggio; eppure, nel XIX secolo la biodiversità era a livelli più alti di oggi. Ci auguriamo dunque che, quanto prima, si torni a falciare l’erba lungo i fossati degli spalti, in quanto, lo ribadiamo, gli spalti sono un giardino pubblico monumentale e non un parco naturale, un orto botanico o un parco agrario. La differenza tra i modelli gestionali dei diversi ambienti non sembra esser chiaro ai nostri amministratori, ma ci pare francamente grottesco vedere i fossi del Morianese o di altri luoghi del comune falciati alla perfezione e gli spalti pieni di erbaccia ingiallita. Tutto questo in una città che pretenderebbe di attirare i turisti”.