Manifatturiamo: “Comune e Fondazione Crl, mancata trasparenza sul caso Tagetik”

Il movimento: “Il sindaco e il presidente della Fondazione devono rendere conto in pubblico del loro operato”
“E’ l’ora di dire basta e ripartire coinvolgendo la cittadinanza in un dialogo partecipato trasparente e costruttivo”. Così il gruppo Manifatturiamo torna a parlare del futuro dell’ex manifattura Tabacchi alla luce delle ultime dichiarazioni del nuovo dirigente comunale all’urbanistica.
“E’ bastata una lettura più accurata al nuovo dirigente per capire che il progetto Coima e Fondazione era carta straccia: non conformità urbanistiche, vincoli, piani economici e finanziari che non tornano – si chiede il movimento cittadino -. Ma allora è vero che i dirigenti comunali non sanno fare il loro lavoro? Possibile che non solo non riescano ad arrivare alla massa di soldi pubblici che adesso è a portata di mano (fondi del Recovery Plan e altri), ma non sappiano nemmeno leggere le carte?”
“Queste critiche le abbiamo mosse da subito, e nonostante non ci sia al momento una sponda politica favorevole in consiglio comunale e non sia possibile avere un trasparente accesso agli atti, era evidente che il gioco fosse sporco – va avanti Manifatturiamo -. Le nebbie che avvolgono il tentativo di svendita ai privati di una parte imprescindibile della città si stanno diradando? Resta la posizione imbarazzante del sindaco e quella di Bertocchini, presidente della Fondazione Crl che sembra rischiare una penale salata se non renderà disponibili a Tagetik i locali a essa destinati nel tempo pattuito (si parla di 40 mila al mese). In questo assurdo gioco delle parti, sulla stampa locale appare tutto e il contrario di tutto: ultimamente Tagetik ha affermato che non esistono atti formalizzati tra la multinazionale e la fondazione Crl, eppure solo un anno fa era stata pubblicizzata la firma della lettera di intenti tra Coima, Fondazione e Tagetik”.
“Noi, che per primi siamo andati nelle piazze e nelle strade a informare i cittadini, diciamo che avevamo visto giusto e che ancora vediamo bene: si stava facendo un gioco disonesto alle spalle dei lucchesi, si voleva regalare ai privati un pezzo importante della città, una risorsa fondamentale per una riqualificazione urbana che tenga conto delle esigenza della nostra città: spazi per la scuola e per i giovani, la cultura, la musica, l’arte, l’artigianato, la memoria e non per ultimi l’ambiente e l’ecologia – conclude Manifatturiamo -. Il sindaco e il presidente della fondazione devono subito convocare la stampa e rendere conto in pubblico del loro operato. È l’ora di smettere di giocare, è l’ora di chiudere il teatrino, è necessario palesare la realtà e assumersi le proprie responsabilità di fronte alla cittadinanza. Vogliamo mettere la parola fine a questa brutta commedia e ripartire con il piede giusto”.