Gli organizzatori di Xtraborda: “Contro di noi un vero e proprio accanimento”

Polemiche per le autorizzazioni negate: “Avevamo inoltrato la richiesta al Comune mesi fa”
Parlano di “repressione” da parte dell’amministrazione comunale di Lucca gli organizzatori di Xtraborda, la manifestazione che avrebbe dovuto svolgersi al Foro Boario ma l’autorizzazione è stata negata. Ora gli organizzatori spiegano di averla richiesta alcuni mesi fa, ma di avere avuto una riposta, negativa, soltanto alla vigilia della manifestazione. Alla fine la kermesse si sta svolgendo al parco fluviale, visto che anche la sede di Sorbano è stata negata.
“Riteniamo necessario – si spiega in una nota – fare piena luce su quello che è successo in questi ultimi giorni, e gridare più forte che mai che il Borda Fest si sta tenendo oggi e domani al parco fluviale davanti lo skate park, nonostante i mille ostacoli che ci sono stati messi tra i piedi. Tempi di attesa lunghissimi, uffici che non sono raggiungibili e non conoscono le pratiche, siti internet che non funzionano, con una non velata volontà di mettere il bastone tra le ruote al nostro festival: ecco cosa abbiamo visto in questi giorni. Da mesi era stata inoltrata agli uffici comunali competenti la richiesta degli spazi esterni del Foro Boario per lo svolgersi della nostra iniziativa, come già avevamo fatto ogni volta nel corso degli anni passati. Tutti gli ok per lo svolgimento del Festival nel piazzale adiacente al Foro Boario (all’aperto, per consentire e favorire il distanziamento e prevenire il rischio di contagio) ci erano stati dati. Eravamo pronti solo a dare inizio a questa edizione speciale del festival, la quale ha richiesto, come tutte le altre che l’hanno preceduta, mesi di preparazione”.
“Solo mercoledì mattina – si spiega ancora -, ci siamo visti recapitare via internet dal Comune una pec che vietava l’utilizzo degli spazi con tanto di diffida se avessimo provato a presentarci lo stesso. Da quel momento i nostri interlocutori in comune se ne sono lavate le mani, rimangiandosi le parole date e non proponendo alcuna alternativa ricevibile. L’unico modo per noi di tenere fede agli impegni presi con moltissimi ospiti del festival che avevano già preso impegni, prenotando viaggi e bed and breakfast, era trovare, in pochissimo tempo, un’alternativa per conto nostro. Fortunatamente i soci della Calcistica Popolare Trebesto si sono resi generosamente disponibili ad ospitare il nostro evento, data la presenza di uno spiazzo aperto a ridosso del campo di calcio affidato loro in gestione. Uno spazio trovato in condizioni emergenziali, che sarebbe stato tuttavia adatto allo svolgimento del festival. Dopo esserci fatti carico della fatica, dello stress e delle difficoltà di un cambiamento logistico così impattante a stretto ridosso dell’evento, il Comune ha inoltrato una seconda diffida alla società di calcio stessa, nella quale, senza troppi giri di parole, ventilava la cessazione dell’affidamento in gestione alla Calcistica Popolare Trebesto, se l’iniziativa si fosse svolta presso il campo di Sorbano del Giudice. Sempre più increduli e arrabbiati di fronte a quello che si è dimostrato essere un palese accanimento contro di noi, non possiamo che prendere atto, ancora una volta, dell’incapacità degli uffici comunali, e dell’amministrazione che ne è politicamente responsabile, di venire incontro alle esigenze culturali e giovanili che emergono in forma autonoma, senza sponsor e senza scopi di lucro, assumendo invece una postura repressiva e/o puramente burocratica”.
“Da parte nostra – si spiega – è stata dunque ancor più chiara e sentita la necessità di non rinunciare allo svolgimento del festival, in primis per rispetto nei confronti degli artisti e degli espositori provenienti da diverse parti di Italia che erano già giunti in città. A fronte di un lungo periodo di chiusure e di lockdown che ha completamente annichilito le relazioni sociali, e data anche la situazione epidemiologica rassicurante che rende ormai del tutto assurdi (se già, almeno in parte, non lo erano prima) coprifuochi e restrizioni, vogliamo ribadire la necessità di ripartire e riprenderci quella socialità che a lungo ci è stata negata. Senza alternative, ma con determinazione, ieri ci siamo posizionati nel parco fluviale da dove abbiamo iniziato una contrattazione con la polizia per poter svolgere il festival nel parco, contrattazione che per fortuna ha visto prevalere il buon senso, permettendo in condizioni di tranquillità lo svolgimento del primo festival della città di queste estate. La partecipazione di tantissim* e la convinzione di dover difendere le nostre ragioni ha permesso la conquista di uno spazio che in poche ore si è trasformato e ha permesso l’emergere di una situazione straordinaria e sperimentale, spontanea e bellissima, pienamente in armonia con quel “clima Borda” che ha fatto affezionare migliaia di persone, nel corso degli anni, al festival lucchese delle produzioni sotterranee. Ci sarebbe molto altro da aggiungere, circa le politiche giovanili di questa amministrazione, ma per ora vogliamo solo invitare tutti quanti a partecipare al festival e alle presentazioni in programma, portando un tavolino, mostrando le proprie produzioni, venendo a conoscerci e a confrontarsi con noi.
Tutti i restanti giudizi politici saranno rimandati a festival finito, in questi giorni abbiamo altro a cui pensare. Il Borda Fest è vivo e nonostante tutto non vuole mollare, e questo è ciò che conta di più. Invitiamo tutti e tutte a venire a trovarci, il parco fluviale non è mai stato così bello prima”.