Erbaccia sugli spalti delle Mura, Per Lucca: “Danno per l’ambiente e per l’immagine della città”

Il gruppo: “Quello dell’amministrazione è solo ambientalismo di facciata”
“L’erbaccia che da mesi ormai prospera sulle sponde dei fossetti degli spalti delle Mura di Lucca è ormai matura e sta cominciando ad ingiallire accentuando un aspetto di degrado, abbandono e scarsa cura che non valorizza certo un complesso monumentale che tutto il mondo invidia alla nostra città”.
Così il gruppo Per Lucca e i suoi paesi, che prosegue: “Questa orrendo paesaggio viene presentato ai turisti, che purtroppo non sono molti in questa fase di riavvio dopo oltre un anno di mancati redditi per le aziende del settore. Proprio per questo e per la seconda volta quest’anno siamo costretti ad intervenire pubblicamente. Per Lucca ribadisce che gestire in questo modo gli spalti non ha alcun senso. Gli spalti non sono un parco agrario e neanche un parco naturale, bensì sono parte integrante di un monumento di notevole importanza. Tra le altre cose l’erba sta crescendo anche in molti punti delle fossette alla base della muraglia, con ulteriore danno di immagine per la città”.
“L’erbaccia sugli spalti risulta ancora più ridicola ed inspiegabile – spiegano – se si considera che le sponde di molti fossi, canali e corsi d’acqua della pianura intorno alla città sono già stati falciati o sono in fase di sfalcio. Nella zona dei Chiariti a San Concordio, per fare un esempio, gli argini della fossa che costeggia il boschetto risultano già falciati da almeno quindici giorni, mentre anche lungo la Freddana i lavori sono in atto. Si tutelano le larve e i nidi sotto le Mura e li si distrugge ai Chiariti, che senso ha tutto questo? Lo chiediamo soprattutto al sindaco ed agli assessori al turismo e alla cultura quale senso abbia avere l’erba lunga sotto le Mura, mentre in campagna, dove forse si potrebbero anche attuare modelli gestionali naturalistici, l’erba viene falciata. Ripetiamo che, a nostro avviso – conclude il gruppo – questa pessima operazione è un esempio di ambientalismo di facciata, che non porta alcun vantaggio alla natura, ma porta un certissimo danno di immagine per la città”.