I Lucchesi nel Mondo pronti a ‘riprendersi’ il Settembre Lucchese: ma da molti paesi arrivare sarà un problema

12 giugno 2021 | 18:48
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I Lucchesi nel Mondo pronti a ‘riprendersi’ il Settembre Lucchese: ma da molti paesi arrivare sarà un problema

La presidente Ilaria Del Bianco fa il bilancio di un anno difficile. La pandemia ha fatto anche scoprire gli eventi on line per tenere allacciati i rapporti con le varie comunità

Si emigra per lavoro, per scappare da una guerra o da persecuzioni. Alla ricerca di condizioni di vita migliori fuori casa. O semplicemente, per cercarne una, di casa: un luogo in cui sentirsi protetti, sicuri, accolti. E poter ricominciare da capo. Come i naufraghi sulle nostre coste, alla rincorsa disperata di una nuova esistenza oltremare. La stessa che hanno inseguito i lucchesi nel corso della storia, in fuga da guerre e difficoltà economiche. Sparsi oggi in varie parti del mondo, contesti in cui hanno avuto la possibilità di inserirsi e integrarsi, costruire una famiglia e radici nuove. Pur tuttavia, non dimenticandosi mai, nemmeno dopo generazioni e generazioni, della terra dei genitori, nonni, bisnonni.

Dove vorrebbero, in un futuro, tornare: Lucca.
Proprio per recuperare, ricucire e coltivare i rapporti dei nostri conterranei con la propria città, nel 1968 nacque l’associazione Lucchesi nel Mondo. Accadeva l’11 settembre, e fu il risultato di un’intensa e accurata preparazione lunga tre anni, dei ripetuti contatti con i rappresentanti delle istituzioni cittadine e con quanti a vario titolo erano interessati al problema dell’emigrazione.

Dal 2013 presieduta da Ilaria Del Bianco, l’associazione conta oggi sedi in ogni angolo del pianeta e numerosi iscritti. Tantissime le nazionalità coinvolte, le età, le culture, le diversità: legate a doppio filo da un’unica certezza. L’orgoglio delle proprie origini: “Nei miei viaggi all’estero in quanto presidente, ho trovato ovunque conterranei, anche figli e nipoti di migranti che chiaramente non sentono nostalgia per Lucca, perché non sono nati qui e non hanno i loro ricordi qui – racconta la presidentessa Ilaria Del Bianco – Ma si sentono orgogliosi di far parte della comunità lucchese come parenti di gente emigrata dalla nostra città. Questo tratto li accomuna, e così tornano per vedere i luoghi in cui i propri avi sono nati”.

Ma spesso tornano anche da ‘vincitori’. Sono infatti ogni anno dai 10 ai 15 i conterranei insigniti del riconoscimento Lucchesi che si sono distinti all’estero, istituito nel 1971 dalla camera di commercio in collaborazione con l’associazione. L’idea nacque durante un viaggio all’allora presidente della Camera Osvaldo Pini, che propose ai Lucchesi nel Mondo di istituire un premio in analogia con quello Fedeltà al lavoro. Ne seguì la premiazione dei Lucchesi che si sono distinti all’estero, tenuta ogni settembre: “Fu la prima del suo genere in tutta Italia. Adesso ce ne sono di simili sparse in tutta la penisola – spiega la Del Bianco – però fummo noi i pionieri di questa tipologia di premio”.

Un premio distribuito in modo trasversale, senza distinzioni economiche, di età, sesso, provenienza. Che attraversa tutte le categorie: l’unica costante è l’essersi distinti. “Distinguersi significa darsi da fare, spendersi e sacrificarsi con onore e serietà per far vivere la propria famiglia e studiare i propri figli. Per esempio – racconta la presidentessa – abbiamo dato la medaglia alla moglie di un minatore che abitava in Belgio e portava il latte agli operai nelle gallerie per cercare di limitare i danni dei vapori tossici. Abbiamo premiato insegnanti che hanno valorizzato l’identità e la lingua italiana creando corsi di italiano nelle loro scuole. L’abbiamo offerto a tanti missionari in tutto il mondo, così come a Paolo Romani che lavora all’Unesco, impegnatosi nel recupero e la tutela dei beni culturali all’estero. Poi abbiamo premiato anche grandi imprenditori, professionisti, avvocati, medici, manager di aziende, ma con un vasto ventaglio di motivazioni. E di tutte le età, anche giovanissimi. Ne è un esempio la violinista Elisa Ragli nata a Lucca il 15 agosto del 1980 e originaria di Coreglia Antelminelli, premiata nel 2015 per il suo impegno in varie orchestre tedesche”.

