Comitato Per San Concordio: “Quale interesse pubblico per piazza e galleria coperta nel quartiere?”

L’associazione parafrasa i motivi dello stop al project per la manifattura sud: “Qui i cittadini non sono neanche stati ascoltati”
Lo stop al project financing è l’occasione per il Comitato per San Concordio per rinfocolare le polemiche sui Quartier Social e i relativi lavori.
“L’amministrazione comunale – dice una nota – ha dichiarato che ha rinunciato al progetto per la manifattura per “mancanza di interesse pubblico”. Il comitato Per San Concordio chiede allora al Comune quale “interesse pubblico” ha la costruzione a San Concordio, con 6 milioni di denaro pubblico, della piazza coperta, una avulsa e ingombrante megatettoia, grande 2000 metri quadri e alta 16 metri, con sotto un nuovo edificio destinato a centro civico. Con molta meno spesa si poteva sistemare il centro civico già esistente in via Urbiciani, che sta andando in malora, o restaurare il Chiesone, o se l’intenzione era reperire spazi per il quartiere, utilizzare la ormai vuota ex palazzina Gesam“.
“Non aveva questa amministrazione – dice il comitato – recepito nel piano strutturale il principio che si doveva recuperare l’esistente, invece di procedere alla nuova costruzione? Per non dire che la nuova megacostruzione viene fatta nel luogo più inadatto, sopra le risorgive della falda affiorante, dove c’era il porto di Lucca, di fronte ad uno degli incroci più caotici della Piana. Dove è l’interesse pubblico? È vero che nell’area c’era già un vano interrato, risalente alla costruzione dello Steccone di 12 anni fa, ma non c’era nessuna costruzione fuori terra, nessun permesso di costruzione valido, e siccome i fondi dei Quartieri Social potevano essere chiesti solo per costruzioni “esistenti”, e non per nuove costruzioni, come è la piazza coperta, ci aspettiamo che vengano revocati”.
“E che interesse pubblico ha la costruzione della galleria coperta – prosegue il comiutato – inutile cementificazione nelle aree verdi della Montagnola, delle scuole, dei campi da calcio e dei Chiariti? Anch’essa, per il suo consumo di suolo, non era finanziabile con il programma ministeriale e per di più non è conforme al regolamento urbanistico. Perchè a San Concordio, diversamente che nel caso della manifattura, i comitati non sono mai stati ascoltati e sono stati costretti a esposti e ricorsi, a petizioni, che sono state firmate complessivamente da tremila cittadini, e a cui peraltro il Comune, violando il suo stesso statuto, non ha mai risposto? Il comitato Per San Concordio fa sapere fin d’ora a tutti i candidati sindaci delle prossime elezioni amministrative che si aspetta dichiarazioni chiare e coerenti e sarà a favore di chi inserirà nel proprio programma elettorale, e lo farà fin da subito, la cancellazione dei progetti della piazza coperta, della talleria coperta e della scuola nel parco, e vi inserirà il ripristino della fontana divelta in via Nottolini“.