Due pale di Matteo e Vincenzo Civitali tornano a Lucca dopo 200 anni

Le opere erano state realizzate nel Quattrocento per adornare un altare in San Frediano: comprate all’asta dalla Fondazione Crl
Dopo oltre 200 anni, grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, ritornano “in patria” due importanti opere realizzate dagli artisti lucchesi Matteo e Vincenzo di Bertone Civitali, realizzate a cavallo fra XV e XVI secolo per adornare un altare pensile posto sulla parete sud della chiesa di San Frediano, e “smarrite” intorno a fine Settecento. Opere solo recentemente riapparse sul mercato dei collezionisti e subito intercettate dalla Fondazione, che se l’è aggiudicate ad un’asta battuta da Sotheby’s di New York il 22 maggio scorso al prezzo di 75 mila dollari Usa, corrispondenti a circa 62 mila euro. Somma che, con i diritti d’asta e altre spese sostenute, si è attestata a complessivi 94.500 dollari Usa, pari a 78.500 euro.
Si tratta di due pannelli in legno raffiguranti San Vincenzo e Santo Stefano, con cui i committenti dell’epoca, i Frati dell’ordine di Sant’Agostino, avevano deciso di completare il trittico comprendente, al centro dell’altare, una statua di San Frediano, che Maestro Matteo si era impegnato a ridipingere e a ridorare per intonarlo alle altre due opere. Nell’altare, dedicato ai Santi Leviti, ”entro cornici intagliate e dorate di classica fattura”, erano dipinti a tempera su tavola (cm. 164,4 x 45,1), su fondo azzurro, i Santi Vincenzo e Stefano, vestiti con la dalmatica, l’ampia tunica indossata nella liturgia latina dal diacono o dal vescovo nella messa solenne.

Le due pale del Quattrocento lucchese adesso sono in viaggio, destinazione Lucca, dove una volta espletati tutti i vari passaggi burocratici, comprese le pratiche relative all’importazione delle opere d’arte dall’estero, giungeranno presumibilmente nella seconda metà d’agosto, in tempo per essere esposte al pubblico in occasione del Settembre Lucchese.
Soddisfatto dell’operazione, condivisa con l’intero consiglio di amministrazione, il presidente Marcello Bertocchini ci tiene a sottolineare “come lo slogan ‘La Fondazione per l’arte e la cultura’, che da qualche anno contraddistingue le iniziative assunte in questo settore dall’ente di San Micheletto, non sia una semplice frase a effetto, ma un vero e proprio brand, un segno distintivo, che caratterizza le nostre iniziative: dall’Art bonus al recupero degli edifici religiosi, dal sostegno a piccoli e grandi eventi culturali, fino all’acquisizione di opere d’arte, attraverso le quali tutelare e promuovere il percorso della storia dell’arte a Lucca”.
“Questo è un giorno importante per Lucca. Come molti di voi sapranno alla fine del Settecento e nell’Ottocento, molte importanti opere d’arte lucchesi sono state alienate e sono scomparse all’estero – commenta il primo cittadino Alessandro Tambellini -. Dopo più di 200 anni grazie, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, due tempere su tavola di straordinario valore storico artistico tornano nella nostra città. Ringrazio il presidente e il vice presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Marcello Bertocchini e Raffaele Domenici e tutto il Consiglio di amministrazione, ancora una volta hanno dimostrato grande sensibilità e la prontezza d’azione per la tutela e l’arricchimento del nostro patrimonio storico identitario”.