“E come lei, tanti altri ragazzi si sono distinti. C’è stato l’anno di quattro coordinatori delle nostre associazioni giovanili all’estero. Il premio – spiega la presidentessa – fu motivato dal fatto che pur essendo giovani studenti in una fase tutta in salita della loro crescita professionale, hanno dedicato tempo, energie e passione per mantenere forte il legame fra la nostra terra e le giovani generazioni di nati all’estero. A dimostrazione che noi non abbiamo insignito solo chi ‘ha fatto fortuna’”. Ma chi ha compiuto gesti carichi di significato al di là del risvolto economico ottenuto. Gesti da cui emerge la voglia di ripartire, di riscatto e orgoglio propri del carattere lucchese. “Esattamente questo è il significato della premiazione, alla cui base c’è sempre il legame con Lucca. Per questo, noi desideriamo che le persone ritirino personalmente il premio, durante una cerimonia che si tiene ogni anno nel contesto del Settembre Lucchese”. “Ovviamente – aggiunge – a causa del Covid l’anno scorso ci sono state delle difficoltà e vennero solamente in 4 o 5, ma a tutti gli altri abbiamo dato la possibilità straordinaria di ritirare la medaglia e la pergamena nelle edizioni seguenti. Quindi ci auguriamo che quella del 2021 sia ancora più partecipata. Abbiamo avuto già delle conferme di arrivi dall’Europa e Stati Uniti, cosa non avvenuta l’anno scorso mentre quest’anno hanno prenotato confidando di poter contare sul passaporto vaccinale. Non abbiamo ovviamente nessuno dall’Australia perché sono chiusi nei loro confini e nessuno ne entra e esce, e sicuramente nemmeno dal Brasile. Siamo forse in attesa di qualche nostro conterraneo dall’Argentina ma ci sono grandi difficoltà perché devono fare tampone e quarantena di quindici giorni, cosa disincentivante. Anche quest’anno la premiazione si terrà nel complesso di San Micheletto a settembre, e chiaramente nel rispetto delle prescrizioni di contenimento della pandemia. Un’emergenza che ha mietuto alcune vittime anche fra i nostri conterranei all’estero, soprattutto in Brasile, pur se in numero molto contenuto“.

L’emergenza è anche promotrice di atti di solidarietà, oltre che impulso alla valorizzazione delle nuove tecnologie: “A marzo 2020 la nostra sede centrale si è subito mossa per l’acquisto di un macchinario per il San Luca. Sulla scia di questo gesto – spiega la Del Bianco – i conterranei all’estero si sono aggiunti alla nostra generosità con erogazioni liberali sia come associazioni che da singoli. Aiuti per cui ringrazio tutti, perché hanno permesso ai Lucchesi nel Mondo di acquistare ulteriori attrezzature per l’ospedale. Per quanto riguarda la nostra attività – aggiunge – con il lockdown non abbiamo potuto fare niente in presenza, però nel periodo estivo siamo riusciti a organizzare tutte le iniziative in calendario rispettando i distanziamenti e le norme imposteci, e con il Brasile e l’Argentina abbiamo tenuto alcune videoconferenze legate alla promozione del territorio nel nome di Giacomo Puccini. Il tutto, ovviamente, sulla piattaforma ZXoom”.

“Come tutta Italia, da marzo a maggio 2020 anche noi rappresentanti dell’associazione siamo stati costretti a chiuderci fisicamente nelle nostre case e a liberarci di tanti impegni. Impegni di lavoro, di rappresentanza, istituzionali. Questo ha fatto guadagnare più tempo per i rapporti interpersonali, che non si potevano svolgere di persona, è vero, ma si sono comunque tenuti a distanza grazie alle nuove tecnologie. A causa della pandemia – prosegue – abbiamo scoperto le potenzialità di queste modalità di comunicazione su cui prima non si puntava. Sia Lucchesi nel Mondo che tutte le altre associazioni di emigrazione non organizzavano momenti di incontro sulle piattaforme web, ma solo in presenza, mentre adesso questo canale si aggiungerà ai prossimi incontri – ci auguriamo – fisici, arricchendo gli strumenti in nostro possesso. Sempre su questa linea – aggiunge – abbiamo strutturato una newsletter che si affianca al nostro notiziario stampato e cartaceo, ma con una marcia in più: la velocità di distribuzione e la possibilità di veicolare contenuti multimediali come video e Power Point. E sta riscuotendo molto interesse e riscontri positivi. In conclusione, usciamo da questo periodo difficile arricchiti di nuove possibilità per mantenere i rapporti con i nostri all’estero”.

Mantenere un legame con i conterranei espatriati e coltivare il filo della memoria è l’obiettivo primario di Lucchesi nel Mondo. Obiettivo dalla valenza umana e sociale, “Per abbracciarli con affetto e accoglierli come si deve nella loro terra. Tuttavia – aggiunge la presidentessa – bisogna considerare che coltivare questo rapporto significa anche sviluppare un tipo di turismo proficuo all’economia del nostro territorio. Quando queste persone tornano, tornano da turisti. È un lato importante, perché l’esistenza di un’associazione radicata e attiva come la nostra significa poter contare su un ulteriore filone turistico ed economico ed anche di export dei nostri prodotti”.

Unire momenti di ripresa dei legami affettivi e umani con i conterranei, ad altri di promozione del territorio è il doppio filo su cui si muove l’attività dell’associazione oggi. Nel nome del ‘turismo delle radici’: “Mentre nel 1999-2000 i lucchesi nel mondo si muovevano per partecipare alla festa della comunità lucchese locale e per mantenere il rapporto umano, in questi ultimi anni vi si è affiancata la promozione economica e turistica di Lucca. Per esempio c’è stata a Montreal un’attività legata al turismo delle radici organizzata insieme al ministero degli esteri. Vi abbiamo portato il concerto lirico pucciniano realizzato con il teatro del Giglio, una mostra fotografica delle bellezze del nostro territorio sempre legate a Puccini e alla campagna The Lands of Giacomo Puccini promossa dalla Camera di Commercio, e molto altro ancora”.

“Nella mia vita – conclude Ilaria del Bianco – mi sono sempre impegnata per la mia città. Amo la mia città e spero che continui a crescere e migliorare, perché Lucca ha tante tante potenzialità che possono dare ancora molto dal punto di vista economico, soprattutto in questo momento difficile post – ci auguriamo – pandemia. Questa è la mia vita e vivo il mio impegno nell’associazione Lucchesi nel Mondo con spirito di servizio”.